Umberto Eco se n’è andato. Pace all’anima sua! Adesso anche lui, come ogni comune mortale, dovrà affrontare il giudizio di Dio, e in tutta sincerità io gli auguro di poterne uscire indenne. Tuttavia, mentre in Italia, a morte avvenuta, sono molti quelli (a cominciare dagli esponenti più in vista del mondo massmediatico) che osannano alla sua portentosa genialità e alla preziosa eredità filosofico-culturale che avrebbe lasciato alle future generazioni del mondo intero, sembra doveroso ricordare che sulla figura di Eco, o meglio sul valore della sua produzione letteraria e filosofica, i giudizi non sono mai stati unanimemente elogiativi ma anzi, non di rado, fortemente critici e negativi. Continua a leggere
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Il comunista Marco Rizzo contro le “unioni civili”*
Citazione
di Federico Cenci
(pubblicato in “Zenit” del 18 febbraio 2016)
Il segretario del Partito Comunista ritiene queste leggi un mezzo per distogliere l’attenzione dal massacro sociale ai danni dei lavoratori. E sull’utero in affitto: “Una mercificazione con l’eugenetica di sfondo”
Quello contro le unioni civili è un fronte trasversale. Fuorviante ricorrere alla vetusta dicotomia sinistra/destra per individuare i favorevoli e i contrari all’introduzione di questo nuovo istituto simil-matrimonio.
A testimoniarlo è Marco Rizzo, torinese doc, che si definisce orgogliosamente comunista. Ha alle spalle una lunga carriera politica a forti tinte rosse, che lo ha visto peregrinare dal Pci ai Comunisti Italiani, passando per Rifondazione Comunista. Oggi è il segretario del Partito Comunista (fondato da lui stesso nel 2014) e candidato sindaco a Torino.
Il suo disappunto nei confronti delle unioni civili è quello di chi è allievo del filoso Herbert Marcuse e della sua teoria dei “falsi bisogni”. Ritiene che il ddl Cirinnà sia un’esigenza artificiale, creata appositamente per distogliere le attenzioni del popolo dai problemi reali che lo affliggono (i salari, il lavoro, le pensioni). Pertanto, come spiega nell’intervista che segue, non esita a definire questo testo “un arma di distrazione di massa”.
Unioni civili: un’altra voce laica “fuori dal coro”
Citazione
di Luca Marcolivio
(pubblicato su “Zenit” del 13 febbraio 2016)
Secondo Ernesto Galli Della Loggia la rappresentazione mediatica del dibattito non rispecchia affatto il sentire della popolazione, essendo completamente sbilanciata in senso ‘progressista’
Mentre nel paese continua a fervere il dibattito sul ddl Cirinnà, anche riguardo alla posizione che la Chiesa dovrebbe assumere (il cardinale Bagnasco si è schierato a favore di un dibattito libero, possibilmente accompagnato dal voto segreto, mentre monsignor Galantino si è pronunciato per un più generico “rispetto del parlamento”), i commenti di maggior interesse continuano ad essere quelli dei “laici fuori dal coro”.
È il caso di Ernesto Galli della Loggia. Il 73enne storico e politologo, nel suo ultimo editoriale sul Corriere della Sera si è soffermato sulla totale disparità di trattamento dell’opinione pubblica a livello di mass media, in considerazione del fatto che, in particolare sulle adozioni da parte di coppie omosessuali, i sondaggi risultano essere particolarmente incerti ed oscillanti. Continua a leggere
Se Grillo volesse…
Citazione
di Giorgio Palmaro
Oggi Grillo, contraddicendo opportunamente la perentorietà di certe affermazioni anticattoliche del cattolico senatore Morra, ha dichiarato che i suoi parlamentari avranno libertà di coscienza sul DDL Cirinnà e in particolare sulla ormai tristemente famosa stepchild adoption.
Può darsi che ad indurre Grillo a questa decisione sia stato un gruppo di parlamentari cattolici pentastellati, di cui i Morra non fanno parte, non disposti ad oltraggiare platealmente la propria fede religiosa. Può darsi anche che Grillo sia intervenuto effettivamente sulla base, come egli stesso ha affermato, delle “tante richieste dei nostri elettori”, ma la verità è che il capo dei 5 Stelle si è assunto autonomamente la responsabilità di offrire al dibattito politico e all’intera vita nazionale un contributo realmente moralizzatore su una questione etica per nulla marginale e anzi di enorme rilevanza sociale e politica, anche perché, se abbiamo ben compreso il senso delle parole del leader genovese, la libertà di coscienza da lui concessa sembra riguardare non solo il tema dell’“adozione del figlio del partner” ma la legge Cirinnà nel suo complesso: qui, per la prima volta da quando la sua formazione politica siede in parlamento, egli, da semplice laico, viene assumendo una posizione ben più coraggiosa e lungimirante di quella, incoerente e remissiva, assunta da Matteo Renzi, che evidentemente tende a sottovalutare il prezzo che potrebbe essere chiamato a pagare, anche sul piano elettorale, proprio a causa di un errore marchiano qual è quello che si accinge a commettere prossimamente con la trasformazione del decreto Cirinnà in legge dello Stato.
