Aleppo, Mosul tra ambiguità e omissioni dei media internazionali

di Filippo Corte

imagesCom’è difficile dire la verità: a volte sembra che gli uomini si sentano più sicuri e tranquilli nel dire la menzogna che non nel testimoniare la verità. Questo è particolarmente vero per ciò che riguarda il mondo mediatico internazionale e la sua delicatissima funzione di informare correttamente la pubblica opinione. Si pensi all’enfasi data da giornali e televisioni di tutto il mondo all’attacco sferrato da americani e alleati mediorientali contro Mosul o meglio contro i suoi occupanti terroristi dell’Isis per liberarla da quest’ultimi.

Eppure, non ci si può non chiedere perché per ben due anni il signor Obama ha lasciato che quella città fosse devastata e vi si commettessero crimini atroci da parte del Califfato Nero, mentre oggi egli, dopo aver capito che Aleppo sarebbe rimasta nelle mani russo-siriane di Assad-Putin e non sarebbe passata in quelle dei ribelli antiAssad sostenuti molto ambiguamente da Washington e proprio alla vigilia delle presidenziali americane con un Trump molto critico verso l’amministrazione Obama-Clinton per aver consentito alle organizzazioni terroristiche di espandersi a dismisura, si accorge che la liberazione di Mosul richiede urgentemente l’intervento armato sul territorio degli USA?

downloadQuesta domanda è maliziosa o è assolutamente legittima? E poi perché fino a poco tempo fa era vietato alle milizie sciite di partecipare alla liberazione di Aleppo mentre ora viene loro consentito di far parte dei liberatori? Perché le bombe russo-siriane volte a liberare Aleppo est dai terroristi sono “criminali” secondo USA e alleati occidentali mentre le bombe che cadono su Mosul, in tutto identiche a quelle destinate ad Aleppo, sarebbero benefiche e rispondenti a un vero piano di liberazione? Non è possibile che oggi si vorrebbe far fuggire i terroristi da Mosul per costringerli ad andare in Siria per rinforzare la coalizione antiAssad e antirussa? Perché sino a pochi giorni fa i giornali titolavano “l’Europa salvi il suo onore impedendo la fine di Aleppo”, quando in realtà gli stessi vescovi locali non facevano altro che difendere l’intervento siriano contro il terrorismo barricatosi in Aleppo est e impegnato a bombardare la parte occidentale della città, mentre oggi nessun giornale esorta l’Europa a salvare il suo onore impedendo la fine di Mosul?

downloadE perché lo stesso Vaticano sembra ignorare gli appelli prosiriani e la drammatica testimonianza che l’arcivescovo maronita di Aleppo mons. Joseph Tobji ha recentemente formulato presso la Commissione Esteri del Senato italiano nel generale e mortificante silenzio dei media?

Sono molte delle domande che non è possibile non porre e non porsi a proposito di quel che sta accadendo in quel territorio, di fondamentale importanza strategica per il mondo intero, compreso tra Siria e Iraq.

Filippo Corte

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