Mario Spagnuolo. La giustizia cosentina tra piccoli e grandi crimini

imagesDa quando il dott. Mario Spagnuolo è Procuratore della Repubblica di Cosenza non si può negare che apprezzabili risultati siano stati conseguiti, almeno virtualmente, per ciò che riguarda la lotta all’illegalità sanitaria, all’illegalità ecologica o alla piccola (per modo di dire) delinquenza cittadina che torna a sconvolgere la vita della società cosentina. Quindi, non è corretto affermare, come pure è stato fatto da qualche giornale on line della città, che egli avrebbe solo sequestrato, sin qui, “qualche discarica abbandonata”. Certo, nel frattempo è accaduto che il nipote di Spagnuolo, Giampaolo Calabrese, abbia ottenuto la nomina di dirigente da quel sindaco Mario Occhiuto che, a detta di molti, dovrebbe rispondere di molti reati e su cui invece ad oggi ogni attività giudiziaria è tenuta silente, ma, malizia a parte, non si può sostenere aprioristicamente che, con questa iniziativa, il sindaco abbia inteso comprarsi la non belligeranza del procuratore o che quest’ultimo sia disposto ad accettare scambi illeciti. Bisogna aspettare e vedere.

Non appare particolarmente rilevante anche l’accusa che riguarda il suo passato di Sostituto Procuratore di Cosenza, quando avrebbe “insabbiato” diverse situazioni da taluni osservatori ritenute meritevoli di essere portate in giudizio, perché ogni magistrato ha un margine di discrezionalità riconosciutagli dalla legge, che ha facoltà di usare secondo il proprio libero convincimento e non necessariamente per ostacolare il corso della giustizia.

imagesForse più gravi, per il procuratore Spagnuolo, sono altri fatti: per esempio, la circostanza per cui egli non abbia inteso ricevere nel suo ufficio chi, essendosi a lui rivolto via email, avrebbe voluto parlargli del comportamento a dir poco scorretto e irrispettoso del vivere civile di un noto magistrato antimafia, persino in un semplice ambito condominiale. E’ inutile qui raccontare la storia di cui si occupò mesi or sono un giornale on line cosentino, così come non vale la pena in questa sede esporre le motivazioni vergognose del giudice Lucia Panzera che ha dato torto a chi era ricorso in giudizio contro il condominio medesimo di cui fa parte tale magistrato, mostrandosi ostile, sin dall’inizio del procedimento, al legale del ricorrente medesimo e trovandosi incredibilmente a dover giudicare un condominio contumace! Anche se, come si dice in città, il dott. Spagnuolo sembra essere molto amico del magistrato in questione, o addirittura imparentato con lui, si presume che la sua dignità di alto magistrato non dovrebbe distoglierlo dal fare il suo dovere, dando udienza a chi gliela chiede e accertandosi innanzitutto di come stiano realmente le cose.

Oggi il malcostume non è diffuso solo nelle istituzioni, negli enti pubblici, nelle scuole, negli ospedali o negli appalti; il malcostume e l’illegalità sono ormai presenti capillarmente dappertutto, persino anche là dove non si pensa li si possa trovare per l’esistenza di regole di legalità e trasparenza assolutamente ineludibili che impongono precise condizioni di comportamento sul piano decisionale: si pensi per esempio ai condomìni, di cui sono ben note le liti ma in cui a torto si ritiene che comunque vengano generalmente e correttamente applicati un principio di maggioranza e uno di minoranza, nentre non di rado succede che la maggioranza reale sia fatta risultare minoranza e quest’ultima, al contrario, maggioranza. Si può immaginare in questi casi come possa essere deformata la legittima volontà condominiale.

downloadMa i casi di illegalità sostanziale nei condomìni sono molteplici e diversificati anche se spesso non percettibili come tali: ad esempio, nella mia scala condominiale comprensiva di 15 appartamenti, ben 8 sono nelle mani proprietarie di soli 4 condomini molto facoltosi e per di più “influenti” su diversi altri proprietari loro debitori per averne ricevuto determinati servigi o più semplicemente “compiacenti”: costoro non di rado propongono per i loro fabbricati “miglioramenti” così “paranoici” e gravosi da determinare senza soluzione di continuità crisi debitorie, disordine amministrativo e ottusità gestionale oltre che indebita prevaricazione sui condomini dissidenti!  A ciò si deve aggiungere altresì la tendenza di diversi amministratori a dipendere dalla volontà di questo o quel gruppo di condomini persino nella conduzione delle assemblee condominiali, per cui alla fine finiscono sì e no per eseguire la volontà condominiale ma dimenticano completamente di dover assolvere la funzione di custodi della legalità!

E’ assolutamente vero: i casi in cui possano aver luogo abusi e prevaricazioni di ogni genere nella nostra città, specie, si ribadisce, in presenza di proposte “paranoiche” perché implicanti spese gravosissime, sono frequentissimi e non sembra proprio che, almeno nel tribunale di Cosenza, le relative controversie giudiziarie vengano trattate con spirito di giustizia che, per esser tale, deve esser volto sempre al nocciolo dei problemi lamentati, senza quelle strane fumisticherie giudiziarie che fanno sembrare essenziale l’inessenziale e inessenziale l’essenziale. Giudici che, in tal senso, emettono sentenze assolutamente inique e inattendibili a Cosenza ce ne sono diversi e parlo anche per esperienza personale.

Nè pare che il dott. Spagnuolo abbia ancora percepito la gravità di questo fenomeno così trascurato ancora dalla giustizia cosentina rispetto ai cosiddetti grandi crimini. I grandi crimini nascono sempre da piccoli crimini che diventano grandi proprio perché su essi non si interviene mai o si interviene troppo tardi e superficialmente.

Le stesse forze dell’ordine dovrebbero essere più sollecite a portare aiuto e assistenza a cittadini che reclamino il downloadloro puntuale intervento per questioni a torto ritenute marginali. Invece, troppo spesso accade che ci si senta rispondere per telefono: “non abbiamo tempo per queste cose” oppure “abbiamo cose più importanti a cui pensare”.

Facile dire “carabinieri per sempre”

se poi non si è capaci di essere

carabinieri sempre!

No, la presenza di polizia e carabinieri è necessaria non solo dove ci siano gravi crimini, ma anche abusi a danno della libertà in genere dei cittadini. E’ d’accordo il dott. Spagnuolo? Ce lo faccia sapere, per cortesia. A mezzo stampa, s’intende!

 

 

 

 

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