La scienza, i virologi, Mattarella e noi

Il virologo Burioni solo ieri ha ribadito: “un singolo vaccinato può contagiare, ma la vaccinazione ostacola il diffondersi del contagio nella comunità. Questo è un dato oggettivo su cui non si può discutere. E’ così e basta”. Parola di scienziato superattendibile ma non poco dogmatico! Ma, premesso che la virologia è a parere di molti osservatori la branca più aleatoria e approssimativa della medicina e della complessiva pratica scientifica, possibile che questo ormai affermato personaggio televisivo non legga le notizie e i documenti provenienti da Inghilterra e Israele, da cui risulta in modo incontrovertibile che i vaccinati sono ancora ben lungi dal poter essere considerati immuni dal contagio e addirittura meno contagiosi dei non vaccinati? D’altra parte, non si è interrogato per nulla, come qualunque uomo di scienza, per quanto modesto, dovrebbe fare, sullo strano e sorprendente fenomeno in atto in India, dove fino a qualche tempo fa le persone, non protette da alcun vaccino e falcidiate dal virus, morivano come mosche, mentre adesso, sempre nelle stesse condizioni e quindi senza che gli indiani possano ancora disporre di un numero almeno accettabile di vaccini,  sembra che tale fenomeno si sia drasticamente ridimensionato?

E’, e fino a che punto eventualmente, plausibile sostenere che questo imprevisto e inatteso crollo verticale delle infezioni e dei contagi nella vastissima popolazione indiana, ancora a corto di vaccini e farmaci idonei a fronteggiare una pandemia come quella provocata dal coronavirus, potrebbe essere attribuito ipoteticamente, come qualcuno cerca disperatamente di spiegare, a una sorta di “immunità climatico-naturale”, che proteggerebbe dalla variante Delta particolarmente radicata nel territorio indiano? Ma, in ogni caso, come mai Burioni non si cimenta a trattare “scientificamente”anche questo caso? Le sue risposte non potrebbero aiutare gli scienziati occidentali, europei, italiani, a capire meglio come mai questo virus sia così anarchico e in che modo, con quali tecniche e con quali farmaci, possa essere combattuto efficacemente ed universalmente?

Naturalmente, tante altre domande e obiezioni potrebbero e dovrebbero essere rivolte a Burioni e ai suoi vanitosi colleghi, alcuni dei quali insieme ad importanti personaggi politici, insinua malignamente qualcuno, potrebbero sentirsi indotti ad insistere paranoicamente sulla necessità che l’intera popolazione italiana sia obbligata a vaccinarsi, per le consistenti offerte finanziarie loro promesse (e/o già ricevute) da importanti gruppi farmaceutici internazionali, ma intanto, pur riservandomi di ampliare prossimamente l’informazione sul dibattito scientifico in corso nel mondo anche se non sui media nazionali, mi pare che qui ci sia abbastanza per ritenere quanto meno improvvido l’appello ieri rivolto agli italiani, con piglio inopportunamente assertivo e ingiuntivo, anche dal presidente della Repubblica Mattarella, peraltro ben consapevole di come, sul piano etico-filosofico, giuridico, culturale, politico e anche scientifico, il giudizio al riguardo non sia affatto e probabilmente non potrà mai essere né unanime né definitivo. Egli, infatti, ha affermato proprio ieri: “Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione”. E perché mai ognuno di noi, ogni cittadino, ogni essere umano e raziocinante, non dovrebbe essere libero di invocare la libertà di pensare, di giudicare, di valutare, di scegliere, sulla base di argomentazioni razionali o ragionevoli, se sottoporsi o non sottoporsi, non già a qualsiasi vaccino, ma a questa specifica vaccinazione?

Non pare anche al sig. presidente Mattarella che, già in questo articolo, siano stati messi a disposizione del pubblico dibattito argomenti seri e rilevanti da cui non solo non si possa prescindere ma che meritano di essere tenuti presenti nel momento in cui si tratta di stabilire se, questa volta, sia o non sia “un dovere” di tutti vaccinarsi? Peraltro, Mattarella quale interpretazione dà dell’ultimo comma, che volle aggiungere Aldo Moro nel 1947, dell’art. 32: “La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”?

 

????????????????????

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

“In nessun caso”, scrivevano a ragion veduta i nostri costituenti, e si riferivano al “rispetto” che si deve alla persona umana, che è tale nella pienezza delle sue facoltà di intendere e di volere e nella sua conseguente totale libertà di decidere se e quando vaccinarsi. Infine, Mattarella si professa cattolico e sa che forzare coercitivamente la volontà del cittadino e soprattutto della persona, sarebbe un atto non solo e non tanto antiliberale ma sicuramente immorale e anticristiano, come la Chiesa purtroppo silente dovrebbe almeno ricordare ai popoli del mondo.

Francesco di Maria

 

Lascia un commento