«Comico mediocre» e «dittatore mai eletto». Così Trump, considerando se stesso un comico eccellente e un dittatore democraticamente eletto, ha definito Zelensky per aver questi difeso ostinatamente la causa ucraina e aver guidato la resistenza armata del popolo e dell’esercito di Kiev, per oltre 2 anni, contro i disegni espansionistici e la volontà di occupazione politico-militare di uno dei più sanguinari dittatori della storia contemporanea. Il premier ucraino si à limitato a replicare educatamente che il presidente americano vive “in una bolla di disinformazione russa” e così il vice di Trump si è sentito in dovere di ammonirlo intimandogli “di piantarla”, suscitando la reazione di Macron e Schulz che hanno subito solidarizzato con Zelensky.
Ora, in questi due anni di guerra russo-ucraina ne abbiamo sentito di tutti i colori in Italia: da sinistra a destra e viceversa abbiamo assistito ad un festival interpartitico, giornalistico-culturale ed ecclesiastico, di dichiarazioni beceramente pacifiste fondate sulla viltà e sull’ignoranza. E c’è da ritenere che grandi menti come quelle di un Cacciari o di un Montanari, di un Marco Travaglio, di un Michele Santoro o di un Vittorio Feltri, solo per fare qualche nome a caso dell’intellighènzia italica, adesso possano ritenersi soddisfatte per aver finalmente trovato un leader mondiale non solo di provata fede democratica ma anche capace di interpretare e promuovere rettamente la causa della pace e della giustizia nel mondo.
In realtà, Trump non sta facendo altro che mettere la potenza militare americana al servizio dei suoi personali interessi economici e finanziari e, indirettamente, di quella larghissima parte del popolo americano che, stretta tra il ricatto di una recessione galoppante appesantita da un crescente fenomeno migratorio e la cecità politica di una classe politica democratica soprattutto in materia di diritti civili, ha ritenuto di dover riporre le proprie residue speranze in un capopopolo ricco sfondato che, avendo in mente il piano strategico di indebolire l’Europa, pensa di perseguire efficacemente i suoi scopi egemonici con il ridare fiato alla Russia duramente provata di Putin per lasciare che questi, in cambio della sua “amicizia”, resti per un lungo periodo di tempo a fungere da fastidiosa spina nel fianco dell’Europa centro-occidentale. Scopriamo così che anche il XXI secolo ha, dopo quella di Hitler nel corso del XX secolo, una nuova mente criminale: quella di Donald Trump, che però questa volta, a differenza del Führer, in mutate condizioni storico-politiche, si allea con gli ebrei guidati da un altro dittatore sanguinario regolarmente eletto come Netanyahu.
Al momento, non sappiamo cosa stia pensando di fare la pur lungimirante, di solito, Giorgia Meloni, alla quale i cittadini italiani più equilibrati e onesti, per le indubbie capacità sinora dimostrate soprattutto nella politica estera, non possono che augurare di giocare bene le sue carte, smarcandosi abilmente da Trump e senza smentire nei fatti le veritiere e inequivocabili parole di condanna recentemente pronunciate dal presidente Mattarella contro la Russia inaffidabile, guerrafondaia e criminale di Putin. In questo frangente, particolarmente doloroso e drammatico per l’intera umanità, il mondo etico-civile più progredito e sensibile non può che schierarsi in difesa della dignità del popolo ucraino e del suo attuale e coraggioso leader e invitare americani come Trump e Vance, se proprio non se la sentono di lavorare per la pace dei popoli, a perseguire i loro inconfessati scopi di potere politico e finanziario nelle terre d’oltre Atlantico: a molti di noi sembrava di aver sentito dire a Trump, prima che fosse eletto dittatore degli Stati Uniti d’America, che si sarebbe dedicato a costruire la grandezza di questi ultimi e a nient’altro.
Ecco, pensi alle cose di casa sua, se non crede che gli USA possano più sostenere le democrazie occidentali, senza interferire nelle faccende altrui e in quelle europee in modo particolare. Se l’America deve essere lasciata agli americani, secondo l’antica dottrina di Monroe, sembrerebbe giusto lasciare l’Europa agli europei.
Francesco di Maria