Renzi tra poteri forti e disfattismo populista

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unghEra prevedibile che, dopo qualche mese dal grande successo elettorale riportato alle ultime “europee”, per il governo Renzi i nodi venissero al pettine: non era infatti pensabile che il progetto renziano di rifondare l’Europa in chiave popolare, nazionale e democratica, potesse attuarsi senza resistenze da parte di quei centri burocratici e finanziari europei di potere che vorrebbero continuare a tenerla in piedi a colpi di normative, di regolamenti, di direttive, di misure disciplinari, di patti fiscali e commerciali, che, ammesso e non concesso che abbiano mai rispecchiato il mondo dell’economia reale tenendo conto delle specificità e necessità economiche di ogni Stato membro dell’Unione Europea, oggi appaiono incontrovertibilmente superati, al di là di ogni ragionevole dubbio, da una dinamica storico-economica in atto ancora una volta

10551021_660991170658452_1110591836970246311_nsorprendente e imprevista dai cervelloni che vorrebbero determinare l’esistenza dei popoli con le loro teorie, le loro previsioni, le loro congetture, mai in vero al riparo dalle dure, e appunto imprevedibili, “repliche della storia”.  Continua a leggere

Ai cattolici cosentini

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download (12)Cari amici cattolici di Cosenza, ho deciso di inviarvi questo messaggio a seguito di un colloquio privato avuto giorni fa con uno di voi. Un colloquio individuale è solo un colloquio individuale e forse colui o colei che ha voluto gentilmente e lealmente interloquire con me non può né vuole pretendere di rappresentare fedelmente il pensiero politico dell’intera comunità religiosa cosentina. Tuttavia, chi ha interloquito con me a proposito di questo blog e della iniziativa politica che sta cercando di veicolare, ha manifestato dubbi e perplessità legittimi e non prevenuti che mi è sembrato opportuno pubblicare qui con le relative risposte. Continua a leggere

I gay e il caso Taormina. Bisogna fermare i giudici faziosi!

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di Martino Franciotti

images (96)E’ difficile trovare personaggi pubblici italiani più antipatici e odiosi dell’avvocato Carlo Taormina che venne alla ribalta per le sue faziose prese di posizione di giurista e di politico soprattutto nel periodo che lo vide parlamentare e membro influente di Forza Italia, il partito di Berlusconi. Certo, nel tempo Taormina non ha certo perso la sua verve polemica, il gusto della provocazione, l’aria del guascone sempre in cerca di lite, l’abitudine di sferrare fendenti a destra e a manca sia che si tratti di realtà istituzionali costituite o consolidate sia che si tratti di questioni di costume come per esempio quella oggi sin troppo dibattuta e relativa ai cosiddetti diritti degli omosessuali. Il suo anticonformismo risulta spesso becero o acritico, troppo spesso alimentato da una sorta di esasperato individualismo e da un’istintività argomentativa che non trova la sua stabile sede in una logica ordinata e rigorosa quanto piuttosto in una razionalità il più delle volte pulsionale ed estemporanea. Continua a leggere

Povero Grillo!

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images (93) Ha tentato in tutti i modi di far perdere tempo a Renzi, di ostacolarne il piano riformatore, buono o sballato che fosse, fingendo nei suoi confronti una disponibilità al dialogo e alla collaborazione di cui ormai non resta traccia. Grillo pensava di poter prendere per i fondelli l’ebetino toscano ma questi ha assecondato il suo gioco solo per costringerlo a gettare la maschera e a fare di nuovo la figura del bischero. Grillo, per il clamoroso insuccesso cui è andato incontro il suo tentativo politico-parlamentare, ha accumulato negli ultimi mesi una tale frustrazione da sentirsi costretto a buttarla ancora una volta in caciara, accusando PD e PDL, con Napolitano regista, di “gangsterismo” naturalmente antidemocratico che avrebbe praticamente misconosciuto e azzerato il ruolo politico e parlamentare di un grande partito di massa come il Movimento 5 Stelle.

