Dove sei Europa? Dove sei Renzi? Non sentite i gemiti mortali del popolo palestinese?

Le cose devono essere chiamate con il loro nome: uno Stato che, in virtù della sua schiacciante supremazia militare, non si preoccupa di infliggere ai popoli vicini e ostili, e non una volta ma sistematicamente, danni e uccisioni cento o images (55)mille volte più gravi dei danni subíti o delle offese ricevute, è uno Stato che, senza tema di smentita, dev’essere qualificato come Stato assassino.

Quello di Israele è uno Stato assassino, razzista e genocida, che, come tutti gli uominiimages (56)onesti sanno, non ha alcuna seria volontà di sottoscrivere un trattato di pace con il popolo palestinese, a cominciare dal riconoscimento di uno Stato indipendente e sovrano di Palestina.Quello di Israele è uno Stato assassino che viene peraltro meno ai dettami stessi della sua religione, a “quell’occhio per occhio, dente per dente” con cui i più antichi e autorevoli padri del popolo israeliano avevano inteso limitare e non amplificare a dismisura la reazione violenta da opporre al proprio prossimo nei casi in cui quest’ultimo avesse in modo del tutto gratuito recato danno o offesa a qualche membro dello stesso popolo eletto di Dio.images (57)

Con Israele è perfettamente inutile cercare accordi di pace, colloqui distensivi, intese civili fondate su princípi di giustizia e di solidarietà internazionali. I suoi capi, i suoi responsabili governativi, gran parte del suo stesso popolo sono accecati dall’odio verso il mondo intero; essi, anche a causa di questo accecamento multigenerazionale ed intergenerazionale sono stati, sono, e continueranno ad essere sino a quando Dio lo permetterà, soggetti falsi ed ipocriti, interessati esclusivamente non già, come troppo spesso farisaicamente ripetono, alla propria sopravvivenza di nazione, tante volte effettivamente minacciata nella storia degli uomini e da essa quasi bandita, ma ad un dominio sempre più esteso ed incontrastato nell’area mediorientale.

images (58)Ora, che Israele possa rappresentare l’avamposto dell’Occidente nell’azione di contrasto contro un possibile pericolo espansionista islamico-mussulmano, può veramente indurre un’Europa civile e
images (59)pacifica (pacifica, non necessariamente pacifista) e soprattutto un universo cattolico realmente evangelico a continuare a tacere sugli efferati crimini e sulla violenza del tutto ingiustificata di questo Stato che, nato all’indomani del secondo conflitto mondiale solo in virtù di un sia pur grave senso di colpa delle nazioni occidentali, è venuto poi armandosi sino ai denti fino a diventare una delle principali potenze nucleari del mondo e una delle principali potenze nucleari che mette sistematicamente in pericolo la pace del e nel mondo?images (60)

Lo stesso atteggiamento conciliante della Chiesa cattolica necessita decisamente di correttivi che facciano intendere chiaramente allo Stato e al popolo israeliani che l’unica pace possibile è la pace di Cristo, ovvero una pace che, molto al di là delle vie diplomatiche e degli incontri interreligiosi di preghiera, si può costruire esclusivamente nella verità e nella giustizia. Non è che al perseguimento di pur legittimi e sacrosanti interessi religiosi, amministrativi e tributari in Terra Santa, la Chiesa possa sacrificare il suo dovere di testimoniare profeticamente il suo Dio di amore e di giustizia, il suo Salvatore che è sempre e comunque dalla parte dei deboli e degli oppressi, specie se hanno mille ragioni per recriminare contro i propri nemici.

