La pandemia, il conformismo politico-sanitario e i buoni samaritani

Se un popolo accetta di buon grado di piegarsi in massa alle imposizioni governative anche su temi o questioni che investono frontalmente la sfera della libertà personale, dei diritti naturali prima e oltre che positivi o giuridici, le regole della democrazia vanno a farsi friggere e il sistema democratico poco per volta tende ad implodere. Per imporre qualcosa, le motivazioni ai governi non mancano mai: non importa se siano false o irragionevoli motivazioni, l’importante è darle, comunicarle pubblicamente. Bisogna aumentare le tasse, perché c’è una crisi economica in atto oppure perché si rende necessaria una redistribuzione fiscale della ricchezza, perché c’è un pericolo di guerra nel cuore dell’Europa o in qualche altra parte strategica del mondo oppure perché bisogna rilanciare il mondo industriale italiano o per la sopraggiunta necessità di destinare fondi cospicui al mondo della scuola e a quello sanitario. Nel caso specifico della pandemia in atto, bisogna adottare misure draconiane e limitative delle ordinarie libertà civili e personali, normalmente esercitate in una società democratica, nonostante l’avvenuta inoculazione di massa di vaccini di ultima generazione che tuttavia da soli non potrebbero produrre gli effetti sperati.

C’è sempre un motivo per imporre o tentare di imporre norme restrittive, autoritarie, discriminatorie, con la differenza che, mentre nel caso di una grave congiuntura economica o di una guerra, le motivazioni addotte a loro sostegno rivestono quanto meno un’apparenza non agevolmente contestabile di plausibilità, in quello di una pandemia quale quella attuale, dovrebbe risultare molto più facilmente criticabile la densa patina retorico-propagandistica di certi allarmati e allarmanti appelli governativi alla tutela della salute pubblica con relativi provvedimenti volti a ridurre la libertà di movimento e di circolazione, il diritto alla riservatezza personale e alla autodeterminazione in materia sanitaria, anche in virtù di quell’articolo 32 della Costituzione italiana che, benché oggi soggetto a reiterati tentativi di annacquamento anche da parte di alcuni alti magistrati in lite con la propria coscienza, riconosce, persino in opposizione ad ipotetiche o reali disposizioni emergenziali di legge, come intangibile e inattaccabile la dignità personale: «La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».

La mistificante e tambureggiante campagna mediatico-governativa, supportata anzi favorita e incoraggiata da comitati tecnico-scientifici di molto dubbia competenza specialistica e sanitaria e mai come in questa circostanza così caotica, imprecisa contraddittoria, poteva essere democraticamente e con ottime ragioni aggredita e ridimensionata o depotenziata dal giudizio e dalla volontà popolari solo che le masse avessero disposto di un numero congruo di “guide” o di “maestri” autorevoli e qualificati in grado di spiegare con obiettività come e perché fosse realisticamente possibile percorrere altre strade rispetto a quelle ingiuntive e vessatorie intraprese. In ogni caso, le minoranze in democrazia devono essere rispettate, soprattutto quando si tratti di minoranze che rivendicano il libero esercizio di conclamati diritti naturali, tra cui per l’appunto è incluso quello di non fidarsi aprioristicamente né dei governi, né della scienza e soprattutto degli scienziati, né delle Chiese o di qualunque altra entità istituzionale.

Ma si è sentito dire, con toni alquanto risentiti e aspri, che queste minoranze avrebbero preteso di infettare, contagiare tutta la popolazione dei vaccinati, dimostrando così di essere del tutto insensibili al bene altrui e al bene comune. Come sarebbe a dire? I vaccinati, che a quanto pare resterebbero infettivi, possono essere ancora contagiati? E allora di che razza di vaccini si tratta? Di vaccini simbolici, metafisici? Vaccini che non vengano espletando, sia pure per un certo ma congruo periodo di tempo, la funzione di rendere immuni le persone dal virus, si possono chiamare vaccini? Si risponde, tuttavia, che essi proteggano da morte sicura anche in caso di contagio, ma, a dire il vero, la morte sicura si può diagnosticare solo aposteriori, appunto post mortem e non né possibile, né corretto generalizzare ed estendere il concreto rischio di morte a chicchessia, specie se dotato di un sistema immunitario molto resistente ai virus, anche se indubbiamente il covid ha mietuto e potrebbe continuare a mietere parecchie vittime. Sta di fatto che se i vaccini anticovid non risultano abbastanza efficaci ed efficienti (e già per questo non si capisce perché ci si dovrebbe lasciar inoculare una sostanza di dubbia consistenza), e anzi presentano talune gravi controindicazioni per taluni soggetti sani e non solo per quanti siano affetti da specifiche patologie, la pretesa statuale e governativa di costringere, per mezzo di inaudite privazioni civili e di pesanti sanzioni pecuniarie-amministrative, le cosiddette minoranze novax ma più in generale i dissidenti che pure non rientrino in quest’ultime e si oppongono a un sia pur camuffato obbligo vaccinale con motivazioni legittime e diverse da quelle per così dire ideologiche dei novax, non può che apparire una illegittima violenza dello Stato nei confronti dei suoi cittadini.

