Mario Draghi, nella replica di ieri, ha confermato che le sue idee non sono affatto coerenti con la realtà che viviamo.
Egli concepisce l’Europa come la panacea di tutti i mali e afferma con forza che l’Italia sarà europeista e atlantista. Sfugge, al nostro Capo del governo, che i mali italiani derivano soprattutto dalle diseguaglianze economiche fra i Paesi europei, tra cui primeggiano Francia e Germania, con i quali Draghi intende stringere più stretti rapporti, dimenticando che questi due Paesi si sono impossessati di gran parte delle fonti di produzione di ricchezza italiana. Continua a leggere
Cosa ci si poteva aspettare dal primo discorso di Draghi in parlamento se non quello che si poteva già prima preventivare? Si dovranno fare le riforme ancora una volta strutturali tanto attese dall’Unione Europea, e quindi riforma del fisco e delle pensioni, della sanità e delle telecomunicazioni, della giustizia e della pubblica amministrazione, oltre che naturalmente della scuola, e poi bisognerà adottare piani strategici per il futuro, a cominciare da un piano di grandi investimenti pubblici volto a ricreare lavoro e occupazione, produttività e sviluppo, nonché riacquistata capacità di interagire e competere sui mercati internazionali con le grandi realtà economico-finanziarie del mondo. In particolare, si tratterà di varare tutta una serie di opportunità imprenditoriali capaci di attrarre ingenti investimenti privati nazionali ed internazionali, al fine di generare reddito, creare lavoro, e di arrestare o rallentare il declino demografico e lo spopolamento delle zone più interne ed estranee ai grandi processi di industrializzazione e di modernizzazione tecnologica, occupazionale e salariale: il tutto, naturalmente, in un ambiente da risanare profondamente sotto il profilo legale e securitario, se possibile avvalendosi anche del credito d’imposta e di altri strumenti o interventi da concordare pur sempre in sede europea.
Il 2021 si sta confermando come la naturale evoluzione del 2020: catastrofico ed impietoso.
crollano. Temiamo per i nostri cari, al limite temiamo per il vicino di casa. 
Alla mezzanotte del 31 gennaio 2020 la Gran Bretagna ha dato ufficialmente addio all’Unione europea. Dopo un periodo di transizione durato quattro anni – dal referendum popolare britannico consultivo del 2016, con cui la popolazione britannica ha democraticamente detto il suo “no” alla UE – dal 1° gennaio 2021 il Regno Unito è totalmente indipendente da Bruxelles. «Abbiamo ripreso il controllo delle nostre leggi e del nostro destino, questo è un momento straordinario per il nostro Paese, abbiamo la libertà nelle nostre mani e sta a noi sfruttarla al meglio» ha affermato il premier Boris Johnson.
Mercoledì 9 dicembre il Parlamento italiano è stato chiamato ad esprimersi sulla approvazione definitiva del Trattato UE del MES, il cosidetto meccanismo economico salva-Stati.
Vescovo di Cartagine, intorno al 250 d. C. Tascio Cecilio Cipriano si trovò a fronteggiare una terribile epidemia di peste che avrebbe mietuto un notevole numero di vittime, ad aiutare e ad assistere spiritualmente e materialmente tutti i suoi fratelli e sorelle di fede ma anche i non cristiani e persino i persecutori dei credenti in Cristo. Quel terribile morbo pestilenziale avrebbe subito assunto agli occhi di Cipriano il significato di una prova da Dio consentita per saggiare l’integrità e la coerenza della fede dei suoi presunti seguaci cartaginesi e africani, e di una prova che in realtà avrebbe fatto emergere la pochezza di spirito, la pavidità, la viltà e la codardìa di molti di essi, per cui egli si sarebbe prodigato non solo al fine di onorare al meglio il suo compito ministeriale e di essere un degno, fedele e militante testimone di Cristo, ma anche al fine di risollevare dalla paura e dallo sconforto le anime di quanti cominciavano a disperare di non poter più sopravvivere e di dover chiudere gli occhi per sempre. Ma, egli scriveva nella sua lettera pastorale De mortalitate (Sulla morte), il Signore non aveva forse preannunciato per tempo il verificarsi di guerre, catastrofi, malattie e pestilenze? Perché dunque tanto spavento e tanta preoccupazione? Chi poteva spaventarsi realmente se non chi fosse completamente «privo di speranza e di fede»? Infatti, benché sia umano temere la morte, non si può dire veramente cristiano chi non sia disposto ad andare verso Cristo e a regnare con lui anche attraverso la morte. Non è solo vincendo questa morte terrena che si può giungere all’immortalità?
Il giovanissimo Ibrahim Aoussaoui poco più di un mese fa era sbarcato a Lampedusa, di qui era stato portato in un centro per migranti a Bari dopo essersi sottoposto alla quarantena prevista per tutti i migranti in questo periodo di pandemia. Dopodichè, si dice ma è notizia da verificare, avrebbe ricevuto un ordine di espulsione, con l’obbligo di rimpatriare. Anche per questo giovanotto tunisino, come per i migranti tutti in modo indiscriminato, erano state spese da papa Francesco parole di solidarietà, di reiterata e apparente fraterna carità, in un momento in cui appariva chiaro che non solo i flussi migratori erano ripresi massicciamente ma che essi fossero quanto mai inopportuni e pericolosi nel quadro di insicurezza sanitaria e pubblica in cui l’Italia e l’Europa versavano in quel preciso momento. Sta di fatto che Ibrahim dall’Italia sarebbe poi giunto comodamente in Francia dove molto probabilmente, in modo diretto o indiretto, avrebbe pianificato la strage che si è consumata a Nizza con la barbara uccisione di due donne e un uomo più diversi feriti: ancora una volta in una chiesa cattolica. La Chiesa tradisce se stessa, perché senza la verità della fede che dovrebbe custodire, non sussiste alcuna forma di umanità, di carità e di pace.
L’era del coronavirus vede una nuova fase della lotta cosmica tra le forze celesti e quelle infernali. Nella storia infatti, accanto alla mano di Dio, occorre vedere anche quella del demonio, che sempre si oppone ai piani divini per tentare di realizzare i suoi deformi progetti. Il Regno di Dio è quello dell’ordine, della pace, dell’armonia; quello del demonio è il regno del caos, del conflitto, della perenne rivoluzione. Dio permette, per la sua maggior gloria, che i due regni, il primo sempre vincente, il secondo sempre sconfitto, combattano fino alla fine dei tempi.