Cosa aspetta il mondo a sanzionare Israele?

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imagesCi risiamo. L’ONU, grazie all’astensione americana, ha votato ancora una volta contro gli insediamenti coloniali di Israele e Netanyahu per l’ennesima volta ha battuto i pugni sul tavolo convocando gli ambasciatori dei Paesi colpevoli di così grave misfatto addirittura nel giorno di Natale: ottimo modo per dare gli auguri e scambiare un segno di pace con tutto il mondo! Anche l’ambasciatore americano sembra essere stato convocato per aver consentito la contestata risoluzione con la sua astensione, benché la musica sembri destinata a cambiare non appena Trump subentrerà ad Obama. Continua a leggere

Grillo, che uomo!

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imagesIl sempre più indecente Grillo, che, come molti affermano, stipula contratti privati un po’ con tutti coloro che investono nel suo movimento, ivi compresi non pochi parlamentari, pensa di smorzare l’efficacia delle critiche renziane a lui rivolte passando tempestivamente al contrattacco e cercando di indebolire il suo più temibile nemico. Nel post di oggi, pubblicato sul suo blindatissimo blog (blindato come il bunker in cui Hitler si era chiuso per darsi la morte e non cadere nelle mani dei nemici), gli dà del “bugiardo” in quanto aveva promesso di lasciare la politica se fosse stato sconfitto al referendum, mentre ha solo fatto finta di lasciarla rassegnando delle dimissioni del tutto temporanee per ritornare poco dopo ad indossare i panni di Presidente del Consiglio. Continua a leggere

Teppisti della politica

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downloadCerto, si può offendere anche semplicemente dicendo la verità. Gesù offendeva gli ipocriti, a volte persino tra i suoi seguaci, semplicemente perché dimostrava in modo chiaro e inequivocabile che erano appunto degli ipocriti, e prima di lui Socrate, solo per citare un grande esponente di quel che si potrebbe definire il versante laico del sapere e dell’agire etico dell’umanità, metteva in crisi il suo interlocutore semplicemente dimostrando tutte le incongruenze logiche del suo eloquio o l’incoerenza morale del suo comportamento. In ambedue i casi, si può ben riconoscere, l’offesa è del tutto legittima in quanto frutto non già di un’arbitraria volontà di recare offesa a qualcuno che ostacoli i nostri progetti e sia di intralcio al nostro desiderio di potere e di comando ma di una doverosa oltre che rigorosa attività di indagine volta esclusivamente a smascherare la natura perfida e ingannevole di determinati modi di pensare e di essere e a tutelare la comunità umana e sociale nella molteplicità delle sue dimensioni (culturale, etica, economica, politica, religiosa) rispetto alle intenzioni di quanti vorrebbero usarla per inconfessabili scopi individuali e di gruppo. Continua a leggere

Renzi e l’odio dei 5Stelle

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di La tulipana fiorentina

imagesPerché tanto odio sui social network verso Renzi e Maria Elena Boschi con il pretesto che essi non avrebbero onorato la parola data nel promettere un abbandono della scena politica nel caso in cui avessero perso il referendum costituzionale? Perché lo stesso odio, per lo stesso motivo, non fu manifestato da nessuno verso Grillo, che aveva promesso di rinunciare alla politica se avesse perso le elezioni europee del 2014, da cui per l’appunto sarebbe uscito poi realmente sconfitto, o verso Berlusconi che, non avendo realizzato compiutamente il suo programma di governo, non avrebbe mai rispettato la medesima promessa?

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Il dopo Renzi. Ma cosa vogliono questi straccioni?

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E’ vero: Renzi si era impegnato a dimettersi se la riforma costituzionale fosse stata bocciata, perché essa rappresentava il più ambìto obiettivo della sua azione di governo. La riforma costituzionale non è passata e Renzi, molto dignitosamente, si è dimesso. La bocciatura referendaria, però, non implica affatto una bocciatura popolare del governo Renzi, come invece si ostinano a ripetere con toni sempre più grotteschi i partiti di opposizione, con organi di stampa annessi e connessi, e con l’evidente intenzione di forzare la volontà del Presidente della Repubblica ad assecondare il loro desiderio di andare subito a nuove elezioni politiche. Lo stesso Renzi, per non mostrarsi pavido, avrebbe voluto questa soluzione: riforma elettorale subito e, al più per fine febbraio 2017, al voto! Ma, giustamente, Mattarella ha fatto valere le sue prerogative costituzionali che gli consentono, anzi gli impongono di decidere il da farsi non a casaccio ma secondo una corretta ed obiettiva valutazione della crisi in atto. Continua a leggere

