Renzi e l’Europa

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di Vincent Fondi

Quasi alla vigilia delle elezioni politiche europee del prossimo 25 maggio, la sinistra renziana dice e ribadisce di volere un’altra Europa, cioè non più l’Europa dei burocrati e degli esattori ma l’Europa dei popoli che ne fanno parte e del loro benessere economico. Per determinare questa svolta, dice l’odierno partito democratico, bisognerà cambiare le regole, e quindi verosimilmente anche i Trattati su cui poggia l’Unione Europea e i presupposti dell’unione economica e monetaria europea consistenti in images (1)quell’istanza ossessiva di controllo dei conti pubblici e di austerità che è venuta determinando nel tempo l’immiserimento delle economie nazionali dell’Eurozona meridionale.

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La democrazia economica e l’Italia

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Il problema della democrazia economica è stato centrale nella lotta politica e sociale del XX secolo, quando ancora il comunismo sovietico e il comunismo degli Stati dittatoriali dell’Europa orientale esercitavano un notevole condizionamento sulle politiche sociali europee che si sentivano sia pure indirettamente sostenute nei confronti degli assetti capitalistici occidentali. Poi, con la caduta dei comunismi europei e la concomitante crisi della socialdemocrazia, esso è praticamente sparito dalle agende politiche e sindacali di tutti gli Stati europei occidentali imageslasciando campo libero alle peggiori forme di liberismo che hanno finito per espellere il problema della democrazia economica dal dibattito politico complessivo, peraltro anch’esso molto approssimativo, sulla democrazia. Continua a leggere

Movimento 5 Stelle: limiti e ambiguità

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Non sempre il populismo è nemico della democrazia. A volte esso, in alcune sue forme, può essere necessario ad una rivitalizzazione democratica degli odierni sistemi elettorali-rappresentativi.

imagesA sostegno di questa tesi, lo studioso americano John McCormick cita Niccolò Machiavelli che, a suo giudizio, avrebbe proposto una concezione antioligarchica del potere. McCormick dice che, se il socialismo era stato il grido di dolore della società moderna, il populismo è il grido di dolore delle moderne democrazie

images (1)rappresentative, nel senso che esso inevitabilmente si manifesta nei regimi solo formalmente democratici ma sostanzialmente chiusi alla partecipazione popolare per ciò che si riferisce in particolare all’attività di governo (Sulla distinzione fra democrazia e populismo, inedito 2012). Continua a leggere

Per un’economia del buon senso

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E’ vero che, come va ripetendo da mesi in modo martellante Matteo Salvini (leader della Lega), ben sette premi nobel hanno criticato l’euro, quasi tutti in tempi non sospetti, ritenendo la moneta unica una soluzione del tutto inadeguata al corretto e proficuo funzionamento dell’economia europea, ma è altrettanto vero che nessuno di loro ha mai suggerito ai paesi membri dell’Unione Europea, e in particolare a quelli periferici e maggiormente in difficoltà, di uscire dall’euro, tanto che, per dire la verità, lo stesso Salvini,

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Chi siamo e cosa vogliamo

img2Mi chiamo Francesco Luciani, abito a Cosenza, sono un docente di filosofia e storia in pensione, ho scritto e pubblicato libri e articoli; sono cattolico per grazia, convinzione e riconoscente devozione, dopo esserlo stato in una precedente fase della mia vita per semplice educazione e tradizione; sono già responsabile di un sito cattolico e mariano denominato www.foglimariani.it e i miei interessi spirituali, sotto l’incessante spinta di una grave crisi storica che non accenna a diminuire, mi portano oggi ad estendere il mio impegno alla dimensione specificamente politica della nostra vita associata. Continua a leggere

Noi e gli altri

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Come cattolico alle ultime elezioni politiche ho votato per il Movimento 5Stelle del comico Beppe Grillo. Già, ho votato per il guappo dell’odierna politica italiana, uno tutto posa e sempre in lite con il mondo intero.  Oggi, anche ai più ingenui è ben chiaro chi sia esattamente questo personaggio genovese: un individuo che si dà arie di intellettuale disorganico al sistema e perfidamente incline a trattare uomini e donne strumentalmente sempre e solo per perseguire precisi scopi personali. uomoFondamentalmente al ricchissimo Grillo non interessa nulla né di democrazia, né di giustizia sociale, né di lotta alla corruzione, ma nella sua bocca queste parole sono di casa perché chi ambisce alla conquista e all’esercizio di un potere personale sa bene quanto esse in prospettiva possano essere redditizie: insomma, è il tipico demagogo molto furbo e non da sottovalutare perché, al fine di soddisfare le sue pericolose esigenze neurotiche e pratiche, è realmente capace di indurre alla rivolta intere masse di scontenti, di frustrati e di opportunisti, soprattutto tra i giovani, a tutti i livelli della società. Continua a leggere

Perche’ vangelo e democrazia

img4Siamo sicuri che il cristianesimo possa essere ancora considerato come una forza storica utile a superare la crisi della democrazia, ad impedirne o meglio a combatterne efficacemente le attuali degenerazioni? La risposta che qui diamo categoricamente una volta per tutte è: esso è una forza non solo utile ma necessaria a contrastare tutte le degenerazioni del mondo, ivi comprese quelle della statualità democratica occidentale e italiana. Ma perché si avverte l’esigenza di specificare che il cristianesimo di cui parliamo è radicato nel vangelo? democrazia9Non è forse intrinseco alla fede cristiana il suo essere radicata nel vangelo? Che senso ha esattamente il mettere, forse tautologicamente, in evidenza che questo blog è funzionale ad un cattolicesimo radicato nel vangelo? Un senso c’è perché intanto si fa qui riferimento non già al cattolicesimo tout court ma ad un cattolicesimo politico la cui specificità non può essere cercata in questa o quella posizione esegetica della riflessione teologica cristiano-cattolica in cui francamente può trovarsi di tutto ma solo in un ascolto diretto e non preconcetto del messaggio evangelico che, pur utilizzando al meglio la tradizione e il magistero ecclesiali, sia capace di portare ad una onesta e corretta ricezione della santa parola di Cristo. Ma un senso c’è anche perché, alla luce delle numerose forme passate e presenti di cattolicesimo politico italiano, risulta obiettivamente difficile sostenere che la nostra precisazione sia superflua. Continua a leggere