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Il massacro di Gaza e la retorica umanitaria

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Tutti sanno che a Gaza è in atto un massacro, una carneficina, un genocidio di proporzioni ben più ampie di tanti altri atti di sterminio compiuti ai danni del popolo palestinese dallo Stato di Israele dalla sua nascita sino ad oggi. Tutti lo sanno: governi, diplomazie, organizzazioni umanitarie internazionali e nazionali, images (90)organizzazioni religiose come quella della Chiesa cattolica, organi di stampa, associazioni culturali, masse popolari. Tutti sanno perfettamente che ormai il cosiddetto diritto di Israele alla difesa armata contro i suoi nemici è solo una lurida scusa, un ignominioso eufemismo per far progredire rapidamente il suo antico anche se inconfessato piano razzista e coloniale di annientamento totale del popolo palestinese. Continua a leggere

Democratici da strapazzo!

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Di riforme costituzionali, istituzionali ed elettorali nel nostro Paese si parla da alcuni decenni, da quando cioé si cominciò a capire che, senza una sostanziosa revisione dell’architettura costituzionale relativa al modo di funzionare del Parlamento, al ruolo e ai poteri del Governo, ai rapporti tra il primo e il secondo, ai rapporti istituzionali e di potere tra ordine giudiziario e ordine politico e più segnatamente tra attività giudicante della magistratura e attività decisionale dell’Esecutivo, al rapporto tra Capo dello Stato e Presidente del Consiglio, e infine al sistema elettorale proporzionale pensato con molta saggezza dai Padri costituenti in un particolare contesto storico-politico in cui era necessario ricostruire ab imis fundamentis la democrazia italiana dopo il lungo e tormentato periodo fascista, molto difficilmente ed imperfettamente si sarebbero potute garantire in Italia due condizioni essenziali della vita democratica: la stabilità del quadro politico e in particolare delle compagini governative di volta in volta chiamate ad esercitare il potere e la governabilità del Paese o meglio non una governabilità lenta, farraginosa, soggetta a continui condizionamenti parlamentari e giuridico-burocratici, ma una governabilità rapida ed efficace e quindi realmente capace di assumere decisioni immediate per questioni nazionali prioritarie e di dare risposte puntuali ed adeguate alle diverse problematiche inerenti la vita economica e sociale del popolo italiano.

Io ricordo ancora che in un comizio tenuto da Enrico Berlinguer nel corso degli anni ’70 a Cosenza, il leader comunista, nell’illustrare l’idea di “compromesso storico”, pronunciava queste parole: “noi vogliamo andare al governo con alcuni importanti partiti democratici borghesi non per dar luogo ad alleanze organiche con essi ma per liquidarli definitivamente”.images (87)La democrazia, per il Berlinguer non televisivo o giornalistico ma appassionatamente impegnato sulle piazze italiane, era o doveva essere l’anticamera del socialismo (non importa qui dire di quale socialismo), era il miglior sistema politico possibile non solo ai fini di una vita economica e sociale sufficientemente ordinata e proficua ma anche e soprattutto ai fini di quella presa del potere da parte del partito comunista che da solo avrebbe potuto finalmente e integralmente attuare tutti i suoi programmi.

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Matteo Renzi tra europeismo e patriottismo

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di Beniamino Tartaro

Le regole non si toccano, i patti vanno rispettati, la flessibilità può essere concessa e praticata solo nel quadro della stabilità, le nomine politiche europee devono essere concordate secondo criteri di sicura affidabilità images (81)e di solida esperienza politica acquisita in campo internazionale, la politica estera ed economica dev’essere apertissima verso quei Paesi dell’Europa orientale che chiedono di entrare a far parte della UE ma molto cauta e guardinga nei confronti della Russia di Putin, l’immigrazione può e deve certo diventare problema più “europeo” di quanto ancora non sia anche se probabilmente non potranno essere integralmente accolte le richieste italiane di assistenza umanitaria in Africa, di diretto coinvolgimento europeo nel soccorso in mare, di trasferimento della sede di Frontex in Italia e di diritto d’asilo non limitato al Paese di primo ingresso. Continua a leggere

