Cosa aspetta il mondo a sanzionare Israele?

imagesCi risiamo. L’ONU, grazie all’astensione americana, ha votato ancora una volta contro gli insediamenti coloniali di Israele e Netanyahu per l’ennesima volta ha battuto i pugni sul tavolo convocando gli ambasciatori dei Paesi colpevoli di così grave misfatto addirittura nel giorno di Natale: ottimo modo per dare gli auguri e scambiare un segno di pace con tutto il mondo! Anche l’ambasciatore americano sembra essere stato convocato per aver consentito la contestata risoluzione con la sua astensione, benché la musica sembri destinata a cambiare non appena Trump subentrerà ad Obama.

imagesD’altra parte, gli ebrei continuano ad applicare la loro legge, quella dell’occhio per occhio, dente per dente, dimenticando tuttavia, almeno in questo caso, che non hanno subìto alcuna ingiustizia e non hanno ricevuto torti che debbano essere vendicati. L’ONU continua a ripetere da decenni che lo Stato israeliano non può espandersi al di là dei territori ad esso assegnati diversi decenni or sono e loro, gli ebrei, cocciuti come sempre, continuano a fare di testa loro, a danno ovviamente degli indifesi palestinesi.

imagesL’ONU condanna Israele ma poi nessuno applica concrete sanzioni economiche e commerciali nei suoi confronti, che sarebbe il modo più elementare per contrastare l’arroganza insopportabile di questo Stato. Peraltro, si è avuto il coraggio o la viltà, a seconda dei punti di vista, di sanzionare la Russia di Putin per essersi annessa recentemente la Crimea, nel quadro di una realtà storica ben diversa da quella mediorientale in cui da circa mezzo secolo confliggono gravemente gli interessi israeliani e quelli palestinesi, e non si capisce proprio perché analogo trattamento non si sia capaci di adottare contro Israele. O meglio si capisce, perché probabilmente, almeno in questo momento storico, molti Paesi occidentali si sentono garantiti più dal potere finanziario e militare israeliano che non da una Russia molto forte militarmente ma molto più debole sul piano economico-finanziario.

imagesE la Chiesa cosa farà? E papa Francesco, noto per saper gridare certe scomode verità al mondo, riuscirà a ruggire anche in questo caso contro la perfida Israele, o non riterrà più opportuno sacrificare lo spirito profetico della Chiesa di Cristo alla preoccupazione esclusivamente diplomatica di non incrinare i rapporti della Santa Sede con lo Stato d’Israele? I cattolici aiutino il loro papa ad essere sempre, e non a seconda delle convenienze, testimone di verità e libertà spirituale in Cristo Gesù!

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