Se mi si chiede di sottopormi a determinate misure sanitarie anche per il bene pubblico, è doveroso che io accolga l’invito se sia stato ampiamente dimostrato in sede scientifico-sperimentale che il trattamento sanitario cui dovrei sottopormi non presenta rischi di nessun genere né per me, né per chicchessia, il che, come tutti sanno, non corrisponde affatto alla realtà dei fatti e dei dati statistici, peraltro spesso molto confusi ed errati, che ci passano continuamente sotto gli occhi. Ma, poiché questa certezza sanitaria la scienza non la dà e non può darla, è incomprensibile quel che sta accadendo in Italia e solo in parte in altre nazioni europee, sono incomprensibili e del tutto lesivi dei valori democratici della repubblica italiana le iniziative governative volte a ghettizzare un certo numero di cittadini che di vaccini non vogliano saperne non, come spesso si dice polemicamente e ipocritamente, per egoismo personale e indifferenza verso il destino dell’intera comunità nazionale, ma al contrario proprio per il non infondato sospetto che questi vaccini anticovid non solo non servano a tutelare realmente la salute pubblica ma potrebbero essere causa, sul medio-lungo termine, dell’insorgere di disturbi e patologie nell’organismo di quanti oggi fideisticamente accettano, talvolta anche a denti stretti, di sottoporsi alla vaccinazione collettiva decretata dal sedicente Stato democratico italiano.

Da alcuni giorni, governo, partiti, massmedia, scienziati, comuni cittadini stanno manifestando trionfalistici convincimenti circa il fatto che ormai la pandemia sarebbe virtualmente alle spalle proprio grazie ai vaccini iniettati e alle misure adottate dal governo italiano per indurre incerti e scettici a vaccinarsi. Nessuno si chiede se, per caso, la pandemia, salvo clamorose smentite cui però l’umanità sembra non volersi mai abituare, sarebbe realmente agli sgoccioli in virtù dei vaccini e della “dittatura” politico-sanitaria, o se tale epilogo non debba piuttosto essere attribuito ad un oggettivo e intrinseco indebolimento del virus che, di variazione in variazione, potrebbe aver perso gran parte della sua iniziale carica aggressiva. Così come pochi, al momento, si pongono una domanda pure doverosa e inquietante: e se in un prossimo futuro altri terribili virus dovessero aggredire in forme ancora più violente e letali l’umanità, quali scenari potrebbero prospettarsi? Quello, per esempio, di fare carta straccia degli statuti giuridici, delle carte costituzionali, di tante e sofferte conquiste civili? Quello di dare un ulteriore giro di vite al mondo economico e del lavoro, al mondo sociale e culturale, alla stessa comunità religiosa già ora sul punto di somigliare ad una camerata frequentata da una soldatesca molto più disciplinata fisicamente che spiritualmente, di trasformare l’intero sistema democratico in un più rassicurante ma gelido e inumano sistema dittatoriale?

E’ difficile dire se e quanto l’unanimismo dilagante a favore dei modi governativi di affrontare questa come altre possibili minacce di natura pandemica sia compatibile con sapienti e lungimiranti princìpi di salvaguardia dell’esistenza materiale e spirituale dei singoli e della collettività. Nonostante le censure e i ricatti morali e non solo morali esercitati sulle masse, sono ancora molti quelli che pensano che, ad oggi, né lo Stato, né la Chiesa, né la cultura e il diritto, né la scienza e la medicina, abbiano dato una buona prova di sé. Ma restano a nostra disposizione, a disposizione di chi voglia seriamente occuparsi di bene comune, oltre che gli eternamente istruttivi e salutari testi evangelici, anche talune autorevoli voci filosofiche del passato come per esempio quella del pensatore liberale John Stuart Mill.

Egli diceva con chiarezza cristallina che una casta o una minoranza governativa non ha alcun legittimo potere di decidere su come e cosa fare per tutta l’umanità, privando chiunque altro della possibilità di esprimere un giudizio diverso e di proporre soluzioni alternative. Chi ha veramente a cuore democrazia e libertà, e non è probabilmente il caso né di taluni governi pro tempore, né dei prevalenti orientamenti informativi, sarà sempre favorevole ai vaccini come alla ricerca e all’innovazione, ma sempre contrario ad obblighi, restrizioni, vessazioni e discriminazioni di qualunque genere come anche a qualunque conformismo di massa, ivi compreso l’odierno conformismo cattolico di massa. Non bisogna tuttavia dimenticare i buoni samaritani, quelli che esisteranno sempre anche all’interno dei vari sistemi di potere e di governo, quelli che, contrariamente a molti fedeli di religioni ortodosse e bimillenarie, ti daranno da mangiare a proprio rischio e pericolo, ti cureranno, ti accoglieranno e ti ascolteranno, senza temere di essere infettati nell’esercizio di opere di bene notoriamente gradite ad uomini giusti e a Dio, insomma ti ameranno senza riserve, anche se non sarai munito di green pass o non sarai vaccinato.  

Francesco di Maria

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