Ho sentito un ispirato predicatore parlare così della Pasqua di risurrezione. Il problema non è solo risorgere ma è anche e soprattutto risorgere alla vita e non alla eterna dannazione. Per risorgere, infatti, bisogna voler risorgere e bisogna che Dio decida di farti risorgere ad una vita di beatitudine piuttosto che ad una vita di dannazione. Per risorgere come uomini bisogna sforzarsi di essere e vivere ad immagine e somiglianza di Dio, di onorarne le leggi e conformarsi alla sua volontà, rinunciando al culto esasperato o idolatrico del proprio io e ponendosi al servizio delle legittime e giuste esigenze del prossimo. Per risorgere bisogna supplicare Dio di inondarti della sua grazia e del suo spirito di giustizia, nonostante i tuoi peccati e la tua difficoltà a confidare nel buon senso e nell’amore dei tuoi simili, e bisogna soprattutto resistere alla tentazione di dare troppa importanza ai comportamenti e alle parole di quanti, profondamente assuefatti a sbrigative e consuetudinarie logiche di vita mondana, di giudizio e di condanna, vorrebbero indurti a sentirti molto più inutile e dannoso di quel che realmente sei. Bisogna anche pregare affinché l’odio spesso spropositato o abnorme che altri rovesciano sulla tua inquieta ma difficile e contrita esistenza, si trasformi in causa di ravvedimento e conversione per essi e in occasione di espiazione e riscatto per la tua stessa anima. Per risorgere non devi sperare di essere ringraziato né per le tue buone intenzioni, né per le tue buone azioni, perché sarai sempre debitore per l’amore e il perdono che ti saranno stati elargiti da Cristo e per le impreviste manifestazioni di affetto che qualcuno avrà voluto trasmetterti. Per risorgere non ci si affiderà mai abbastanza alle cure pietose della Madre celeste e non si sarà mai così intimamente provati da potersi ritenere abbandonati da Dio. Non sentirti mai una vittima, anche se dovessi esserlo stata, né la creatura più sfortunata, perché le creature più duramente partecipi della insopportabile passione del Cristo saranno le prime a risorgere nel suo immortale regno di festa. Non limitarti a dire: buona Pasqua di risurrezione, ma grida a chiunque possa ascoltarti: Cristo è realmente risorto! Sforzati di rimanere sulle sue orme e risorgerai avvolto nella sua luce gloriosa. Tu, che hai sentito la sua voce, sforzati di seguirlo fino al calvario e rinascerai con lui alla vita eterna. Non eviterai la prima morte ma essa, in e con Cristo, sarà battesimo di sicura e definitiva redenzione.
Francesco di Maria