Fuga dall’Europa

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di Francesco Volpi

(pubblicato in “In Terris” il maggio 2015)

Dopo Atene e Londra, che da tempo avevano annunciato possibili piani di uscita dall’Ue, il fronte euroscettico contagia anche Madrid e Varsavia. Un quadro preoccupante per Bruxelles che, di fatto, si trova quattro bombe a orologeria, pronte a esplodere da un momento all’altro. A un anno di distanza dalle elezioni parlamentari la minaccia populista non si è sgonfiata ma, anzi, accresce il proprio consenso. Tanto da images (82)spingere leader di lungo corso come David Cameron a correre ai ripari per non perdere voti promuovendo un referendum sulla Brexit, cioè sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Il che sarebbe uno schiaffo pesantissimo all’idea stessa di Europa, ancor prima di parlare di moneta unica. Continua a leggere

Un giovane scrittore omosessuale tra le “Sentinelle in piedi”

Citazione

di Giorgio Ponte

(pubblicato in “Tempi” il 13 maggio 2015)

Ci rivolgiamo al premier Renzi per chiedergli pubblicamente di tenere nella dovuta considerazione una testimonianza qualificata e autorevole come quella che qui di seguito viene ripubblicata prima che il suo governo decida contro ogni elementare principio di razionalità e moralità di varare una legge sull’omofobia con annessi e connessi che non solo oltraggerebbe contenuti essenziali della fede cristiano-cattolica ma finirebbe alla lunga per alimentare forme sempre più esasperate e destabilizzanti di conflittualità nei rapporti interpersonali e negli stessi rapporti sociali. 

Ho scritto e riscritto mille volte questo pezzo, ossessionato dal fatto di avere troppo da dire, e forse non abbastanza spazio per farlo, ma alla fine ho deciso di partire dal cuore di ciò che ritengo importante. Per il resto ci sarà tempo. Continua a leggere

Stasera a Cosenza le “Sentinelle in piedi”. Noi ci saremo!

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images (78)Per la prima volta a Cosenza, stasera alle 19,00 in piazza dei Bruzi,, si terrà una manifestazione pubblica delle cosiddette “Sentinelle in piedi”, una sigla che, a livello nazionale, si presenta come “gruppo di cittadini che vigila sulla libertà di espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna”.

Sentinelle in Piedi è un movimento composto da persone che ‘vegliano‘ su quanto accade nella società denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà. Le Sentinelle vegliano nelle piazze con l’obiettivo di sollevare l’attenzione sulla tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna. Si definiscono una rete apartitica e aconfessionale perché “la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica”. E’ un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile, una forma di testimonianza. L’iniziativa, che è stata proposta in diverse piazze italiane, prevede un raduno con persone che, in rigoroso silenzio, a due metri di distanza l’uno dall’altro, leggono un libro in segno della formazione permanente, di fronte ai ‘luoghi di potere’ attraverso una presenza numerosa e silenziosa per ribadire che non è possibile zittire le coscienze.

In Italia le Sentinelle in Piedi “sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato. Le sentinelle non accettano categorie fuorvianti come “gay” o “eterosessuali”, perché sanno che servono solo a far dimenticare il valore infinito di ogni persona. Per questo le sentinelle sanno di vegliare anche per amore all’umanità di chi le contesta”.images (80)

E proprio questo movimento sarà in Piazza dei Bruzi domani, alle ore 19, per un’iniziativa silenziosa alla quale però si oppone il Coordinamento Cosenza città dei diritti che ha diramato una nota, nella quale si annuncia una sorta di contro-manifestazione alle ore 18in Piazza XI Settembre (scalinata Palazzo degli Uffici) per dire a questi gruppi “che la loro presenza a Cosenza non è gradita“.

