Agli amici di Catanzaro, Lamezia Terme, Soverato, Reggio Calabria, Roma, Parma e Milano, che, insieme a quelli di Cosenza, sono segnalati spesso da Google Analytics tra gli “utenti” più fedeli al nostro blog, rivolgo un amichevole e fraterno invito a scriverci, a farsi conoscere, a inviare contributi o semplici suggerimenti: frequentandoci e conoscendoci, un giorno potremo forse incontrarci da qualche parte e studiare insieme il modo di rendere più visibile la nostra presenza cattolica, o almeno compatibile con quella cattolica, nel dibattito politico italiano, quanto meno sul piano mediatico. E’ inutile precisare che sarebbero graditi contatti da ogni parte d’Italia. In ogni caso, vi ringrazio tutti dell’attenzione che sinora ci avete prestato e che spero vorrete confermarci anche in futuro. Chi vuole, può scrivere ai seguenti indirizzi email: [email protected] oppure [email protected]. Grazie, Francesco Luciani.
Archivi autore: admin
Legge sull’omofobia: una legge contro il diritto e contro i cattolici
Citazione
Il disegno di legge Scalfarotto sulla tanto pubblicizzata omofobia è uno di quegli scriteriati tentativi politici che nella storia dell’umanità vengono talvolta compiuti, persino nel nome della libertà e della dignità della persona, per andare incontro ai vizi e alle perversioni di uomini e donne più che per favorire o sostenere le loro virtù e il loro senso di responsabilità. Continua a leggere
La barbarie islamista e la codardìa occidentale
Citazione
di Marcello Ripoli
E‘ molto strano che gli USA, lo sceriffo del mondo, capace di bombardare e neutralizzare spesso con successo gli eserciti regolari di diversi Stati-canaglia, non riescano ad ottenere risultati soddisfacenti contro un esercito sanguinario che sta seminando terrore e morte in una vasta area geografica a cavallo tra Iraq e Siria. Anzi, è di oggi la notizia che i jihadisti sarebbero sul punto di conquistare Kobane, città della Siria settentrionale strategicamente importantissima, perché praticamente collocata sul confine con la Turchia, la quale, come tutti sanno, rappresenta la porta d’ingresso dell’Europa.
Come questo sia potuto accadere è difficile spiegare, anche se gli Usa lamentano di essere stati i soli, almeno nel 90% dei casi, a bombardare le truppe del Califfato, e che solo ad un 10% dei 2000 raid aerei avvenuti sino ad oggi in Iraq e Siria contro i terroristi islamici abbiano partecipato Paesi arabi e alleati europei degli stessi USA; e anche se l’islamico turco Erdogan, con l’ambiguità che ha sempre mostrato nel duplice rapporto con l’UE da una parte e con i terroristi islamisti di diversi Paesi arabi dall’altra, dopo aver dato apparente prova di forza muscolare con lo schieramento di 10.000 soldati e 100 carri armati sul confine, adesso se ne sta fermo a guardare ritenendo insufficienti i raid aerei ed invocando un intervento di terra della comunità internazionale.
Può darsi che gli americani non abbiano avuto l’aiuto promesso e sperato da parte di Paesi arabi e soprattutto europei, ma che, dall’alto della loro esperienza militare e tecnologica, non siano riusciti a fermare anche da soli la visibile avanzata dei criminali di Allah, verosimilmente furbi ma non certo strateghi espertissimi, verso i confini europei, è molto difficile da credere. E resta al riguardo una domanda aperta alla quale si tratterà entro breve tempo di dare risposte adeguate. Continua a leggere
Europa: uscirne è più vantaggioso che restarci
Citazione
Non c’è niente da fare: si possono adottare tutte le ricette che si vuole ma sino a quando esisteranno l’Unione Europea, la BCE, la Troika, molti popoli saranno destinati non già a progredire ma ad un declino inesorabile, per il semplice fatto che quest’Europa fu pensata e costruita non già in funzione degli specifici interessi nazionali di ogni Paese membro e di tutti i Paesi in egual misura ma in funzione di precise oligarchie finanziarie e di un certo numero di Stati europei che più di altri si trovavano e si trovano a ruotare intorno a quelle oligarchie. Continua a leggere
Renzi: solo parole o anche fatti?
Citazione
di Stefano Notte
Dunque Renzi vuole proprio abolire l’articolo 18 che giustamente da molti è stato considerato una conquista di civiltà. Renzi ha cercato di spiegare che l’abolizione dell’art. 18 è necessario perché non tutti i lavoratori ne beneficiano e perché non è logico che non l’imprenditore ma il giudice decida se un dipendente sia o non sia da reintegrare nel suo posto di lavoro. Peraltro, sarebbe questa una misura necessaria a combattere la precarietà giovanile e alla creazione di posti di lavoro da parte di quelle multinazionali che se ne starebbero lontane dall’Italia proprio a causa di vincoli giuridici e di opinabili interventi giudiziari che esse ritengono incompatibili con i propri interessi di investitori e di produttori. Continua a leggere
Romano Prodi o dell’insignificanza
Citazione
di Vito Stancari
Romano Prodi continua a rilasciare interviste e a lanciare frecciate a destra e a manca quasi fosse un vecchio saggio della politica italiana privo di colpe e di responsabilità più o meno grandi circa lo stato attuale del nostro Paese. Si ritiene cosí indispensabile, pur sembrando a molti di noi assai poco vivace e innovativo, da non riuscire a tener fede alla solenne promessa da lui fatta all’indomani del siluramento subíto in qualità di candidato PD alla presidenza della Repubblica: ormai sono fuori dalla vita politica italiana, cosí aveva detto, e non intendo più assumere incarichi politici di alcun genere. Sarà, ma da quel giorno, sia pure di tanto in tanto, non ha mai rinunciato a dire pubblicamente la sua sul governo, sullo stato dell’economia, sull’Europa. E’ recente l’intervista rilasciata ad “Avvenire” del 12 settembre 2014, dove il professore bolognese ha espresso pareri e giudizi sull’attuale assetto politico europeo che, in chi ben conosce le sue personali responsabilità nella nascita della Unione Europea e soprattutto della moneta unica o euro, non possono non suscitare forti perplessità e anche una certa ilarità. Continua a leggere
Quale riforma della scuola?