La Palestina e la politica degli inetti

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download (9)E’ vergognoso. Mentre, al di là di ogni facile e lacrimevole retorica umanitaria, in Palestina centinaia di esseri umani stanno morendo o cadendo gravemente feriti sotto i bombardamenti del feroce esercito israeliano sulle cui bandiere è disegnata la stella di Davide che simboleggia la religiosità e la civiltà ebraico-sioniste, altrove, nel mondo, altri sono i problemi veramente posti images (73)all’ordine del giorno, anche perché, si mormora nelle diverse stanze del potere internazionale senza farlo sentire a nessuno, il conflitto tra Israele e Palestina è ormai una vecchia storia che tende a ripetersi ciclicamente sia pure nella forma di un macabro rituale cui però bisogna abituarsi, almeno sino a quando non venga posta seriamente in pericolo la pace nel mondo ovvero l’assenza di guerra in senso continentale o intercontinentale. Continua a leggere

Palestina: l’ipocrisia dell’Occidente

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di Eugenio Stratti

Il punto di vista espresso da questo blog cattolico sul cosiddetto “conflitto” israeliano-palestinese non solo è condivisibile ma meriterebbe di essere espresso molto più spesso di quanto non avvenga non solo sulla ‘libera’ stampa occidentale ma anche e soprattutto sulla stessa stampa cattolica che, tranne rarissime eccezioni, si limita a parlare di pace, ad organizzare veglie e preghiere per la pace, senza mai entrare nel merito del conflitto per capire come se ne possa realisticamente uscire ai fini di una pace concordata e non imposta o unilaterale.

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Parlo di stampa dal momento che, per quanto riguarda il dibattito politico nazionale ed internazionale, non sussistono neppure gli estremi perché lo si possa definire in senso proprio un dibattito. A parte forse i politici francesi che, da destra a sinistra, ogni tanto sottolineano nervosamente che la soluzione del problema palestinese non può essere rinviata sine die e che bisogna trovare il modo di costringere Israele a trattare seriamente la nascita di uno Stato palestinese libero e indipendente, images (67)non c’è Paese occidentale che, sulla scia della politica americana notoriamente e invariabilmente filoisraeliana, ritenga di dare una certa discontinuità ai termini tradizionali in cui si è inteso congelare ipocritamente da diversi anni a questa parte la posizione politica occidentale: Israele ha diritto alla sicurezza, la Palestina ha diritto ad un suo Stato; bisogna isolare il terrorismo islamico sempre attivo nella striscia di Gaza che boicotta ogni accordo di pace tra israeliani e palestinesi, anche se Israele non può opporsi all’idea che presto si giunga a riconoscere la sovranità del popolo palestinese. Continua a leggere

Civatismo e disfattismo

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di Filippo Manginelli

A Pippo Civati non piace l’egemonia del “pensiero unico” renziano nel PD e, di conseguenza, anche negli indirizzi programmatici del governo in carica. Anzi, egli è molto polemico verso il suo segretario che avrebbe la colpa di banalizzare spesso le opinioni di diversi dirigenti del suo stesso partito usando toni sarcastici o sprezzanti che rischiano di alimentare continuamente spaccature pericolose dal punto di vista politico e lacerazioni umane difficilmente ricomponibili.download (8)

Per Civati il Renzi presidente del Consiglio è un vero e proprio prepotente che non tollera divergenze e contestazioni di sorta alla sua linea politica e di governo e che vorrebbe trasformare il PD da partito aperto al confronto e alla dialettica democratica interna in un partito verticistico e totalitario. A dire il vero, la dialettica democratica interna del PD, come già dei DS e ancora prima del vecchio partito comunista, è stata sempre molto aleatoria, molto più formale e propagandistica che non sostanziale ed effettuale: mutatis mutandis, nella formazione politica oggi guidata da Renzi, un certo verticismo, un certo burocratismo e un certo conformismo ideologico non sono mai venuti meno. Continua a leggere