Martin Lutero politico

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downloadSi parla generalmente di Lutero come di un riformatore, ma in realtà egli ha semplicemente provocato la violenta rottura dell’unità religiosa europea, dopo che già nell’XI secolo si era venuta determinando la rottura dell’unità religiosa tra Occidente ed Oriente. Non fu un riformatore perché il suo scopo non era quello di purificare il cristianesimo e la Chiesa dalle tante incrostazioni secolari di potere e di ricchezza che avevano deturpato il volto di ambedue, ma quello, molto più “politico” e molto meno spirituale di quel che si è soliti pensare, di abbattere l’autorità e la centralità del papa e della Chiesa (Cfr. Angela Pellicciari, Martin Lutero, Cantagalli 2012).

Lutero, in effetti, non si sarebbe mai preoccupato seriamente di confutare la dottrina cattolica in senso rigorosamente teologico attraverso un esame o una rivisitazione critica dei vangeli, della tradizione e dei tanti testi magisteriali emanati nei secoli, in accordo col sensus fidelium, dai pontefici e dalla comunità sacerdotale cattolica considerata nel suo insieme, dal momento che egli venne elaborando una concezione della fede prescindendo totalmente dalle convinzioni cattoliche e dallo stesso retroterra storico-dottrinario da cui esse erano venute originandosi e consolidandosi nel tempo. Egli si limitò a dire: leggete direttamente e personalmente le Scritture, senza mediazioni ecclesiali ed ecclesiastiche di sorta, e potrete instaurare con Cristo un rapporto privato e diretto. Continua a leggere

Aleppo, Mosul tra ambiguità e omissioni dei media internazionali

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di Filippo Corte

imagesCom’è difficile dire la verità: a volte sembra che gli uomini si sentano più sicuri e tranquilli nel dire la menzogna che non nel testimoniare la verità. Questo è particolarmente vero per ciò che riguarda il mondo mediatico internazionale e la sua delicatissima funzione di informare correttamente la pubblica opinione. Si pensi all’enfasi data da giornali e televisioni di tutto il mondo all’attacco sferrato da americani e alleati mediorientali contro Mosul o meglio contro i suoi occupanti terroristi dell’Isis per liberarla da quest’ultimi. Continua a leggere

La dura cervice di Israele

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downloadGli israeliani pretendevano che l’UNESCO, organismo ONU per la salvaguardia del patrimonio culturale, riconoscesse il legame esclusivo tra Tel Aviv e il Monte sul Tempio altrimenti noto come Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Essi fondano le loro pretese sull’assunto per cui non possono essere disconosciuti i legami storici degli ebrei con il luogo santo di Gerusalemme. Senonché, gli ebrei sorvolano sul fatto che storicamente a Gerusalemme sono anche le origini del cristianesimo, che i palestinesi sono lì da duemila anni al contrario degli ebrei che avrebbero conosciuto la diaspora, che infine anche gli islamici, sia pure nel quadro di continue occupazioni militari, possono far valere legittimamente i loro legami con quella città. Continua a leggere

L’arcivescovo di Aleppo contro i presuli europei: “Davanti alla minaccia islamista fanno i politicamente corretti”

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Mons. Jeanbart: “Tra lo Stato islamico e il governo, la scelta è ovvia. Non vogliamo una teocrazia sunnita. Dovete aprire gli occhi”

di Matteo Matzuzzi

(pubblicato in “Il Foglio” del 10 febbraio 2016)

L’arcivescovo greco-melkita cattolico di Aleppo, downloadha scelto l’uditorio di Nancy, in Francia, per biasimare il silenzio dei vescovi europei dinanzi alla persecuzione dei cristiani in corso nel vicino oriente. Invitato nei giorni scorsi a intervenire a un evento organizzato dalla sezione locale della fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla chiesa che soffre”, a precisa domanda sul comportamento dei presuli d’oltralpe su quanto sta accadendo in Siria e Iraq, Jeanbart ha detto che “se la Conferenza episcopale francese si fosse fidata di più di noi, sarebbe stata meglio informata. Perché i vostri vescovi stanno in silenzio su una minaccia che oggi riguarda anche voi?”. Continua a leggere

Shimon Peres, ombre più che luci

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downloadTutti hanno omaggiato Shimon Peres il giorno della sua morte con parole ed espressioni altisonanti del tipo “Peres inguaribile sognatore” oppure “Peres costruttore della pace” oppure “Peres amico dei palestinesi”. L’unica certezza è che, anche per quanto riguarda il defunto Peres,  varrà solo il giudizio di Dio. Ma per chi su questa terra si assume, su un piano storico ed etico-politico, la responsabilità di giudicare un uomo di potere ben rappresentativo del Paese e del tempo cui sia appartenuto, sussiste la possibilità e il dovere di esprimere un giudizio non per motivi di circostanza o per la deprecabile consuetudine di ricordare i potenti deceduti con ipocriti e stereotipati panegirici ma esclusivamente secondo scienza e coscienza. Continua a leggere

Italia: addio all’Unione Europea?