Citazione
La prima critica che può essere mossa al progetto di riforma della scuola elaborata dal governo Renzi, cosí come viene presentato dal Ministero dell’Istruzione in un testo assai ponderoso e articolato di ben 163 pagine, è quella che si riferisce all’appello renziano a docenti, famiglie e studenti, a far giungere on line a detto Ministero e quindi al governo stesso, proposte e critiche migliorative, contributi e suggerimenti integrativi del testo suddetto. Francamente è un appello, più che altro demagogico, che Renzi si poteva risparmiare. Renzi pensa forse che, a parte la promessa, si vedrà in seguito quanto fondata dal punto di vista finanziario, di assumere 150.000 precari nella scuola, su cui c’è naturalmente l’unanime consenso delle parti sociali, degli studenti e dei sindacati, queste tre componenti siano veramente interessate alla costruzione di una scuola seria, qualificata, dotata di regole funzionali alla “formazione dell’uomo e del cittadino”?
In particolare, l’Unione degli Studenti, che di solito contesta a prescindere e che più che ad una scuola seria e democratica è interessata ad una scuola leggera, poco stressante, e soprattutto ospitale verso i casinisti di ogni specie, ha già fatto sapere che deplora il fatto che questa riforma “venga calata dall’alto” e si augura tuttavia che la consultazione concessa da Renzi «non sia soltanto una trovata cosmetica da parte del governo ma diventi veramente l’occasione per dare voce agli studenti, che sono il centro della scuola e che hanno il diritto a diventare il centro di qualsiasi riforma». Parole che, per chi ha familiarità con il linguaggio spesso ambiguo e corporativo del movimento studentesco, non sono per nulla rassicuranti. Continua a leggere
Deflazione in Italia e suo uso ideologico
Citazione
di Milly Airone
Per l’uomo comune sono difficilmente comprensibili le grida manzoniane che in questi giorni segnalano la completa stasi della crescita economica italiana e lo stato di deflazione in cui versa il nostro Paese. Si dice: la deflazione in una fase di crescita economica è positiva, mentre in una fase di immobilità economica con i prezzi che calano essa è completamente negativa.
Per l’uomo comune, con o senza sviluppo, la diminuzione stabile dei prezzi è comunque desiderabile, ma i professoroni della scienza economica e soprattutto tutti i soggetti che hanno concreti interessi nell’eterogeneo ambito del mercato finanziario nazionale ed internazionale ci dicono preoccupati che, quando la produttività aumenta e i prezzi scendono, è un buon segno; viceversa, se non c’è aumento di produttività, il fatto che i prezzi tendano a scendere continuamente denota mancanza di consumo, mancata immissione e circolazione di denaro nei circuiti economici e finanziari e quindi, in definitiva, impossibilità di produrre ricchezza con un inevitabile aumento della disoccupazione e della povertà sociale e con la conseguenza di una distribuzione sempre più ridotta e diseguale della ricchezza stessa.
Poliziotti o imboscati?
Citazione
E’ inutile negare la verità dei fatti e ancora più inutile e disonesto far finta di non sapere, anche perché, nel caso in cui uno in buona fede non sappia, prima di parlare deve informarsi. Matteo Renzi ha perfettamente ragione: è necessario bloccare gli stipendi alle forze di polizia, perché la stragrande maggioranza di coloro che vi prestano servizio, per quel che fanno o meglio non fanno, prendono già troppo, cosí come, in tempo di crisi e di processi di accorpamento in tutti gli ambiti della vita istituzionale e produttiva nazionale, viene del tutto naturale pensare che cinque forze armate in Italia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale), tante quante al momento garantiscono o dovrebbero garantire l’ordine pubblico in Italia, siano decisamente troppo e che pertanto, come si fa per le scuole, per gli ospedali, per i tribunali, sia giunto ormai il tempo di unificare in uno o due gruppi le forze armate nazionali e di sfoltire drasticamente organici e personale. Continua a leggere
I nemici di Renzi
Citazione
di Federica Gaudioso
Alla fine il veterocomunista D’Alema non ce l’ha fatta più: è esploso come esplodono i vecchi tromboni che si sentono messi definitivamente da parte e alla Festa dell’Unità di Bologna ha rivolto critiche avvelenate e rancorose a quel Renzi che l’aveva rottamato ma da cui sperava tuttavia di essere ripescato in occasione della nomina ad Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione Europea. A dire il vero, il rischio che Renzi riportasse D’Alema in Europa era reale, perché in occasione dell’uscita dell’ultimo libro dell’ex leader PD tra i due sembrava esserci stata una sostanziale riappacificazione. Ma per fortuna Renzi non ha ceduto alla forza dei sentimenti e ha fatto nominare in quel ruolo chi sa che gli resterà fedele e non intralcerà i suoi piani di politica estera. D’Alema avrebbe fatto una politica estera per conto suo, non perché più autonomo della Mogherini ma solo perché più presuntuoso e arrogante, e Renzi non avrebbe certo potuto concedersi questo lusso. Continua a leggere