I vincitori del referendum costituzionale e la sconfitta dell’Italia

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downloadHanno vinto! Hanno battuto Renzi sul referendum costituzionale! Adesso, dopo le giuste dimissioni del presidente del Consiglio, sono loro virtualmente, i Berlusconi, i Salvini, i Meloni, i Grillo, i D’Alema i Bersani e i Fassina, a doversi assumere la responsabilità politica di tutelare il popolo italiano, i suoi legittimi interessi nazionali in un contesto politico internazionale oltremodo complicato e irrequieto. Renzi ha avuto il merito di dirlo chiaramente prima del voto: voglio far saltare qualche centinaio di posti in parlamento, voglio liberare l’Italia dal suo eccesso di burocrazia e dai troppi parassiti che, a diversi livelli, complicano inutilmente anziché agevolare doverosamente la vita politica e istituzionale; voglio rendere l’Italia più agile, meno elefantiaca, più essenziale e più funzionale al soddisfacimento delle vere priorità del Paese-Italia.

Ma i parassiti, i parassiti soprattutto, insieme certo ad una minoranza di persone oneste che in perfetta buona fede hanno votato “no”, non gliel’hanno permesso, hanno gridato allo strisciante colpo di Stato e hanno finito per fornire un valido alibi a tutti quei cittadini che vivono stabilmente di raccomandazione e di imbrogli, anche indipendentemente da oggettivi e inderogabili bisogni umani o da comprovate capacità professionali e meriti economici, sociali, culturali, e che pertanto non possono fare a meno dei loro uomini e donne parlamentari di riferimento sempre così pronti a soddisfarne richieste molto più spesso illecite che lecite nella speranza di essere contraccambiati col voto al momento opportuno. Possibile? Ma, per esempio, il partito di Grillo, cosí integro e intransigente sulle questioni di principio, cosa c’entra con il malcostume partitico italiano? Giornalisti spocchiosi e faziosi come i Travaglio o gli Scanzi pongono domande del genere a dispetto della miserevole realtà morale e della sostanziale incompetenza politica e culturale che stanno alla base di quel partito, anche se io sono tra coloro che ritengono che questo fenomeno in atto da baraccone finirebbe nel momento stesso in cui fosse chiamato a governare da solo l’Italia. Continua a leggere

Referendum costituzionale. Perché bisogna votare sì

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imagesL’Economist, la nota rivista economica dell’alta finanza inglese ed internazionale, che definì “pagliacci” Grillo e Berlusconi, intervenendo ancora una volta sulle vicende politiche italiane , ha spiegato qualche giorno fa perché a suo giudizio “l’Italia dovrebbe votare no al prossimo referendum costituzionale”. La riforma costituzionale che Renzi vorrebbe fosse approvata dal popolo italiano non inciderebbe, secondo gli esperti del settimanale britannico, su una più efficiente legislazione, anche perché essa non favorirebbe più di tanto la velocizzazione dei provvedimenti legislativi italiani rispetto a quelli che vengono adottati da altri importanti parlamenti e governi europei, in cui sia già vigente un quadro normativo costituzionale più agile e funzionale appunto a decisioni più rapide soprattutto da parte dell’esecutivo.

downloadPeraltro, osservano, la riforma costituzionale in Italia sarebbe di gran lunga meno importante di altre riforme “strutturali” che il premier italiano, nei suoi due anni di governo, colpevolmente non avrebbe fatto: quella, per esempio, “dell’indolente magistratura” o quella della scuola che resta ancora segnata da troppe pastoie burocratiche e da un sistema educativo ben poco formativo e scarsamente finalizzato a un sicuro ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e nello stesso mondo istituzionale. E ciò dimostrerebbe che, anche con Renzi, l’Italia continua ad essere un Paese molto riluttante a riformare se stesso. Continua a leggere

Massoni, cattolici e marxisti

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downloadCi fu un tempo in cui la massoneria dovette subire la ferma e risoluta avversione del cattolicesimo come del marxismo, downloadmentre non di rado ebbe a verificarsi una coincidenza tra pensiero liberale e pensiero massonico.

