La moralità tra mafia, Grillo e Movimento 5 Stelle

La mafia, come quasi tutti sanno, non ha avuto, non ha e non avrà mai alcuna moralità, perché chi fonda la sua vita sulla minaccia, sull’estorsione e su pratiche criminali di indebita appropriazione della ricchezza pubblica e privata, naturalmente mafia-uccide-silenzio-purenon può che essere totalmente privo di qualunque moralità. Anche chi, per ragioni diverse e a qualunque titolo, avalla o giustifica direttamente o indirettamente l’operato mafioso, o lo preferisce a pratiche immorali di tipo istituzionale o statuale, merita senz’altro di essere annoverato tra gli immorali e i collusi, che sono tanti, delle organizzazioni mafiose e criminali.

Ciò detto, non sorprende affatto che oggi il Movimento 5 Stelle, oltre che la miserabile pochezza della sua attività politica e culturale, stia facendo venire chiaramente alla luce anche la sua miseria morale e civile. Che Grillo in Sicilia, parlando di mafia, abbia potuto dire, al cospetto di un pubblico relativamente 14 - 1numeroso, che ci fu un tempo in cui la mafia “ebbe una sua morale” e che successivamente essa avrebbe modificato la sua natura perché corrotta “dalla finanza” nazionale e internazionale, senza che il suo uditorio abbia ritenuto di contestarlo, non è un fatto che possa essere letto come un semplice incidente di percorso del personaggio Grillo o, come alcuni suoi sudditi parlamentari goffamente sostengono, come una delle solite trovate provocatorie dell’artista Grillo, ma piuttosto come l’inevitabile e sempre più tangibile corollario della mentalità paranoica, nichilista, maliziosa e strumentale, cinica e immorale, di un soggetto che ad un certo momento della sua vita umana e professionale ha voluto aprire al suo ego smisurato e delirante orizzonti politici di gratificazione e di autoesaltazione in aggiunta a quelli già ampiamente sperimentati ma forse non più abbastanza appaganti dei palcoscenici teatrali.grillo-paranoia

E’ accaduto cosí che il Movimento 5 Stelle, strumentalizzando a tutti i livelli lo stato di malessere prodotto in Italia da decenni di immobilismo e di corruzione politico-istituzionali, si affermasse e crescesse come il partito dei molti delusi arrabbiati, di tanta povera gente sempre più vessata dal punto di vista economico, di persone in buona fede convinte di trovare in esso una valida alternativa politica, ma anche e forse principalmente come il partito di un esercito di mediocri opportunisti, di arrivisti senza morale e di intrallazzatori privi di scrupoli, di disoccupati cronici molto abili nel trasformare una generica opportunità politica in un sicuro e ben remunerato posto di lavoro, che alla lunga non avrebbe potuto non produrre gli effetti insignificanti e disastrosi ad un tempo che oggi sono sempre più evidenti ad un numero sempre maggiore di cittadini.

Il Movimento 5 Stelle, sotto l’aspetto politico-parlamentare, è un soggetto improduttivo e velleitario, oltre che sconciamente folcroristico e stravagante, e quindi anche sostanzialmente abusivo: abusivo nel senso che in parlamento non potrebbe e non dovrebbe starci per manifesta incompetenza collettiva e nel senso che non avrebbe diritto ai lauti compensi o emolumenti corrisposti invece regolarmente ai suoi membri.

Sotto l’aspetto umano e culturale, il Movimento 5 Stelle è generalmente caratterizzato da polemico e sprezzante senso di autosufficienza il più delle volte intriso di narcisismo istrionico ed esibizionistico appena ammantato di apparente seriosità riflessiva e pensante e di spirito critico non sostenuto da adeguato sostrato culturale, mentre da un punto di vista etico esso, come sta a dimostrare ampiamente anche ma non Libero-ville-Beppe-Grillo-420x382esclusivamente la vicenda siciliana del Grillo paramafioso che cerca subdolamente i voti di qualificati ambienti criminali e mafiosi visto che sembrano sfuggirgli di mano molti dei voti un tempo conquistati in mezzo ad una società civile duramente provata e disorientata, e come stanno a dimostrare gli stessi commenti imbarazzati, contraddittori o significativamente elusivi a questa stessa vicenda da parte di coloro che, già amici o simpatizzanti del barbarico terrorismo islamico, i massmedia tendono ormai a considerare come i parlamentari di maggior spicco  (non c’è bisogno di farne i nomi, perché si tratta di proprie e vere celebrità del nulla sul piccolo schermo), è un movimento per certi aspetti insussistente e per altri del tutto rovinoso (si pensi a temi delicati come quelli relativi alla bioetica o come quelli relativi ai cosiddetti diritti degli omosessuali).

Duole peraltro e infine constatare che i parlamentari cattolici del 5 Stelle, giunti ad essere eletti in parlamento in modi a dir poco fortuiti e rocamboleschi e sulla base di un minuscolo pugno di voti, appaiono sempre meno in grado di onorare la loro fede religiosa e in taluni casi sempre più determinati a non rinnegare, come certa voce di popolo sussurra, i cospicui investimenti persino finanziari che avrebbero fatto per se stessi e il futuro dei propri figli sul Movimento di Grillo e a beneficio di quest’ultimo e soci. Di quale moralità vanno cianciando dunque questi signori pentastellati! E di quali forme di immoralità non sarebbero capaci questi sedicenti “puri” della politica italiana il giorno in cui dovessero mettere le mani sul potere e sul governo del Paese?

 

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