Di nuovo Carchidi all’attacco contro il vescovo “emerito” Nunnari, che costituisce una sua e vera propria ossessione e che continua a qualificare con espressioni volgari e pretenziose. Già, perché scrive Carchidi, “le Iene lo hanno sputtanato su scala mondiale” anche se continua a godere della complicità di “quel buffone di vescovo in carica”, rimanendo entrambi convinti che la gente non voglia vedere e “non sappia giudicare” (A. De Luca, Nunnari torna a celebrare messa a Bisignano senza vergogna, in “Iacchitè” del 2 febbraio 2018). In realtà, un gruppo televisivo così squalificato e provocatorio come le “Iene” può tentare di “sputtanare” tanta gente, a volte colpevole a volte innocente (ma è un dettaglio poco significativo per chi è pagato proprio per creare in ogni caso lo scandalo), solo perché, secondo una tipica mentalità delinquenziale, non esitano ad esercitare violenza verso il prossimo pur di ottenere i propri inconfessabili scopi. Purtroppo anche la magistratura, in conformità ad un malinteso e frainteso principio di libertà di pensiero e di stampa, chiude completamente gli occhi su tanti episodi di inciviltà e di evidente prevaricazione dimenticando o meglio fingendo di dimenticare che tale sacrosanto principio ha il suo invalicabile limite costituzionale nel principio di libertà personale, per cui a nessuno, giornalista o non giornalista, è consentito di farmi pressione perché io risponda a domande a cui non intendo rispondere e che al contrario potrebbero meritare di essere censurate anche o proprio in sede giudiziaria. Continua a leggere→
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