“Questi gruppi – si legge in una nota del Coordinamento Cosenza città dei diritti – che riuniscono integralisti, gruppi reazionari e di estrema destra – si oppongono all’estensione a tutti e a tutte di alcuni diritti (il diritto alla libera espressione del proprio orientamento sessuale e affettivo e della propria identità di genere, e il diritto ad un riconoscimento giuridico delle propria unione e il diritto alla genitorialità) invocando principi religiosi e il concetto tradizionale e “naturale” di famiglia. Parlano di una fantomatica “teoria del gender”, che esiste solo come invenzione polemica con l’intento di etichettare, deformare e delegittimare quanto prodotto nel campo degli studi di genere. Dietro il loro presunto silenzio, questi gruppi nascondono una violenza simbolica: difendere e diffondere retoriche omofobe e discriminatorie. Cosenza non ci sta. La città dei diritti che vogliamo reclama il rispetto della dignità e della libertà di tutti i cittadini e di tutte le cittadine, in uno Stato pienamente laico, che già prevede il riconoscimento della pari dignità sociale e la possibilità di godere della pienezza dei diritti civili e sociali da parte di tutti e tutte come imperativo costituzionale”. Il Coordinamento Cosenza città dei Diritti ribadisce: “Vogliamo una città che accolga, non escluda. L’omotransfobia è istigazione all’odio, non libertà di espressione; è negazione di quella solidarietà di cui pure questi gruppi si dicono portatori” (nel sito “QuiCosenza. News Generation”).

Ecco: questo è il comunicato di un fantomatico Coordinamento cosentino Città dei diritti, a cui noi rispondiamo con poche frasi: 1. le Sentinelle in Piedi, per quanto inspiegabilmente non sostenuti dalle gerarchie ecclesiastiche nazionali e locali, sono testimoni fedeli della Parola di Dio e del Vangelo, almeno per quanto riguarda i temi etici della famiglia e della sua natura o struttura eterosessuale, della genitorialità e dell’educazione dei figli, dell’identita’ sessuale; 2. la loro presenza è più che gradita, anzi necessaria, anche a Cosenza, città in cui il cattolicesimo benpensante o di facciata, impegnato più nelle cerimonie liturgiche e nelle processioni che nella fedeltà pratica ai valori evangelici e nell’agire quotidiano, tende a soverchiare nettamente un cattolicesimo attivo, coerente, responsabile e in tal senso militante; 3. il loro silenzio non è “presunto” ma reale, e proprio per questo è anche un silenzio assordante e fastidioso per tutti coloro che, facendo di tutto per nascondere la propria o altrui turpitudine, si fanno paladini di diritti naturali inesistenti e di una laicità che, nominalmente preposta a tutelare la libertà e la dignità della persona umana, punta in realtà a deturpare la struttura e il significato antropologici originari e costitutivi dell’essere umano; 4. i cattolici che, senza voler aggredire nessuno, parlano a ragion veduta dell’omosessualità come di una malattia e dei cosiddetti diritti civili da estendere alle unioni omosessuali non già come una conquista di civiltà ma come un attentato ad elementari ed intuitive verità del vivere civile, testimoniano semplicemente e doverosamente la loro fede in Cristo e in un ordine naturale di origine divina nel quale non è contemplata la possibilità stessa di un matrimonio e di una famiglia omosessuali; 5. se è vero che Cosenza è una città che accoglie e non esclude, perché alcuni cosentini pretendono che in essa non abbiano diritto di cittadinanza idee profondamente antitetiche alle loro anche se, almeno in senso democratico, non meno legittime delle loro?images (81)

Chi vuol fare la volontà di Cristo e non abbia impedimenti oggettivi di nessun genere, venga a fare la sentinella stasera, alle ore 19,00, in piazza dei Bruzi (Municipio) a Cosenza. Noi ci saremo!

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Disunione europea

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L’Ue fatica a trovare una strategia comune per rispondere al traffico di esseri umani 

Senza sosta i soccorsi alle imbarcazioni alla deriva cariche di migranti

(pubblicato in “L’Osservatore Romano” del 21 aprile 2015)

download (9)«Siamo di fronte a tragedie sconvolgenti: trafficanti di esseri umani che provocano stragi di innocenti. Sentiamo questa ferita lacerante». Ha usato queste parole forti il presidente della repubblica italiana, Sergio Mattarella, riferendosi al naufragio della notte di sabato scorso nel quale sono morti — download (10)stando al bilancio dell’Onu — almeno ottocento migranti. «È dovere nostro, dell’Europa, dell’intera comunità internazionale — ha aggiunto — fare di più per poter impedire queste stragi».  Continua a leggere

Migranti, lager e torture

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di Luca La Mantia

(pubblicato in “In Terris” il 22 aprile 2015)

