Per moralizzare l’Italia

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di Francesco Lena

f1_0_moralita-e-onesta-f-lena (1)Assistiamo ogni giorno a notizie, fatti di cronaca in tante parti del nostro bel paese, che rovinano l’immagine, la serena convivenza civile e sociale dell’Italia e degli italiani. Mafia, corruzione, lavoro sommerso, esportazione di capitali all’estero, malavita organizzata. E’ ora di mettere mano con forza alla moralizzazione del paese. Moralità, onestà, insieme al loro presupposto che è la verità, devono diventare una priorità dei problemi da risolvere in Italia.

Cristo crocifisso, scandalo per i musulmani e stoltezza per i laicisti

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(stralci dell’articolo pubblicato nel sito www.bastabugie.it in data 30 gennaio 2015)

di Roberto De Mattei

Marcher contro la Terreur, “Marcia contro il Terrore”, è stato il titolo con cui “Le Monde”, il “Corriere della Sera” e i principali giornali occidentali hanno presentato la grande sfilata laicista dell’11 gennaio. Mai nessuno slogan è stato più ipocrita di questo, imposto dai mass media come reazione alla strage di Parigi del 7 gennaio. Che senso ha infatti parlare di Terrore senza aggiungere al sostantivo l’aggettivo “islamico”?

CONQUISTEREMO ROMA NEL NOME DI ALLAH

L’attacco alla redazione di “Charlie Hebdo” è stato perpetrato al grido di “Allah akbar!” per vendicare Maometto offeso dalle caricature e dietro i kalashnikov dei terroristi c’è una visione del mondo precisa: quella musulmana…Ci si illude ancora che la guerra in corso non sia quella dichiarata reiteratamente e in termini ferocemente inequivoci dall’Islam all’Occidente ma una guerra che si combatte all’interno del mondo musulmano e che l’unico modo per salvarsi sia di aiutare l’Islam moderato a sconfiggere l’Islam fondamentalista…In Francia, lo slogan più ripetuto è quello di evitare l’ “amalgama”, ossia l’identificazione tra l’Islam moderato e quello radicale. Ma il fine comune a tutto l’Islam è la conquista dell’Occidente e del mondo. Chi non condivide questo obiettivo non è un moderato, semplicemente non è un buon musulmano.

Il Presidente Mattarella e i suoi nemici

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Tutti fanno gli auguri al neoeletto Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Naturalmente: lo vuole la prassi e la buona educazione! Ma, in realtà, non tutti, nell’esprimergli i loro voti augurali, appaiono disinteressati e privi di pregiudizi più o meno intimidatori o ricattatori nei suoi confronti. Per esempio, tutti quelli che, spesso in modo preconcetto ed esasperatamente fazioso, oggi avversano il governo Renzi si aspettano che, trattandosi di un presidente cattolico-democratico, fratello di un’illustre vittima della violenza mafiosa e stimato per non aver mai coltivato particolari ambizioni di potere oltre che per essere riconosciuto e fine giurista costituzionale, nonché notoriamente sensibile alla causa dei poveri e dei soggetti fisicamente e socialmente più svantaggiati, egli non solo si metta decisamente di traverso all’odierna attività di governo ma sia addirittura capace di «mettere in pratica» l’art. 3 della Costituzione italiana relativo alla rimozione degli ostacoli economici e sociali che impediscono ancora a molta gente di condurre una vita dignitosa e di concorrere all’organizzazione complessiva del nostro Paese!

