Renzi: un affondo magistrale contro il malcostume europeista

di La tulipana fiorentina

E’ stato presidente della Commissione Europea per dieci lunghissimi anni il signor José Manuel Barroso a partire dal 2004. Il suo mandato è ormai prossimo a scadere. Finalmente! Questo personaggio che da studente universitario era un marxista-leninista di orientamento maoista e che successivamente, appena eletto nel Parlamento portoghese, sarebbe diventato uno dei principali esponenti del centro-destra del suo Paese, è simbolo di una fase oltremodo infausta della storia della Unione Europea, quella che è coincisa con la famigerata e fallimentare politica dell’austerità che ha spinto il nostro continente, eccezion fatta per alcune delle sue regioni centro-settentionali, verso un declino senza precedenti piuttosto che verso quell’agognato progresso economico che avrebbe dovuto costituire la ragione e la finalità di fondo della stessa costruzione europea.download (16)

Non solo: Barroso è stato ed è espressione tipica di quel malcostume europeista che spaccia il cosiddetto rigore economico-finanziario come misura necessaria alla stabilità finanziaria e alla crescita economica dei Paesi membri, mentre altro non è se non uno sporco e reiterato tentativo di accaparramento di ingenti risorse pubbliche degli Stati e in particolare di quelli più “indebitati” a favore di gruppi bancari e finanziari privati oltre che di singoli individui privi di scrupoli e ricchi solo di smodata o esorbitante avidità personale.

Alla base della recente e significativa lite tra il politico portoghese e il nostro coraggioso Matteo Renzi c’è proprio la sdegnata consapevolezza di quest’ultimo circa il fatto che proprio personaggi spregiudicati e inaffidabili come Barroso hanno 20140320_esteri7messo e mettono ancora in ginocchio l’economia continentale e quella di molti Stati europei tra cui l’Italia. Barroso, poverino, si è detto amareggiato e deluso per la decisione del governo italiano di render pubblica la lettera “privata”, anzi “confidenziale”, dell’esecutivo UE con la quale si comunicava al nostro governo che la sua strategia di bilancio verrebbe scostandosi significativamente dagli obiettivi previsti dai trattati e dai parametri europei.

Il mio concittadino Renzi, che ha un cervello fino e non ha peli sulla lingua, ha preso la palla al balzo non già per chiedere ancora una volta lamentosamente quasi mendicando, secondo un antico e servile costume italico di governo, comprensione e indulgenza, ma per dichiarare formalmente guerra sul piano politico ad un establishment europeo ipocrita e corrotto che vorrebbe continuare ad usare l’Europa non in funzione delle necessità e dei veri interessi nazionali in conformità a criteri di sensata e mutua solidarietà ma di esigenze puramente contabili i-padroni-del-mondodietro cui si nascondono le pressioni di gruppi e individui abituati a speculare sulle disgrazie altrui e a profittare di regolamenti e leggi finanziarie che sono manifestamente agli antipodi del concetto e del principio di buon governo e di corretta amministrazione nel conto e per conto della maggior parte dei popoli europei.

Solo per questo bisognerebbe esser grati al giovane leader fiorentino che ha finalmente rotto con una tradizione governativa nazionale di goffa subalternità a decisioni, valutazioni e direttive dell’esecutivo europeo qual è quella cui ci avevano abituato i vari Prodi, Berlusconi, Monti e Letta. Perché mai quella lettera, come tante altre lettere inviate in passato all’Italia e ancora oggi a tanti altri Paesi europei in difficoltà, avrebbe dovuto rimanere ancora una volta “confidenziale”? Forse per far capire agli interessati che le “anomalie” o le “incongruenze” di bilancio segnalate dalla Commissione potrebbero essere oggetto di patteggiamento, di compromesso, di mercanteggiamento, più o meno come usano fare i mafiosi con le loro vittime quando promettono loro assistenza e protezione, non necessarie e non richieste, in cambio di un “pizzo” da pagare ovvero di somme da aggiungere a quelle realmente dovute secondo ragione e secondo giustizia e non secondo una logica estorsiva e criminale?Europeismo-Distruggere-la-genuinità-dei-cibi-558x360 (1)

Renzi aveva detto, preso in giro e sbeffeggiato da tanti professoroni di questa nostra sventurata nazione, che l’Europa avrebbe dovuto cambiare verso? Bene, adesso a quella che nei mesi scorsi veniva spesso definita la risibile e cialtronesca propaganda del giovane “bullo” politico fiorentino è subentrata la incontrovertibile dimostrazione che Renzi è capace di fare quello che dice, perché Renzi che è un politico di alta scuola non sarà mai disposto ad accettare che la politica sia ancillare all’economia e alla finanza, specie se queste siano soggette a una gestione o a un controllo corrotti o inefficienti, essendo da sempre egli convinto che, al contrario, l’economia abbia o debba avere una funzione ancillare rispetto alla politica.

I numerosi Barroso che circolano ancora nelle chiuse stanze del potere europeo sono avvisati: non avranno più pace, non avranno più alcuna immunità, ma dovranno piuttosto cominciare essi a rendere conto di quanto le loro attività politico-burocratico-amministrative vengono a costare, per via legale o per via illegale, ai cittadini di tutta Europa.

Chi vuol intendere, intenda!

La tulipana fiorentina

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