Contributo di Guido Grossi (Sovranità Popolare APS), ex dirigente della Banca Nazionale del Lavoro e promotore tra altri della manifestazione del 12 ottobre p.v. organizzata da “Liberiamo l’Italia”
pubblicato da Comitato Promotore il 19/09/2019
IL PROCESSO DI LIBERAZIONE

Guido Grossi
Questo documento contiene una serie di domande ed una serie di proposte di riforme politiche concrete, che il Comitato Promotore della manifestazione del 12 ottobre 2019 sottopone all’attenzione pubblica.
PREMESSA
Il popolo italiano è prigioniero di molte convinzioni errate. Dobbiamo “vederle” per potercene liberare.
- La prima è nella sensazione di essere bloccati all’interno di un soggetto politico-giuridico che chiamiamo Europa.
Riflettiamo su quanti italiani, pur divenuti scettici, sono convinti che non sia materialmente possibile “uscire dall’Europa”!
Eppure, nella realtà, l’Europa politica non è mai nata: infatti, non è mai stata approvata una Costituzione europea!
L’Europa politica, letteralmente, NON esiste.
Osserva: una parte importante del potere di prendere decisioni politiche (con la grave eccezione della materia monetaria) è ancora nelle mani delle Istituzioni nazionali!
L’Unione europea NON ha infatti il potere giuridico di imporre decisioni, a meno che queste non siano volontariamente recepite dalle Istituzioni dei singoli Stati.
Di fatto, le stesse regole suggerite dagli organismi europei sono spesso “interpretate diversamente” (se non proprio ignorate) da alcuni Stati dell’Unione (Francia, Germania ed altri), nel momento in cui le recepiscono e “le adattano” nella propria normativa nazionale.
Sono scorretti loro o siamo stupidi noi?
È importante o non è importante il rispetto della Costituzione e delle prerogative nazionali?
In Italia, questo potere di adattamento viene totalmente disconosciuto dalla classe politica, sistematicamente appiattita sulle richieste degli organismi tecnocratici europei, anche quando le indicazioni danneggiano palesemente gli interessi della popolazione e sono in contrasto con il dettato e lo spirito della Costituzione.
2) La seconda convinzione errata è che l’Unione europea possa in qualche modo proteggerci dalle prepotenze delle multinazionali e della finanza privata, diventate più potenti degli Stati nazionali.
In realtà le regole europee, e perfino l’opacità della sua struttura organizzativa, privilegiano meccanicamente proprio i diritti del grande capitale e delle merci, anziché quelli delle persone.
A partire dalla totale e ingiustificabile autonomia del potere finanziario, concentrato nella BCE e nel MES, rispetto al potere politico, sia nazionale che sopra nazionale.
Teniamo presente che i Trattati (mai sottoposti a referendum) sono scritti in maniera inutilmente lunga e oggettivamente complicata, troppo tecnica; insomma: sono di difficilissima comprensione! Continua a leggere→
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