Cristiani e vita politica in Pakistan

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Il Pakistan non aderisce al Trattato di non proliferazione nucleare, al pari di Israele dell’India e della Corea del Nord ritiratasi da esso nel 2001 dopo averlo firmato nel 1985. Anzi, il Pakistan, nel quadro di un’antica rivalità con l’India soprattutto ma non esclusivamente per il controllo di una zona di confine a cavallo tra i due Paesi e in virtù della tecnologia e dell’assistenza del regime comunista cinese, è stata capace di far esplodere nel 1998 la sua prima bomba atomica. Il fatto che Pakistan e India possiedano entrambi armi nucleari dev’essere considerato come un possibile fattore di stabilizzazione o di ulteriore destabilizzazione di quella regione asiatica?2010_05_6_11_28_55

Non è semplice dare una risposta univoca a questa domanda, dal momento che il Pakistan confina anche con l’Iran, sempre tentato di darsi armamenti nucleari e nei cui confronti ha rapporti amichevoli, ed è il secondo maggior Stato musulmano nel mondo dopo l’Indonesia, confinando inoltre su altri lati del suo territorio con Cina ed Afghanistan, per cui la sua posizione geopolitica è di fondamentale importanza strategica per gli equilibri politici e militari dell’intero pianeta. Tanto più se si pensa che l’India, con cui il Pakistan è in attrito, in tempi recenti ha stipulato con lo Stato di Israele, che invece è in forte attrito con l’Iran, una serie di importanti accordi tecnologici e militari oltre che commerciali: basti pensare che l’India è il  maggior acquirente mondiale di armi da Israele e che quest’ultimo è il Paese al mondo che ne compra di più dall’India subito dopo la Russia.

Natale amaro nella Mezzaluna fertile

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(pubblicato in www.interris.it in data 26 dicembre 2014)

di Maurizio Piccirilli

Natale nelle catacombe per migliaia di cristiani sopravvissuti alla pulizia etnica dell’Isis in Siria e Iraq. In tutto il Medio Oriente, culla delle religioni monoteistiche, assistiamo a persecuzioni, genocidi e violenza diffusa. Guerre totali. Nessun Paese della regione è risparmiato. In Libano il fragile equilibrio tra le diverse confessioni vacilla sotto i colpi di atti terroristici. A Gerusalemme e Betlemme la tensione è così alta che ha offuscato le luminarie della Natività. A Gaza la fervida comunità cristiana ha celebrato queste festività nel dolore e nella sofferenza di privazioni e paure. Situazione drammatica anche in Egitto dove il Natale ortodosso che verrà celebrato solo con l’arrivo dell’anno nuovo, è atteso con timore nel ricordo delle stragi di quattro anni fa nelle chiese copte di Alessandria e Il Cairo.mus

Natale a luci soffuse nella cattedrale di Tripoli in Libia dove le milizie islamiste hanno da tempo preso il controllo. Ma Gesù è tornato ancora a nascere nella notte del 25 nella piccola chiesa della Divina Provvidenza nel compound italiano a Kabul, dove Padre 3aeuXmgQ1DbPV4teYs=--Giuseppe Moretti ha celebrato la messa per i tanti cristiani, di diversa confessione, che vivono nella capitale dell’Afghanistan.

Una situazione surreale fino a 11 anni fa. Gran parte di questo dramma che non colpisce solo i cristiani, ma che in questo periodo per loro assume tonalità ancora più cupe, ha avuto come detonatore quella disgraziata guerra a Saddam del 2003. Conflitto contro il quale Giovanni Paolo II, già debilitato dalla malattia, urlò la sua avversione. Gli Stati Uniti e i suoi alleati, Italia compresa, hanno abbattuto il tiranno Saddam Hussein ma hanno anche gettato nel caos l’Iraq e i Paesi vicini. E dato il via a persecuzioni etniche e religiose.