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di Corrado Tommaselli

imagesMolti hanno sempre pensato che l’Unione Europea o meglio quest’Unione Europea, la sua moneta unica,  le sue direttive finanziarie, il complesso di leggi da essa emanate e volte ad uniformare le politiche generali degli Stati che ne fanno parte, il suo modo angusto e univoco di considerare le specificità civili e culturali dei diversi popoli europei, rappresentasse una grave iattura per il destino di quest’ultimi ancor prima di poter disporre di concreti e oggettivi dati empirici, come quelli odierni, che dimostrassero sempre più come la crisi non solo politica ed economica ma morale e culturale dell’Europa fosse ormai insanabile ed irreversibile. Continua a leggere

L’eutanasia secondo Francesco Bacone

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imagesTendenze e tentazioni eutanasiche ed eugenetiche, volte a tenere alti i livelli di efficienza psico-fisica della popolazione, attraversano tutta la storia umana a partire dalla Grecia in cui Platone, sia pure con qualche riserva, sembra condividere la preoccupazione politica di provvedere alla “igiene sociale” della polis, affidando allo Stato il compito di esercitare un controllo sulla capacità riproduttiva dei suoi membri in modo che solo i bambini particolarmente sani e forti potessero essere allevati ed assistiti in modo adeguato per poter poi assicurare al popolo il più alto grado possibile di benessere, di sicurezza e di protezione anche sul piano militare. Continua a leggere

Flores d’Arcais e il 5Stelle

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di Beniamino Ingotti

download-96Per Paolo Flores d’Arcais la giunta romana di Virginia Raggi è andata in crisi principalmente perché in essa sarebbero stati immessi in larga e predominante misura soggetti legati all’ex sindaco di destra Gianni Alemanno. E così, proprio perché di destra e appartenenti ad un destrorso come Alemano, egli ritiene particolarmente “indifendibili” personaggi come l’assessore Muraro o come l’assessore al bilancio De Dominicis che fu a suo tempo “ammiratore sfegatato e ditirambico di Giulio Andreotti” (Il M5S corre verso il disastro, in Micromega del 6 settembre 2016). Che, nell’ottica di d’Arcais, costituisce colpa grave e inescusabile. Continua a leggere

Pentastellati alla deriva

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di Lanfranco Sciuto

imagesPer me il partito di Grillo, se il popolo vorrà, potrà anche andare al governo dell’Italia: non ho problemi personali. Certo, se il successo politico-elettorale dovesse arridere prossimamente ai pentastellati, non potrei fare a meno di pensare che il deficit culturale, soprattutto fra le masse giovanili del nostro Paese, è diventato cosí elevato da produrre incresciosi e pericolosi fenomeni di deresponsabilizzazione della vita civile e politica nazionale. Io non credo affatto, come altri hanno già sostenuto su questo blog, che la misura del consenso di cui godrebbe oggi il Movimento di Grillo sia quella rilevata da diversi istituti demoscopici, che come si sa sono abituati a collezionare brutte figure, ma qualora il consenso fosse davvero così alto, non avrei alcuna difficoltà a leggere l’orientamento popolare come espressione di evidente immaturità culturale e di connesso infantilismo politico. Continua a leggere

Terremoti, fede e politica

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imagesPuò un terremoto mettere in crisi la fede in Dio o, al contrario, può rappresentare uno stimolo ad approfondire la conoscenza di Dio stesso e della nostra esistenza terrena? Se Dio è onnipotente, perché, ci si chiede talvolta, non impedisce che la natura da lui creata possa essere cosí distruttiva e provocare un numero cosí alto di vittime? Può rientrare anche un fenomeno tellurico particolarmente disastroso come il terremoto di L’Aquila o di Amatrice nell’attuazione della volontà divina e nel disegno redentivo universale di Dio avente per oggetto la storia degli uomini? Continua a leggere