Per rendersene conto basta considerare le continue prese di posizione antimassoniche dei papi fino a Benedetto XVI, nelle quali ricorre costantemente la parola ‘scomunica’, la frequente e dichiarata incompatibilità tra massoneria e marxismo pronunciata tra ’800 e ’900 da alcuni degli esponenti più autorevoli del marxismo internazionale, tra cui Trotsky che vedeva nella prima “uno Stato nello Stato” teso a condizionare pesantemente in senso reazionario l’esercizio del o dei poteri all’interno dei diversi Stati capitalistici e borghesi, o Bordiga preoccupato soprattutto per il carattere interclassista della massoneria e quindi per la sua capacità di infiltrazione in tutti i ceti sociali e gruppi politici, ivi compresi quei giovani socialisti che avrebbero potuto essere indotti ad accettare l’idea della collaborazione di classe vanificando cosí ogni strategia e ogni spinta veramente rivoluzionarie. Quanto al rapporto di assidua continuità tra liberali e massoni, è invece ben più agevole rendersene conto alla luce della storia moderna e contemporanea dei maggiori Stati europei ed occidentali. Continua a leggere

Lettere a Iacchite’: “Quella sessuologa a Psichiatria”

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Lettera pubblicata sul sito www.iacchite.com in data 11 marzo 2016, benché nome e cognome del firmatario non siano stati rivelati per decisione del direttore dello stesso sito.

Ebbene sì, al reparto di Psichiatria dell’Annunziata di Cosenza, diretto dal prof. Aristide Filippo, il sesso (sì, proprio quello) e le problematiche ad esso correlato, non sono affatto trascurate. 

E’ infatti presente una sessuologa il cui ruolo ancora non è chiaro (a contratto, convenzionata, volontaria proprio non si capisce) ma che invece è più che mai pronta, con la supervisione del primario prof. Filippo, ad accogliere ed ascoltare tutte le giovani donne che vogliano “esibire” le loro sofferenze.

E’ chiara la volontà del Direttore di estendere il raggio d’azione e l’interesse della psichiatria a situazioni che travalicano i reali confini del disturbo mentale ma che arrivasse a tanto è certamente una nota di merito… Ironia a parte, qualche riflessione bisognerebbe farla.

E l’ASP nel frattempo cosa fa?

Per non parlare del CIM (Centro di Igiene Mentale), magistralmente diretto dall’esimio prof. Buccomino, compagno di merende del prof. Filippo, che anziché dare risposte agli utenti è tutto proteso a digitalizzare la rete territoriale psichiatrica. A proposito, i computer ce li ha a disposizione? O provvediamo noi a fornirli con una raccolta pubblica?

Se la psichiatria è così rappresentata, signori cari prepariamoci alla riapertura dei manicomi!

 

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Francesco tra luci e ombre

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di Aldo Maria Valli

downloadPapa Francesco ha fatto della misericordia di Dio il tema centrale del suo insegnamento. A più riprese, fin dai primissimi momenti del pontificato, ha parlato di Dio come padre misericordioso che ama le sue creature con tenerezza e perdona ogni peccato di coloro che si rivolgono a lui con cuore pentito. Ha sottolineato che Dio ama per primo, senza condizioni, e che ricorrere alla sua paternità amorosa è la miglior medicina contro ogni tipo di sofferenza. Il Dio dei cristiani, ha detto utilizzando il suo linguaggio colorito, non è un «Dio spray», nebulizzato, vago e indeterminato, ma è padre, un padre buono che non si stanca di cercarci e di perdonarci: il nostro rapporto con Dio è dunque diretto, è un autentico rapporto filiale. Con Dio possiamo e dobbiamo parlare, senza paura, senza reticenze, senza temere di provare il senso di vergogna. E dobbiamo utilizzare lo strumento della confessione, il mezzo più efficace per riconciliarci con il Padre e riprendere il cammino con fiducia.

imagesDal punto di vista dottrinale non si tratta certamente di un insegnamento rivoluzionario. Francesco non ha fatto che ribadire alcuni punti centrali della fede cristiana. Ma allora perché si parla tanto di «rivoluzione» di Francesco? Perché le sue parole sono apparse così nuove? E perché tante persone che si erano allontanate dalla Chiesa avvertono che ora, con Francesco, la distanza si sta riducendo? Continua a leggere