A maggior ragione, dovrebbero reagire ormai in forme molto più concrete e persuasive di quelle sinora adottate nei confronti degli israeliani gli Stati liberi e democratici dell’Occidente, anche se troppo spesso la loro libertà democratica è semplicemente di facciata e funzionale a precise convenienze nazionali.
images (61)Ma i cattolici non sanno forse che, dove c’è un fratello affamato, ferito o moribondo, bisogna assolutamente essere presenti con opere indilazionabili di soccorso e di fraterna assistenza, costi quel che costi? Come si fa ad accettare sempre i divieti israeliani sulla possibilità di soccorrere intere popolazioni di persone selvaggiamente colpite da armi omicide? A Gaza non si passa, le navi non possono attraccare nei pressi delle zone costiere palestinesi, questo non si fa, questo nemmeno, perché è in gioco la sicurezza del popolo isaraeliano! Ma siamo matti o siamo semplicemente cosí vigliacchi da non riuscire a contrapporre un nostro più che motivato divieto occidentale a mille divieti israeliani di questo tipo?images (62)

Gli Stati occidentali, l’Unione Europea, mentre sta consumandosi l’ennesimo atto genocida israeliano ai danni della povera gente palestinese, esprimono preoccupazione, rivolgono inviti alla moderazione e alla ripresa delle trattative di pace. Come cattolico dico: la vogliamo finire con questa squallida messa in scena, vogliamo cominciare ad isolare seriamente questa comunità nazionale israeliana che, dopo essersi macchiate le mani del sangue innocente del loro e nostro unico Dio, appare ancora più disinibita oggi nel macchiarsi le mani del sangue di un intero popolo e nel complicare enormemente i rapporti di convivenza con l’intera regione mediorientale?

images (64)E il parlamento italiano, il Movimento 5 Stelle, il nostro governo, che fanno? Dormono? Sembra proprio di sì. In particolare, non pare che Renzi, pure cosí intelligente e intuitivo, sia mai stato capace di fare, anche da cattolico, una riflessione adeguata sulla questione palestinese e sulle vere ragioni del militarismo israeliano in genere e sulla natura della costante aggressività israeliana contro i palestinesi.

D’altra parte, il ministro degli esteri Mogherini, pur preannunciando una sua visita nelle zone dove divampa non il conflitto ma la barbarie israeliana, non ha proferito parola sul da farsi.

images (65)Mi spiace dover constatare in questo caso la pochezza e la grettezza del premier Renzi, notoriamente legato ad influenti ambienti israeliani, dal quale in particolare i cattolici evangelici si sarebbero aspettati una coraggiosa presa di posizione contro la disumana politica israeliana e una qualche parola di sincera solidarietà per i fratelli e le sorelle palestinesi. Ma se gli Stati tacciono o balbettano parole prive di senso o completamente inefficaci, se gli uomini sono vili e opportunisti, sappia Israele che Dio ancora una volta non assisterà per sempre impassibile al genocidio di massa che il suo più antico popolo “eletto” sta attuando da oltre mezzo secolo sotto lo sguardo sgomento ma passivo del mondo.

Aveva le sue buone ragioni Gesù quando tentava di dissuadere i zeloti, l’ala politico-religiosa più radicale ma anche molto rappresentativa dell’Israele di più di duemila anni or sono, dal voler desistere da progetti di resistenza armata contro il dominio romano: egli infatti sapeva tra l’altro che, se si fossero liberati con la violenza armata dai loro dominatori, gli israeliani sarebbero diventati successivamente a loro volta dominatori. Ed è appunto quel che è successo dopo la distruzione romana di Gerusalemme, dopo la diaspora, dopo l’olocausto anch’esso religiosamente incompreso da israeliani e da molti cattolici; è  cioè quello che sta succedendo oggi sotto i nostri occhi.

Ho scritto all’inizio: le cose devono essere chiamate con il loro nome, magari oltrepassando di slancio qualche scenografica ed inutile campagna “Pause for Peace” proposta dal Vaticano. Lo stesso concetto vale anche alla fine di questo articolo: la guerra israeliana non è una guerra di difesa, di resistenza a pericoli reali ovvero non causati dal proprio irresponsabile atteggiamento di chiusura ai diritti e alle giuste e inviolabili esigenze altrui, ma una guerra di invasione e di brutale oppressione.

Prima o poi, il Signore ascolterà lo straziante lamento di tanti suoi figli e l’accorata preghiera dei giusti in Cristo, e tornerà ad esercitare, al cospetto di tutte le genti di questo mondo, la sua onnipotente signoria di giustizia e di pace dove oggi è solo iniquità e violenta persecuzione.

 

 

 

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