Non c’è niente da fare: si possono adottare tutte le ricette che si vuole ma sino a quando esisteranno l’Unione Europea, la BCE, la Troika, molti popoli saranno destinati non già a progredire ma ad un declino inesorabile, per il semplice fatto che quest’Europa fu
pensata e costruita non già in funzione degli specifici interessi nazionali di ogni Paese membro e di tutti i Paesi in egual misura ma in funzione di precise oligarchie finanziarie e di un certo numero di Stati europei che più di altri si trovavano e si trovano a ruotare intorno a quelle oligarchie. Continua a leggere
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Renzi: solo parole o anche fatti?
Citazione
di Stefano Notte
Dunque Renzi vuole proprio abolire l’articolo 18 che giustamente da molti è stato considerato una conquista di civiltà. Renzi ha
cercato di spiegare che l’abolizione dell’art. 18 è necessario perché non tutti i lavoratori ne beneficiano e perché non è logico che non l’imprenditore ma il giudice decida se un dipendente sia o non sia da reintegrare nel suo posto di lavoro. Peraltro, sarebbe questa una misura necessaria a combattere la precarietà giovanile e alla creazione di posti di lavoro da parte di quelle multinazionali che se ne starebbero lontane dall’Italia proprio a causa di vincoli giuridici e di opinabili interventi giudiziari che esse ritengono incompatibili con i propri interessi di investitori e di produttori. Continua a leggere
Romano Prodi o dell’insignificanza
Citazione
di Vito Stancari
Romano Prodi continua a rilasciare interviste e a lanciare frecciate a destra e a manca quasi fosse un vecchio saggio della politica italiana privo di colpe e di responsabilità più o meno
grandi circa lo stato attuale del nostro Paese. Si ritiene cosí indispensabile, pur sembrando a molti di noi assai poco vivace e innovativo, da non riuscire a tener fede alla solenne promessa da lui fatta all’indomani del siluramento subíto in qualità di candidato PD alla presidenza della Repubblica: ormai sono fuori dalla vita politica italiana, cosí aveva detto, e non intendo più assumere incarichi politici di alcun genere. Sarà, ma da quel giorno, sia pure di tanto in tanto, non ha mai rinunciato a dire pubblicamente la sua sul governo, sullo stato dell’economia, sull’Europa. E’ recente l’intervista rilasciata ad “Avvenire” del 12 settembre 2014, dove il professore bolognese ha espresso pareri e giudizi sull’attuale assetto politico europeo che, in chi ben conosce le sue personali responsabilità nella nascita della Unione Europea e soprattutto della moneta unica o euro, non possono non suscitare forti perplessità e anche una certa ilarità. Continua a leggere
Quale riforma della scuola?
Citazione
La prima critica che può essere mossa al progetto di riforma della scuola elaborata dal governo Renzi, cosí come viene presentato dal Ministero dell’Istruzione in un testo assai ponderoso e articolato di ben 163 pagine, è quella che si riferisce all’appello renziano a docenti, famiglie e studenti, a far giungere on line a detto Ministero e quindi al governo stesso, proposte e critiche migliorative, contributi e suggerimenti integrativi del testo suddetto. Francamente è un appello, più che altro demagogico, che Renzi si poteva risparmiare. Renzi pensa forse che, a parte la promessa, si vedrà in seguito quanto fondata dal punto di vista finanziario, di assumere 150.000 precari nella scuola, su cui c’è naturalmente l’unanime consenso delle parti sociali, degli studenti e dei sindacati, queste tre componenti siano veramente interessate alla costruzione di una scuola seria, qualificata, dotata di regole funzionali alla “formazione dell’uomo e del cittadino”?
In particolare, l’Unione degli Studenti, che di solito contesta a prescindere e che più che ad una scuola seria e democratica è interessata ad una scuola leggera, poco stressante, e soprattutto ospitale verso i casinisti di ogni specie, ha già fatto sapere che deplora il fatto che questa riforma “venga calata dall’alto” e si augura tuttavia che la consultazione concessa da Renzi «non sia soltanto una trovata cosmetica da parte del governo ma diventi veramente l’occasione per dare voce agli studenti, che sono il centro della scuola e che hanno il diritto a diventare il centro di qualsiasi riforma». Parole che, per chi ha familiarità con il linguaggio spesso ambiguo e corporativo del movimento studentesco, non sono per nulla rassicuranti. Continua a leggere
Deflazione in Italia e suo uso ideologico
Citazione
di Milly Airone
Per l’uomo comune sono difficilmente comprensibili le grida manzoniane che in questi giorni segnalano la completa stasi della crescita economica italiana e lo stato di deflazione in cui versa il nostro Paese. Si dice: la deflazione in una fase di crescita economica è positiva, mentre in una fase di immobilità economica con i prezzi che calano essa è completamente negativa.
Per l’uomo comune, con o senza sviluppo, la diminuzione stabile dei prezzi è comunque desiderabile, ma i professoroni della scienza economica e soprattutto tutti i soggetti che hanno concreti interessi nell’eterogeneo ambito del mercato finanziario nazionale ed internazionale ci dicono preoccupati che, quando la produttività aumenta e i prezzi scendono, è un buon segno; viceversa, se non c’è aumento di produttività, il fatto che i prezzi tendano a scendere continuamente denota mancanza di consumo, mancata immissione e circolazione di denaro nei circuiti economici e finanziari e quindi, in definitiva, impossibilità di produrre ricchezza con un inevitabile aumento della disoccupazione e della povertà sociale e con la conseguenza di una distribuzione sempre più ridotta e diseguale della ricchezza stessa.

Poliziotti o imboscati?