Ma questa bella e inattesa impennata di Grillo lascia ben sperare per il futuro anche in relazione a tante altre importanti problematiche della vita nazionale. Se Grillo capisse che ormai necessita una sua presenza non tanto tra i banchi dell’opposizione quanto tra quelli governativi, se intelligentemente e dignitosamente lavorasse ad un suo ingresso nel governo di Renzi, costringendo o autorizzando quest’ultimo a compiere scelte politiche ancora più incisive di quelle, spesso apprezzabili, già compiute, il nostro Paese potrebbe veramente, entro pochi anni, assurgere a grande potenza economica e spirituale. Se Grillo volesse, chissà cosa potrebbe diventare la nostra amata nazione!
Giorgio Palmaro
Cirinnà e cattolici del Movimento 5 Stelle
Citazione
di Giorgio Palmaro
Il “cattolico” pentastellato Nicola Morra ha dichiarato a “La Repubblica” che lui, come cattolico, “voterà convintamente la stepchild adoption” insieme all’intero disegno di legge Cirinnà che la contiene. Questo senatore molto vanitoso e saccente ma di non grande spessore intellettuale e politico, alludendo alla sorte di tanti bambini orfani o abbandonati, ritiene di esprimere un concetto irresistibilmente efficace quando osserva: “Mettetevi nei panni di quei ragazzini. Se non passa quella parte della legge, chi pensa ai loro diritti? Bene o male io qualche casa famiglia l’ho frequentata, ho visto cosa significa per un bambino passare da un affido a un altro e poi magari tornare in istituto. Francamente penso che sia questa la cosa da evitare ad ogni costo”. Continua a leggere
L’Unione Europea tra padri ed epigoni
Citazione
La genesi dell’Europa, dell’idea di Europa Unita, corrisponde ad un processo storico-politico molto complesso e articolato, non privo di punti di vista molto variegati o eterogenei e di visioni molto diversamente ispirate soprattutto in rapporto alla natura dei loro presupposti.
Basta dare uno sguardo ai primi europeisti italiani dell’800 per rendersi conto che all’unità europea si venne guardando in modi molto diversi e spesso contrapposti. C’è uno schieramento laico che comprende Cavour, ispiratore di un moderno liberalismo cosmopolitico, Garibaldi con il suo internazionalismo popolare che è alla base delle successive formazioni politiche socialiste italiane, Carlo Cattaneo, il maggior teorico del federalismo europeo di questo periodo perché attento e fine conoscitore del funzionamento delle istituzioni federali da introdurre negli Stati
Carlo Cattaneo
nazionali in via di formazione con la consapevolezza di limitarne le sovranità in vista o in funzione di uno Stato federale sovranazionale. A Cattaneo, repubblicano e federalista illuminato, si sarebbero richiamate, nel quadro dell’Italia unita, intere generazioni di intellettuali laici di orientamento democratico. Continua a leggere
Il gender danneggia anche omosessuali e femministe
Citazione
Intervista a don José Eduardo de Oliveira y Silva
(pubblicata in “Zenit” del 12 gennaio 2016)
Don Eduardo de Oliveira y Silva, sacerdote brasiliano esperto del tema, spiega come l’unica finalità del gender sia distruggere la famiglia al fine di creare uomini senza legami, facilmente manipolabili
Il 7 gennaio scorso la Diocesi di Senigallia (AN) ha organizzato una giornata di formazione per gli insegnanti di religione sul tema dell’ideologia del gender. Come relatore è stato invitato il sacerdote brasiliano don José Eduardo de Oliveira y Silva, della Diocesi di Osasco, a San Paolo.
L’ufficio della pastorale scolastica, a cura di don Marco Mazzarini, ha voluto promuovere l’incontro formativo per arricchire il bagaglio culturale degli insegnanti in rapporto a queste nuove sfide antropologiche.
In occasione di questo evento, ci ha rilasciato un’intervista il relatore, conosciuto in Brasile proprio per la partecipazione attiva al proficuo dibattito riguardo al tema della “prospettiva di genere”.
