Andrea Scanzi, un perfetto grullo toscano!

imagesQuali che siano gli errori commessi dai suoi leaders, a cominciare da Grillo, il M5S, stando ai sondaggi, non sembra perdere consensi. Naturalmente, bisognerà vedere, come al solito, quale sia il grado di affidabilità dei sondaggi, perché, come spesso è accaduto in passato, essi potrebbero rivelarsi anche abbastanza inattendibili.

Spiega il giornalista Andrea Scanzi che gli elettori del 5Stelle non si lasciano condizionare né dalle figuracce internazionali e nazionali dei suoi rappresentanti politici, né dalle critiche sempre più severe che molti giornali rivolgono al movimento del comico genovese. Si vota per Grillo e compagni, a prescindere: semplicemente perché gli altri partiti, a cominciare dal PD, fanno talmente schifo e hanno dato prova così prolungata di inattendibilità politico-governativa, che molti elettori italiani, soprattutto giovani trentenni e quarantenni, tendono ormai a riporre la loro fiducia unicamente nel movimento antisistema di Grillo e a votarlo senza se e senza ma come unica possibile alternativa di riscossa economica e sociale per la maggior parte della popolazione italiana.  

Peraltro, aggiunge il faziosissimo Scanzi, più senti parlare i Renzi e i politici del PD, più viene spontaneo votare per i grillini anche se sono antipatici e fossero davvero incapaci di governare, come da più parti ormai decisamente si sostiene.

imagesUn sofista deteriore come Scanzi ritiene di scrivere un concetto brillante quando afferma: « Lo dico da dieci anni, pressoché isolato: il consenso che sta attorno a Grillo, sin dai tempi di blog e Meet Up, non è estemporaneo ma duraturo. In altre parole: assai radicato. E non sarà certo una figuraccia ciclopica come quella in Parlamento Europeo a invertire la rotta. Chi vota M5S è, in un certo senso, all’ultima spiaggia. Dà un’ultima possibilità alla politica. Se saltano anche i 5 Stelle, quegli elettori non è che vanno al Pd o alla Lega: smettono di votare» (I 5 Stelle non scendono nei consensi? Ecco perché, in “Il Fatto Quotidiano” del 15 gennaio 2017).

Anche il largo consenso che per molti decenni è stato attorno alla mafia e a molti ambienti corrotti, non era “estemporaneo” ma “duraturo” e “radicato” ma nessuna persona intelligente si è mai sognata di teorizzare l’invincibilità di mafia e corruzione semplicemente perché “gli altri”, pur non essendo dei “puri” e delle “aquile”, non apparissero sufficientemente capaci di appagare certe diffuse istanze o aspettative sociali di legalità, di progresso economico e di eguaglianza sociale. Che poi il 5Stelle sia “l’ultima possibilità” della politica nazionale, per cui, dopo il partito di Grillo, ci sarebbe solo “il nulla” o il “non voto”, è una delle tante stratosferiche castronerie che Scanzi viene proponendo solo a causa della sua ben nota antipatia viscerale per il corregionale Matteo Renzi, a cui peraltro gli stessi sondaggi assegnano un niente male 30% di consensi ma che, soprattutto da solo, ne vale molti di più.

Il ragionamento di Scanzi avrebbe forse un senso se oggi, al posto della sgangherata armata pentastellata, ci fosse un partito granitico, di solida tradizione politica e culturale, come il PCI degli anni sessanta e settanta e parte degli stessi anni ottanta, un partito di uomini davvero preparati, competenti, capaci di “visione” politica, seppur non di rado anch’essi con le mani in pasta e non immuni da pratiche politiche compromettenti o indecorose: il consenso popolare a quel PCI era in molti casi ragionevole, sensato, motivato, finalizzato ad ottenere concreti miglioramenti delle condizioni politiche, sociali ed economiche del Paese. Ma l’ampio consenso politico, nella fase iniziale certo comprensibile come espressione di una reale volontà popolare di cambiamento ma di cui oggi sembrerebbe ancora godere in modo sempre più immeritato il 5Stelle, una forza parlamentare di opportunisti,  di politici improvvisati e raccogliticci, di individui per troppo tempo frustrati che grazie ai criteri e ai sistemi selettivi interni del suddetto movimento, hanno potuto accedere incredibilmente a posizioni personali di potere senza né arte né parte, è o sarebbe un consenso ormai puramente irrazionale e persino infantile, che continua a nutrirsi di rabbia fine a se stessa piuttosto che di riflessione critica, di lungimiranza, di senso di responsabilità.

Che non significa, allora, che la gran parte degli elettori grillini, dopo aver toccato con mano la pochezza politica intellettuale e morale del loro movimento, dovrebbero votare per altre forze politiche, ma semplicemente che dovrebbero avvertire il bisogno morale di non sostenere più una forza politica di avventurieri senza scrupoli che potrebbero solo contribuire ad un più rapido declino del nostro Paese.

Questo, come dice Scanzi, comporterebbe un aumento notevole dell’astensione? Meglio l’astensione, è il pensiero di molti, che l’esistenza di un esercito di pericolosi qualunquisti ribellisti come i grillini. D’altra parte, a un politico giovane ma capace come Renzi,  e capace checché ne pensi un bischero aretino come Scanzi, non potrebbe certo restare indifferente un astensionismo troppo elevato. Qualcosa di realistico cercherebbe pur di fare, come qualcosa di buono, nonostante limiti ed errori, ha cercato di fare obiettivamente finora.

imagesIl giornalista toscano scrive poi che un PD a trazione non più Renzi ma Emiliano potrebbe ridurre il consenso ai grillini. Capirai, una variante della trazione Bersani! Sai che divertimento!  Però, c’è poco da fare: il livoroso Scanzi pensa che sia molto meglio un partito di imbranati e pasticcioni come il 5Stelle che un partito di disonesti come il PD, e che sul tema dell’onestà «i 5 Stelle passano all’incasso».

Proprio disinvolte semplificazioni di questo tipo sono ben indicative dell’onestà intellettuale e morale di questo povero grullo toscano!

 

Lascia un commento