Citazione
E’ inutile negare la verità dei fatti e ancora più inutile e disonesto far finta di non sapere, anche perché, nel caso in cui uno in buona fede non sappia, prima di parlare deve informarsi. Matteo Renzi ha perfettamente ragione: è necessario bloccare gli stipendi alle forze di polizia, perché la stragrande maggioranza di coloro che vi prestano servizio, per quel che fanno o meglio non fanno, prendono già troppo, cosí come, in tempo di crisi e di processi di accorpamento in tutti gli ambiti della vita istituzionale e produttiva nazionale, viene del tutto naturale pensare che cinque forze armate in Italia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale), tante quante al momento garantiscono o dovrebbero garantire l’ordine pubblico in Italia, siano decisamente troppo e che pertanto, come si fa per le scuole, per gli ospedali, per i tribunali, sia giunto ormai il tempo di unificare in uno o due gruppi le forze armate nazionali e di sfoltire drasticamente organici e personale. Continua a leggere
I nemici di Renzi
Citazione
di Federica Gaudioso
Alla fine il veterocomunista D’Alema non ce l’ha fatta più: è esploso come esplodono i vecchi tromboni che si sentono messi definitivamente da parte e alla Festa dell’Unità di Bologna ha rivolto critiche avvelenate e rancorose a quel Renzi che l’aveva
rottamato ma da cui sperava tuttavia di essere ripescato in occasione della nomina ad Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione Europea. A dire il vero, il rischio che Renzi riportasse D’Alema in Europa era reale, perché in occasione dell’uscita dell’ultimo libro dell’ex leader PD tra i due sembrava esserci stata una sostanziale riappacificazione. Ma per fortuna Renzi non ha ceduto alla forza dei sentimenti e ha fatto nominare in quel ruolo chi sa che gli resterà fedele e non intralcerà i suoi piani di politica estera. D’Alema avrebbe fatto una politica estera per conto suo, non perché più autonomo della Mogherini ma solo perché più presuntuoso e arrogante, e Renzi non avrebbe certo potuto concedersi questo lusso. Continua a leggere
Mogherini, vittoria renziana ed aspettative ebraiche
Citazione
di Walter Tortello
Vi ricordate: sulla proposta di candidare Federica Mogherini al Ministero europeo degli Esteri Matteo Renzi aveva fatto la figura del grullo, perché, cosí dicevano e scrivevano autorevoli fonti politiche e giornalistiche italiane e straniere circa uno o due mesi fa, la sua proposta era stata snobbata da un ampio fronte di Stati europei, soprattutto dell’est, con l’aggiuntiva e pesante posizione contraria della cancelliera Merkel che imputava alla Mogherini una certa inesperienza politica e diplomatica in campo internazionale. Cocciuto più che mai, Renzi è andato avanti come se critiche e polemiche, giuntegli da destra e da sinistra, non lo riguardassero, e oggi l’universo mondo viene a sapere che, chissà come avrà fatto, Renzi ha ottenuto esattamente quello che voleva: Mogherini ministro degli esteri d’Europa!
Naturalmente adesso, un po’ scornati da tanta baldanzosa abilità, soprattutto a destra dicono che sarebbe stato molto meglio ottenere una nomina in posti più importanti per l’Italia, come il ministero del commercio o dell’immigrazione, ma la verità è che Renzi ha vinto alla grande una partita importante e che solo la concreta e futura opera di Mogherini in qualità di delegato europeo per la politica estera ci farà capire se siano o non siano importanti il ruolo e il ministero che le sono stati affidati. Continua a leggere
Brancaccio contro Renzi, però…
Citazione
di Stefano Guerin
L’economista Emiliano Brancaccio, in alcuni articoli scritti e pubblicati tra il gennaio e l’agosto del 2014, si è divertito a prendere in giro il premier Renzi per aver questi definito “gufi” e
quindi in sostanza “iettatori” in malafede tutti coloro, compreso Brancaccio, che, da quando è diventato presidente del Consiglio, non hanno fatto altro che criticare tutte le sue iniziative governative, tutti i decreti e i provvedimenti economico-finanziari adottati per far uscire l’Italia dalla crisi, per alleggerirne il debito pubblico, per ridurne il gap rispetto ai Paesi europei più sviluppati, per riformare il mondo del lavoro e rilanciare l’occupazione giovanile, senza trascurare i ceti sociali più deboli della popolazione. Poiché la manovra obiettivamente non è riuscita se non in parte, Brancaccio lo prende in giro perché, dice, “i gufi avevano ragione”, alludendo principalmente a se stesso. Infatti, argomenta, contraddittoria sarebbe quella “flessibilità nel rigore” chiesta da Renzi in Europa perché, a parte il tentativo di “rinviare le scadenze”, non intende cambiare né i parametri finanziari fissati dai burocrati di Bruxelles, né il Fiscal Compact, né tutti gli altri “patti” su cui si regge l’Unione Europea, per cui, «ammesso che Renzi riesca a spuntarla» con le Commissioni UE ed Ecofin, la sua alla fine sarebbe «una conquista risibile rispetto alla gravità della situazione». Continua a leggere
Il perfido elogio di Lerner a papa Francesco
Citazione
di Vittorio Glottis
Papa Francesco è un papa che, senza forse avvedersene, si presta ad essere molto facilmente strumentalizzato. Sembra che ognuno si senta autorizzato dalla sua bonomìa e dal suo sguardo ecumenico a tirarlo dalla sua parte, eccezion fatta per quel non trascurabile versante “tradizionalista” del mondo cattolico che lo giudica aprioristicamente troppo “progressista” e quindi troppo
aperto alle voci e alle istanze della contemporaneità. Continua a leggere