Il problema casa come problema politico centrale

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di Rinaldo Ponti

Qualcosa di buono c’è anche nel Movimento 5 Stelle, che lo scorso anno per esempio presentò una mozione parlamentare con la quale si chiedeva al governo di assumere iniziative legislative efficaci sul “diritto alla casa”, ovvero iniziative finalmente chiuse a nuove cementificazioni e ai soliti intrallazzi per favorire questo o quell’amico costruttore, peraltro regolarmente impegnato a risparmiare sulla qualità dei materiali edilizi e ad evadere il fisco, e dunque iniziative non destinate a devastare ulteriormente il territorio con l’occupazione di suolo pubblico che va invece salvaguardato per tanti motivi, ivi compresi naturalmente quelli ambientali. In sostanza, la mozione pentastellata chiedeva al governo non già di costruire nuove case ma di utilizzare il patrimonio immobiliare pubblico esistente bloccandone o impedendone le vendite speculative e il patrimonio immobiliare privato comprensivo di appartamenti costruiti ma rimasti invenduti nell’ultimo lustro a causa di una vertiginosa lievitazione dei prezzi o, più esattamente, a causa della mancanza di lavoro specialmente tra le giovani generazioni e del percepimento di salari sempre più bassi in rapporto ai prezzi correnti di mercato. Appartamenti rimasti vuoti i cui costruttori, dopo aver deformato intere periferie e non poche città, sono stati persino graziati dallo Stato che ha ritenuto improvvidamente di doverli esentare dal versamento dell’IMU (imposta municipale unica).casa_striscione.jpg_415368877

Solo che questo benedetto “diritto alla casa”, chiaramente affermato nella nostra Costituzione e ribadito in diverse occasioni anche dalla Corte Costituzionale e dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), sembra non trovare mai nella classe politica italiana e più segnatamente nella classe dirigente di volta in volta al governo del Paese una sufficiente determinazione politica volta per l’appunto ad adottare provvedimenti quanto meno idonei ad avviare a soluzione l’annoso problema. Continua a leggere

L’Italia non si salva nel sistema monetario europeo

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di Filippo Romolo Tancredi

Perché il ritorno alla nostra vecchia e cara lira non potrebbe essere il male minore in questo momento storico rispetto al sicuro disastro economico cui almeno l’Italia è condannata se continua a rimanere nell’unione monetaria europea? E’ evidente che, in caso di uscita dall’euro, specie se non concordata con gli altri partners europei, il nostro Paese subirebbe qualche contraccolpo negativo, che in questo stesso sito altri non hanno mancato di segnalare, ma fermo restando che con una manovra accorta e preparata per tempo potremmo anche neutralizzare in una certa misura possibili effetti deleteri, non è forse ormai intuitivo il vedere che i troppi vincoli europei non potranno che strozzare implacabilmente e definitivamente la nostra già dissestata economia? Se noi continuiamo a pagare interessi superstellari sul debito pubblico, ad ossequiare insostenibili patti di bilancio europeo che comportano troppo severi bilanci dello Stato, a favorire il lavoro privato a tutti i livelli in un contesto sociale in cui i servizi e gli investimenti pubblici sono davvero poca cosa e incapaci di stimolare in termini realmente competitivi il privato a far molto meglio di quel che fa, a scoraggiare il consumo e quindi la produzione stessa, in che modo mai potremmo pensare e sperare ragionevolmente di venire a capo di una situazione che sembra incancrenirsi sempre di più e non avere mai fine, nonostante l’energica e reiterata richiesta renziana ai vertici europei di necessario e urgente cambiamento della complessiva linea politica della UE?salvezza-italia-euro-lira-sovranità-monetaria-680x365

Se la globalizzazione, in particolare quella che consente il trasferimento sempre più libero e spregiudicato di capitali in ogni parte del mondo e d’Europa, nonché la facoltà di abbattere a proprio piacimento il costo del lavoro, o la limitazione del tutto arbitraria e artificiosa di limitare le produzioni locali o rionali di merci e beni alimentari, ci sta danneggiando vistosamente al di là di ogni ragionevole dubbio, magari con la prospettiva di veder peggiorare ulteriormente le cose con la sottoscrizione di nuovi e ambigui Trattati commerciali ed economici e finanziari con gli Stati Uniti d’America, si può forse pretendere di avallarla ed accettarla come l’unica soluzione possibile di qui all’eternità? Uno che rispondesse in senso affermativo, non dovrebbe o non deve essere internato per evidente disabilità mentale? Continua a leggere

Perché l’Isis minaccia seriamente Roma mentre tace su Israele?

