Paola Taverna: omaggio ad una povera donna!

 di Lorena Dandi

M5S-Paola-TavernaPaola Taverna, una che confessa di essere stata “travolta” da un grande intellettuale come Grillo, rappresenta la plebe del popolo italiano, ma non la plebe umile e operosa che non ha tempo di pensare alla politica perché è troppo drammaticamente impegnata nella ricerca del necessario per poter sbarcare il lunario bensí la plebe che tale resterebbe anche se miracolosamente vedesse cambiare radicalmente il suo stato di vita da un momento all’altro, la plebe di coloro che non mugugnano e bestemmiano, non protestano e non inveiscono contro questa o quella forma di potere, motivando in qualche modo il proprio recriminare, ma sono portati a prendersela con il potere, come con il mondo e con gli altri a prescindere. Sí, a prescindere! Perché? Perché il più delle volte questa diffusa categoria plebea di persone ha un vissuto psichico talmente drammatico e contorto che, quali che siano gli ambiti di vita frequentati, è portata sempre e costitutivamente ad identificare le cause del proprio disagio esistenziale, attraverso rabbiose e scomposte espressioni o reazioni pulsionali, con cause esterne o esogene rispetto alle proprie frustrazioni più intime e ai propri conflitti interiori.

Se poi succede che, per imponderabili ragioni della vita, qualcuno di questi poveri e incolti squilibrati assurga a rappresentante istituzionale del popolo e venga prendendo le difese degli ultimi, ovvero dei ceti sociali più indigenti e meno protetti, si può essere certi di avere a che fare con un cialtrone che indossa la maschera del vendicatore dei deboli solo per gratificare se stesso e per accreditarsi come parlamentare degno di occupare il posto che occupa.

Ora, Paola Taverna è proprio la personificazione di quel plebeo ignorante, frustrato e rancoroso, oltre che completamente chiuso nel suo meschino e turpe egocentrismo, che si dà arie di tribuno popolare nel disperato tentativo di occultare la sua vera indole e di alimentare attorno a sé un consenso che non ha mai avuto e mai avrà se non tra quei cinque o sei parenti e amici che, con un voto puramente informatico, le hanno consentito di accedere al Parlamento della Repubblica.images (17)

Ciò detto, si può ben comprendere perché la Taverna, anche recentemente, abbia potuto esprimersi nei seguenti termini rivolgendosi all’elettorato PD: «Dove andrete a protestare quando nel senato ci saranno 200 papponi al soldo di 1 dittatore e la camera dei deputati sarà il parcheggio di prezzolati leccaculo? Che talk ascolterete per sentirvi giustificati di non aver alzato il sedere dal divano quando potevate cambiare le cose? Ma le pagate le tasse? Ma li portate i vostri figli a scuola? Ma avete un parente che necessita di cure? Ma lo avete un mutuo? Ma non lo vedete questo paese che sta sprofondando tra frane, voragini, smottamenti, e cumuli su cumuli di spazzatura? Reddito di cittadinanza, microcredito, restituzione dei nostri stipendi, non condannati in parlamento, a casa chi cambia bandiera… tutto questo noi stiamo chiedendo e invece di premiare chi combatte per restituire questo paese alla democrazia e all’onestà devo sorbirmi: “non avete fatto niente”».

Patetica oltre che ipocritamente incazzata la Taverna, ma purtroppo lei e la stragande maggioranza parlamentare del Movimento 5 Stelle non hanno assolto a tutt’oggi alcuna funzione realmente utile e propositiva dal punto di vista economico e sociale, se non in modo cosí approssimativo e confuso da meritare di essere ignorati. Per questo, a soggetti come Paola Taverna, per motivi di sopravvivenza psicologica oltre che politica, non resta altro che spacciare per spirito democratico quello che altro non è se non volgare plebeismo e protestare contro la revisione costituzionale in atto nel nome di una prassi costituzionaldemocratica sin troppo spesso utilizzata per fare semplicemente caciara e  creare infruttuosamente subbuglio in Parlamento. Ma non sarebbe meglio, per la sua stessa dignità personale, che se ne stesse zitta? download (3)

   E’ possibile che il governo Renzi non vada ancora incontro alle più profonde e pressanti aspettative dei ceti più sofferenti della nostra penisola, ma, se l’alternativa dev’essere l’incultura e la miopia politico-economica del movimento nichilista e disfattista che fa capo a Grillo, molto meglio Renzi, capace di non piegarsi a certi antichi e velenosi luoghi comuni, che la Taverna e compagni! In vero, ci fu un tempo in Italia in cui non si poteva immaginare che un soggetto umanamente instabile, linguisticamente becero, culturalmente povero e politicamente sprovveduto come Paola Taverna, potesse accedere un giorno al Parlamento della Repubblica italiana! Ma è pur vero che in democrazia tutto può succedere!

Qui abbiamo ironizzato su una povera donna che cerca di riscattarsi in una veste che le si addice ben poco, perché è socialmente e politicamente necessario che certi fenomeni non passino inosservati, ma il nostro omaggio a lei è sincero perché saremmo ben felici se Paola Taverna, da qui a un paio di anni, riuscisse a risolvere i suoi problemi esistenziali in compagnia di un partner più equilibrato e meno ottusamente vulcanico del signor Grillo!

Lorena Dandi

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