Gad Lerner su Grillo e il 5 Stelle

images (31)di Cristina Rondinò

Ha ragione Gad Lerner, peraltro cosí antipatico e prevenuto su tante altre questioni, quando scrive che il Movimento 5 Stelle si è collocato a destra in Europa stipulando un’alleanza con Farage per scelta non dell’elettorato pentastellato ma di Grillo e Casaleggio e per un preciso calcolo politico non certo disinteressato.

Non essendo riuscito a battere sul piano elettorale il PD, che con le ultime “europee” ha preso saldamente in mano la leadership del riformismo politico italiano, al 5 Stelle non rimaneva altra carta da giocare in Europa se non quella della contestazione radicale e della opposizione più intransigente alla UE, ai suoi ordinamenti e ai suoi meccanismi burocratico-monetari (G. Lerner, Così la coppia Grillo-Farage trascina a destra il M5S, in “La Repubblica” del 13 giugno 2014).

Almeno questo devono aver pensato, secondo Lerner, i due amiconi di Genova che non avrebbero esitato a buttarsi tra le braccia di Farage organizzando successivamente una delle solite e democraticissime votazioni on line a seguito della quale ben 23.000 persone su un totale di 29.000 avrebbero manifestato il loro assenso e consenso alla decisione dei due strateghi! Premesso che «occupare lo spazio lasciato libero dalla crisi del berlusconismo, monopolizzare la protesta euroscettica rintuzzando la risorgente concorrenza leghista» sono «i calcoli domestici» atti «a spiegare una scelta che i due padri-padroni hanno images (32)perseguito fino in fondo, a costo di provocare lacerazioni in un elettorato per sua natura trasversale» e, precisato che, secondo chi scrive, l’uso della trasversalità dell’elettorato grillino è sempre stato e resta del tutto
strumentale mentre la non dichiarata ma reale ottica politica dei capi
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del movimento è di destra e di una destra populistica ed autoritaria oltre che sostanzialmente liberista, è difficile dare torto a Lerner quando osserva sarcasticamente che «il referendum online è stato una caricatura imbarazzante della cosiddetta democrazia della rete», ma d’altra parte questa storia del web, della rete, della partecipazione popolare on line, da sempre propagandata ad arte come nuova frontiera della democrazia contemporanea, rientra nella mitologia del movimento grillino, nel DNA propagandistico, populistico, opportunistico, ribellistico e individualista ad un tempo, di una formazione politica, in cui gli interessi personali o privati di alcuni (come quelli di Grillo e Casaleggio certamente ma anche come quelli di molti parlamentari che tali sono diventati  e potranno continuare a diventare solo in virtù di pilotaggi e contraffazioni facilmente esercitabili da parte di chi, avendo le leve del potere in mano, abbia interesse a che questo o quell’individuo venga prescelto dalla mitica “base” per poi diventare automaticamente parlamentare al momento delle elezioni) sono nettamente soverchianti rispetto ad interessi autenticamente popolari e nazionali.
images (33)Solo quando l’elettorato ancora molto ampio del 5 Stelle riuscirà a capire che sotto il vestito rivoluzionario dei suoi capi non c’è assolutamente nulla, nulla di serio e di concreto ai fini di un miglioramento sostanziale della situazione economica italiana e di una maggiore giustizia sociale, si potrà assistere probabilmente alla decomposizione di un movimento che, nato come riflesso di una gravissima crisi economica, politica ed istituzionale, potrebbe essere ancora messo al servizio, qualora Grillo e Casaleggio si convertissero ad una visione più complessa ed articolata dei processi storico-politico-sociali del nostro tempo e ad un’etica meno individualista e solipsistica e più solidale e compartecipativa del bene comune e della rinascita del nostro popolo.

Cristina Rondinò

 

 

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