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E’ innegabile che, storicamente parlando, non ci sia stato e non ci sia musulmano coerente con il Corano e veramente degno di questo nome che non abbia coltivato e non coltivi il sogno che un giorno la bandiera nera dell’esercito di Allah, ben aduso a combattere e ad uccidere minoranze “infedeli” del Medioriente, a perseguitare cristinai-iraq-isis-crocifissione-577663violentemente gruppi religiosi più o meno vasti ritenuti eretici come i cristiani, a stuprare e scannare donne non disposte a convertirsi e ad obbedire alle leggi coraniche di Dio, a ridurre in stato di schiavitù uomini di ogni età e bambini impossibilitati oggettivamente a servire la causa islamica, possa sventolare sulla cupola di San Pietro. Continua a leggere

Cattolici grillini: quante ambiguità!

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di Anna Maria Infante

Quante storie per questi attivisti cattolici che sarebbero stati scomunicati da Grillo! E’ risaputo che nel 5 Stelle anche i cattolici, come chiunque altro, aderirono al Movimento per due possibili motivi: o per contribuire con il voto a scardinare un sistema ormai marcio e improduttivo di potere, o per tentare di intraprendere attraverso di esso una facile e ben retribuita carriera politica. I cattolici che hanno sostenuto solo elettoralmente il partito di Grillo hanno usato quest’ultimo, in parte con successo, contro il marciume esistente e a favore di una nuova possibilità di rinascita nazionale, senza tuttavia lasciarsi 2013-03-08-solidiprincipi5stellestrumentalizzare dal comico genovese e assecondare quelli che dopo le ultime elezioni politiche sono subito apparsi a tutti come suoi disegni meramente polemici e distruttivi. Questi cattolici vanno compresi e rispettati. I cattolici, invece, che hanno fiutato nel movimento stellato una ghiotta opportunità di ascesa politica ed economica personale, e che talvolta hanno addirittura utilizzato mezzi immorali per entrare a far parte del “cerchio magico” di Grillo (come sembrano raccontare tante voci di popolo), vanno non già condannati, perché non spetta a una cattolica come me né di condannare né di assolvere qualcuno, ma certamente compatiti ed eventualmente lasciati alle loro miserie personali. Continua a leggere

Palestina, un problema mondiale

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di Elena Persicò

Ricordare insistentemente ad Israele i suoi obblighi giuridici, il suo dovere di rispettare trattati e norme internazionali e più in particolare il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1996 ed entrato in vigore dieci anni dopo, Patto che riconosce il diritto dei civili di ogni comunità umana alla protezione della propria integrità fisica e della propria esistenza contro discriminazioni sessuali, etniche o religiose, nonché il loro diritto ad esercitare senza limitazioni di sorta la libertà di pensiero, di parola, di associazione, di stampa e di riunione, nonché di partecipazione politica, è un atto moralmente e politicamente necessario che l’ONU sta compiendo da tempo immemorabile ma sostanzialmente inutile a giudicare dai risultati o meglio dalla totale mancanza di risultati raggiunti nel corso dell’ultimo mezzo secolo.bandiera-sasngue

Il Comitato dei diritti umani delle Nazioni Unite ha inviato recentemente un appello al governo di Israele chiedendogli di indagare sugli ultimi tre conflitti a Gaza e sulle violazioni commesse durante gli scontri e intimandogli di “evacuare gli insediamenti in Cisgiordania”, pur sapendo perfettamente, per una lunga e pregressa esperienza, che non ci sono appelli e intimazioni che possano smuovere il governo israeliano dai suoi cocciuti e unilaterali propositi coloniali a danno della comunità palestinese. Continua a leggere