di Elisa Barbarini
Su, non scherziamo! Si può anche capire che il gradimento popolare per Renzi sia in leggera flessione e comunque in flessione ben inferiore a quel che dicono i soliti sondaggi improvvisati o puramente umorali. Ma che adesso qualche vecchio collaboratore del premier in carica possa pensare seriamente di candidarsi alla sua successione, come riferiscono alcuni giornali, è da considerare un’idea davvero bislacca, visto che i nomi che si fanno sono quelli di Franceschini, Delrio, Orlando e Calenda (pensate il montiano Calenda!), che con tutto il rispetto farebbero precipitare il PD a meno del 20% di consenso popolare. Solo con un atto di autolesionismo collettivo la maggioranza dei parlamentari “democratici” potrebbe favorire un evento del genere, pur di “punire” il politico toscano per i suoi presunti errori.
Errori, di certo, ne ha commessi Renzi, ivi compresa la legge sulle unioni civili (la quale però non disturba affatto i suoi oppositori interni ed esterni), ma non esistono elementi per dire che, al suo posto, chiunque altro non ne avrebbe commesso di peggiori. Checché ne dicano di continuo certi stolidi e sussiegosi giornalisti da sempre pregiudizialmente ostili a Renzi, valide e realistiche alternative a quest’ultimo e alle sue capacità politiche in questo momento non ce ne sono. La flessione amministrativa accusata recentemente dal PD, del resto, non è affatto indicativa di una sua reale o consistente flessione anche dal punto di vista politico, come stanno a dimostrare diversi precedenti elettorali di questo Paese, secondo i quali non sempre alla sconfitta amministrativa di determinate forze politiche ha corrisposto una loro successiva sconfitta politica.
L’impegno per il lavoro soprattutto giovanile va accresciuto, gli interessi nazionali in Europa vanno tutelati in modo ancora più energico e con misure eventuali persino radicali, riforma costituzionale e legge elettorale necessitano di un consenso parlamentare più ampio di quello attuale, la famiglia va molto meglio difesa e protetta: se Renzi saprà rispondere con prudenza e saggezza a queste sfide, il suo futuro politico sarà ancora lungo e fruttuoso. In caso contrario, non credo che altri saranno in grado, almeno nel breve periodo, di fare meglio di lui.
Elisa Barbarini