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Negli ultimi tempi, la discussione sul gender è comparsa in Italia nel dibattitto attorno all’educazione delle nuove generazioni. Potrebbe illustrare il suo parere su questa discussione? Continua a leggere
I cattolici contro le incivili “unioni civili”
Citazione
di Carmen Tocco
La legge Cirinnà sulle cosiddette “unioni civili” e la diabolica perseveranza con cui si tende a riproporne l’approvazione parlamentare tra modifiche apparenti o insignificanti, nonostante le contestazioni molto serie che vengono mosse in parlamento e in modo ben più significativo nella società civile italiana, costituiscono senza dubbio il provvedimento più infelice e inquietante del governo Renzi. Continua a leggere
Il problema casa come problema politico centrale
Citazione
di Rinaldo Ponti
Qualcosa di buono c’è anche nel Movimento 5 Stelle, che lo scorso anno per esempio presentò una mozione parlamentare con la quale si chiedeva al governo di assumere iniziative legislative efficaci sul “diritto alla casa”, ovvero iniziative finalmente chiuse a nuove cementificazioni e ai soliti intrallazzi per favorire questo o quell’amico costruttore, peraltro regolarmente impegnato a risparmiare sulla qualità dei materiali edilizi e ad evadere il fisco, e dunque iniziative non destinate a devastare ulteriormente il territorio con l’occupazione di suolo pubblico che va invece salvaguardato per tanti motivi, ivi compresi naturalmente quelli ambientali. In sostanza, la mozione pentastellata chiedeva al governo non già di costruire nuove case ma di utilizzare il patrimonio immobiliare pubblico esistente bloccandone o impedendone le vendite speculative e il patrimonio immobiliare privato comprensivo di appartamenti costruiti ma rimasti invenduti nell’ultimo lustro a causa di una vertiginosa lievitazione dei prezzi o, più esattamente, a causa della mancanza di lavoro specialmente tra le giovani generazioni e del percepimento di salari sempre più bassi in rapporto ai prezzi correnti di mercato. Appartamenti rimasti vuoti i cui costruttori, dopo aver deformato intere periferie e non poche città, sono stati persino graziati dallo Stato che ha ritenuto improvvidamente di doverli esentare dal versamento dell’IMU (imposta municipale unica).
Solo che questo benedetto “diritto alla casa”, chiaramente affermato nella nostra Costituzione e ribadito in diverse occasioni anche dalla Corte Costituzionale e dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), sembra non trovare mai nella classe politica italiana e più segnatamente nella classe dirigente di volta in volta al governo del Paese una sufficiente determinazione politica volta per l’appunto ad adottare provvedimenti quanto meno idonei ad avviare a soluzione l’annoso problema. Continua a leggere
L’Italia non si salva nel sistema monetario europeo
Citazione
di Filippo Romolo Tancredi
Perché il ritorno alla nostra vecchia e cara lira non potrebbe essere il male minore in questo momento storico rispetto al sicuro disastro economico cui almeno l’Italia è condannata se continua a rimanere nell’unione monetaria europea? E’ evidente che, in caso di uscita dall’euro, specie se non concordata con gli altri partners europei, il nostro Paese subirebbe qualche contraccolpo negativo, che in questo stesso sito altri non hanno mancato di segnalare, ma fermo restando che con una manovra accorta e preparata per tempo potremmo anche neutralizzare in una certa misura possibili effetti deleteri, non è forse ormai intuitivo il vedere che i troppi vincoli europei non potranno che strozzare implacabilmente e definitivamente la nostra già dissestata economia? Se noi continuiamo a pagare interessi superstellari sul debito pubblico, ad ossequiare insostenibili patti di bilancio europeo che comportano troppo severi bilanci dello Stato, a favorire il lavoro privato a tutti i livelli in un contesto sociale in cui i servizi e gli investimenti pubblici sono davvero poca cosa e incapaci di stimolare in termini realmente competitivi il privato a far molto meglio di quel che fa, a scoraggiare il consumo e quindi la produzione stessa, in che modo mai potremmo pensare e sperare ragionevolmente di venire a capo di una situazione che sembra incancrenirsi sempre di più e non avere mai fine, nonostante l’energica e reiterata richiesta renziana ai vertici europei di necessario e urgente cambiamento della complessiva linea politica della UE?
Se la globalizzazione, in particolare quella che consente il trasferimento sempre più libero e spregiudicato di capitali in ogni parte del mondo e d’Europa, nonché la facoltà di abbattere a proprio piacimento il costo del lavoro, o la limitazione del tutto arbitraria e artificiosa di limitare le produzioni locali o rionali di merci e beni alimentari, ci sta danneggiando vistosamente al di là di ogni ragionevole dubbio, magari con la prospettiva di veder peggiorare ulteriormente le cose con la sottoscrizione di nuovi e ambigui Trattati commerciali ed economici e finanziari con gli Stati Uniti d’America, si può forse pretendere di avallarla ed accettarla come l’unica soluzione possibile di qui all’eternità? Uno che rispondesse in senso affermativo, non dovrebbe o non deve essere internato per evidente disabilità mentale? Continua a leggere