Cattolici prevenuti e faziosi

 di La tulipana fiorentina

Su alcuni siti cattolici vengono fatte non di rado le pulci a Matteo Renzi: forse perché non potendolo accusare di aver aggravato la situazione economica, che anzi sia pure lentamente è in via di miglioramento, essi pensano di doverlo quanto meno criticare sul piano morale personale per non rischiare di essere tacciati da alcuni influenti siti laici di manifesta partigianeria. E’ il caso del sito “In terris” su cui ieri qualcuno scriveva che, contrariamente alla sua precedente esperienza di sindaco, quando andava sempre in bici, Renzi, una volta ricevuto l’incarico di Presidente del Consiglio, ha cominciato ad utilizzare aerei ed elicotteri di Stato, un’abitudine che sarebbe diventata ormai sistematica.renzi-courmayeur-volo-stato-620x330

Ora, benché il premier abbia già spiegato, senza averne l’obbligo, che tutti i suoi spostamenti non sono affatto scelte personali ma frutto di ben precisi protocolli di sicurezza, si deve prendere atto che, pur di far caciara, in questo Paese persino certi cattolici non si preoccupano di sollevare polemiche del tutto sterili e sciocche, giungendo a confondere le opportunità pratiche che da sempre la legge mette a disposizione di una figura istituzionale oltremodo rilevante qual è quella di Presidente del Consiglio con «privilegi da prima Repubblica».

Passi per gente che campa di chiacchiere, di insulti e di polemiche, come Grillo e i suoi parlamentari, ma che dei cattolici si mettano sul loro stesso piano per dare dell’immorale al leader fiorentino solo speculando sul fatto che egli potrebbe usare gli aerei di Stato anche per esigenze familiari, che peraltro a ben vedere non sarebbero per un capo di governo sempre lontano dalla famiglia cosette di pochissimo conto, è davvero qualcosa di disdicevole che non conferisce loro alcuna attendibilità, né morale né argomentativa. Se un capo di governo desidera trascorrere con i suoi familiari qualche giorno di vacanza sulle nevi di Courmayeur e vi si fa portare in aereo, non c’è proprio nulla da ridire, anche perché non è dato sapere se egli, sia pure accompagnato dai familiari, sia andato lì semplicemente per prendere un pò di sole.

Ma, si dice, papa Francesco e il presidente Mattarella non hanno dato forse un esempio di altissima moralità con le loro ben note “rinunce”? Ecco: cosa rispondere all’uso demagogico che si è soliti fare di certi confronti allorché l’obiettivo principale di chi li fa è quello, sia pure per ragioni non chiare, di distruggere qualcuno in particolare?

Proverei a rispondere nei seguenti termini. Innanzitutto si tratta di ruoli molto diversi, anche se ugualmente impegnativi, che richiedono tempi diversi di spostamento, perché altro sono le esigenze abitative e gli incontri per lo più cadenzati di un pontefice e di un capo di Stato, altro sono gli impegni molto più serrati e spesso imprevisti o non programmabili di un capo di governo che si deve muovere su diversi piani operativi in uno stesso arco di tempo; in secondo luogo, è comprensibile che il popolo sia portato ad apprezzare psicologicamente determinati comportamenti benché del grado oggettivo di moralità che essi rivestono solo Dio è e sarà giudice; in terzo luogo, non si vede cosa ci sia di immorale nel fatto che il capo di governo disponga liberamente, e secondo le sue reali e non arbitrarie necessità personali, dei mezzi di trasporto messi a sua disposizione dallo Stato; in quarto luogo, contestare a Renzi di essere incoerente rispetto al suo programma di riduzione della spesa pubblica solo perché il costo dei servizi di Stato di cui dispone e di cui si fa carico la collettività sarebbe eccessivo, è come contestare ad un chirurgo chiamato ad eseguire interventi di altissima precisione sia l’uso di dispendiosi ma necessari strumenti di lavoro sia anche la facoltà di soddisfare eventuali esigenze di natura personale o familiare il cui soddisfacimento sia però funzionale ad un ottimale svolgimento dei propri compiti professionali.77709-img

Che Renzi possa e debba essere criticato, non solo è possibile ma è anche necessario, e in questo blog si ha una prova concreta e spesso convincente di come il premier sia criticabile su temi specifici pur attraverso una valutazione obiettiva e in questo caso tendenzialmente positiva della sua complessiva azione di governo, che in meno di un anno, in un contesto internazionale sistemicamente difficile e conflittuale,Alluvione Genova: volontari di nuovo al lavoro nel fango è stata capace di risollevare la situazione italiana tanto in campo europeo ed internazionale quanto in ambito nazionale, con provvedimenti in parte forse discutibili ma certo idonei, nell’immediato ma soprattutto in prospettiva, a far ripartire la nostra economia e ad aggredire positivamente il nodo assai spinoso della disoccupazione e di quella giovanile in modo particolare. Questo dev’esser riconosciuto, beninteso, anche se non certo in chiave trionfalistica, visto che i risultati della riforma renziana del mondo del lavoro sono ancora molto parziali e il processo economico-finanziario che essa ha messo in moto appare ad oggi alquanto instabile e in parte contraddittorio.

Ma che il premier debba essere oggetto di contestazione, anche in casa cattolica, per certa sua apparente spavalderia, la cui funzione di autodifesa personale non sfugge peraltro ad un occhio attento e imparziale, e soprattutto per aver egli osato mettere in discussione lo status tradizionale di tutti i poteri costituiti del nostro Paese, perché questo è il vero punto, è moralismo_fanaticofrancamente fenomeno da commiserare e forse anche da contrastare dal momento che tale fenomeno presenta delle implicazioni politiche regressive se non reazionarie, con caratteristiche molto simili a quelle di un primitivismo politico che, mentre è teso a difendere un assetto immobilistico e corporativo della società, risulta molto spesso basato su una grossolana e indebita commistione di giudizio preconcetto e becero moralismo.

La tulipana fiorentina

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