Ai cattolici cosentini

download (12)Cari amici cattolici di Cosenza, ho deciso di inviarvi questo messaggio a seguito di un colloquio privato avuto giorni fa con uno di voi. Un colloquio individuale è solo un colloquio individuale e forse colui o colei che ha voluto gentilmente e lealmente interloquire con me non può né vuole pretendere di rappresentare fedelmente il pensiero politico dell’intera comunità religiosa cosentina. Tuttavia, chi ha interloquito con me a proposito di questo blog e della iniziativa politica che sta cercando di veicolare, ha manifestato dubbi e perplessità legittimi e non prevenuti che mi è sembrato opportuno pubblicare qui con le relative risposte.Il primo dubbio riguarda il fatto che sarebbe inconcepibile oggi un’iniziativa politica cattolica come la nostra che prescinda completamente da forze cattoliche già impegnate politicamente sul piano istituzionale e parlamentare o nella stessa società civile e che nasca quindi e pretenda di svilupparsi in una sorta di splendido ma aristocratico e presuntuoso isolamento; il secondo dubbio, e di conseguenza, verte sulla nostra presunta indisponibilità personale a cercare contatti, ad attivare confronti, ad ottenere valide e qualificate collaborazioni oltre che qualche consistente supporto mediatico, e via dicendo. Un’altra perplessità è quella per cui non è possibile che a dirigere un blog politico sia una sola persona per quanto seria e preparata, senza preoccuparsi di coinvolgere adeguatamente tante persone che potenzialmente potrebbero essere interessate al progetto politico.

Forse non è tutto, ma questo è l’essenziale emerso dalla parte critica del colloquio. Le risposte qui sono lapidarie e volontariamente prive dei loro aspetti potenziali più polemici: se qualcuno, tra i cattolici cosentini, si è voluto convincere che lo scrivente non abbia fatto nulla per contattare, coinvolgere, sensibilizzare ed organizzare nel miglior modo possibile l’iniziativa, la colpa è solo sua, perché, anche a prescindere dalla possibilità di meglio documentarsi attraverso lo stesso blog sugli sforzi compiuti in tal senso, avrebbe potuto mettersi in contatto con noi prima di esprimere valutazioni non vere o infondate e probabilmente maliziose.

Se siamo “isolati”, e dico se, non lo siamo perché abbiamo voluto esserlo deliberatamente ma semplicemente perché i nostri sforzi, di cui peraltro non potevamo cambiare né la natura né le finalità, sono rimasti relativamente isolati. Certo, una cosa va detta con molta nettezza: di non aver mai cercato compagnia, collaborazione, partecipazione, sostegno, lisciando il pelo a questo o a quello o inseguendo e sollecitando qualcuno oppure bussando alla porta di qualche personaggio influente o di qualche emittente televisiva per ottenere vantaggi peraltro suscettibili di esser presto vanificati da immancabili richieste o aspettative di restituzione dei favori ricevuti. Non per superbia, ovviamente, ma solo perché un cattolico e un cattolico che si trovi e venga operando nella specifica situazione storica, esistenziale e spirituale in cui il sottoscritto si è trovato ed è venuto operando, non poteva e non doveva agire in quel modo e ringrazio Dio di avermi reso capace di non agire in quel modo.

Ai cattolici cosentini e italiani che sentono la gravità del momento, la decadenza del senso civico e del senso morale del nostro popolo, la fatiscenza del mondo politico e istituzionale nazionale, la latitanza della fede evangelica nella stessa prassi politica ordinaria, noi abbiamo offerto un serio punto di riferimento, un concreto strumento di libera e responsabile partecipazione ai fini della costituzione di un movimento o di un partito politico non già dei cattolici ma di cattolici onestamente ed evangelicamente impegnati non solo nella strenua difesa di princípi etici o bioetici assolutamente ineludibili per una coscienza cristiana ma anche nel perseguimento altrettanto appassionato e rigoroso di un disegno politico le cui priorità assolute siano costituite, Europa o non Europa, euro o non euro, PIL o non PIL, debito pubblico o non debito pubblico, crescita o non crescita, dal pieno recupero della sovranità nazionale, dal soddisfacimento dei bisogni economici più vitali della povera gente, dei disoccupati, dei malati e dei disabili di ogni categoria, da una profonda riorganizzazione del mondo del lavoro, in cui, competitività o non competitività, il lavoro abbia almeno lo stesso peso e lo stesso valore del profitto, la decurtazione almeno decennale degli stipendi di tutte quelle categorie sociali e professionali realmente privilegiate quali managers pubblici e privati, docenti universitari di prima e seconda fascia, alti funzionari di Stato, dirigenti e giornalisti televisivi, solo per esemplificare.

Insomma, i cattolici cosentini che hanno voglia di capire hanno ben capito di che si tratta, cosí come hanno ben capito che noi non abbiamo proprio nulla da rimproverarci nei loro confronti. Capisco anche che molti cattolici cosentini siano abituati a vivere e ad operare di concerto con i loro piccoli o grandi potentati di riferimento, ma con altrettanta franchezza dico loro che non solo a me come persona, ma a Cristo, alla sua Chiesa, ai suoi poveri, questi cattolici non servono e sarebbero anzi dannosi, perché sono tralci separati dalla vite.

Grazie a Dio, ogni tanto abbiamo a che fare con cattolici non suscettibili e non mossi da puro spirito di contesa e di rivalità, che ci aiutano a testimoniare umilmente ma laboriosamente un senso non fittizio di fedeltà al vangelo di Cristo anche sotto il profilo politico. Che il vostro cuore sia sempre pieno della pace di Cristo! Vostro fratello Francesco.

 

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