Non è che Gesù ci chieda di vivere come se non esistessero né nemici, né malvagi, né persecutori: nella vita di ogni giorno esistono e lui sa bene che da essi bisogna guardarsi, che è necessario agire con molta prudenza e circospezione e persino con una certa larghezza di vedute, e anche, se necessario, con coraggio e con la volontà di opporsi alla menzogna e al sopruso solo con le armi della verità e della giustizia, nei limiti dell’umanamente tollerabile, ivi comprese quelle che ci incoraggiano costantemente a non far prevalere in noi le ragioni talvolta comprensibili dell’odio su quelle necessarie e certamente più utili dell’amore. E’ solo cosí che l’etica cristiana si conferma quale etica non dei deboli e dei vili ma dei forti e dei giusti in Cristo. Ma ci sono troppi ministri della Parola di Dio che, lungi dall’intenderla o dall’applicarla rettamente, caricano i penitenti soggetti a trattamenti reiteratamente iniqui e offensivi, di inutili e ossessivi sensi di colpa.