2_n-1“Tratteremo gli scafisti come i terroristi”. Una dichiarazione di guerra che arriva da Lady Pesc Federica Mogherini e quindi dall’Europa stessa schierata, dopo l’ultima tragedia del Canale di Sicilia, contro i trafficanti di esseri umani. Perché oltre all’Isis, ad Al Qaeda, alle feroci guerre civili c’è dell’altro a rendere l’Africa e il Medio Oriente gli angoli più bui di questo nostro malato pianeta. L’inchiesta aperta dai pm siciliani ci ha sbattuto in faccia l’aberrazione che si nasconde dietro l’immigrazione clandestina, un giro d’affari pazzesco ordito da bande criminali e senza scrupoli. Continua a leggere

Il lavoro “nero”

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di Raffaele Bonanni

(pubblicato in “In Terris” il 22 aprile 2015)

Esiste un forma molto subdola di schiavismo, quello che definirei “usa e getta”: ti prendo, ti pago (una miseria) e ti mollo. Non che lo schiavismo tra i secoli XIV e XVII fosse migliore, ma quello che allora consideravano un “bene”, un valore economico, lo custodivano. Oggi non è più così, e la vita ha ancora meno valore.

downloadE dobbiamo avere il coraggio di dire che questo mercato è alimentato dalla connivenza di certi imprenditori, specialmente per i cosiddetti lavori occasionali, stagionali o che comunque non hanno una continuità, che si raccordano con queste realtà criminali internazionali. Continua a leggere

Per il Vaticano “è lecito l’uso della forza per fermare l’aggressione” dell’Isis

Citazione

di Matteo Matzuzzi (pubblicato in “Formiche” il 21 – 04 – 2015)

“E’ lecito arrestare l’aggressione attraverso l’azione multilaterale e con l’uso proporzionato della forza”. A dirlo, in un’intervista realizzata da Mimmo Muolo per Avvenire, è il segretario per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Gallagher, che da pochi mesi ha preso il testimone da mons. Dominique Mamberti.

COINVOLGERE GLI STATI DELLA REGIONE

“Sarà responsabilità della Comunità internazionale riflettere sui mezzi migliori per fermare ogni aggressione ed evitare il perpetrarsi di ingiustizie nuove e ancor più gravi”, aggiunge il prelato. Davanti all’avanzata (mediatica e sul campo) dell’orda jihadista che si richiama al Califfo, chiarisce ancora Gallagher, “sembra opportuno che gli Stati della regione siano direttamente coinvolti, assieme al resto della Comunità internazionale, nelle azioni da intraprendere con la consapevolezza che non si tratta di proteggere l’una o l’altra comunità religiosa o l’uno o l’altro gruppo etnico, ma delle persone che sono parte dell’unica famiglia umana e i cui diritti fondamentali sono sistematicamente violati”. Continua a leggere

Papi inesistenti

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di Juan Manuel de Prada

(pubblicato nel periodico spagnolo “ABC” il 20 maggio 2015 e ripubblicato in pari data in “L’Osservatore Romano”)

Pubblichiamo quasi integralmente, in una nostra traduzione, un articolo uscito su «Abc» del 18 maggio scorso. «La difesa del capitalismo fa parte del nucleo della dottrina sociale della Chiesa?» si chiede provocatoriamente lo scrittore spagnolo, premio Planeta 1997, commentando alcuni recenti attacchi a Papa Francesco. In realtà, continua Prada, da settori neocon e filo-liberali si cerca di far passare tra i cattolici più distratti la convinzione che le dichiarazioni di Bergoglio su questioni sociali ed economiche sostengano tesi marxiste, diffondendo anche in questo  modo un’immagine falsa del Pontefice.images (76)

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Le bugie sulla previdenza “asociale”

Citazione

di Angelo Raffaele Marmo

(pubblicato in “In Terris” il 18 maggio 2015)

download (16)Al grido di “dagli al pensionato” si sta alimentando ad arte e con voluta ipocrisia una retorica contro i pensionati che rischia di produrre pericolose conseguenze nei rapporti tra le generazioni. Si stanno scomodando categorie come “egoismo dei vecchi”, “previdenza asociale”, “furto generazionale”. Fino a sollecitare addirittura gli stessi interessati a compiere paradossali autodafé, in una sorta di autodenuncia pubblica dei propri misfatti previdenziali, presenti, passati e futuri, con conseguente espiazione per togliersi la vergogna dell’assegno malconquistato. Continua a leggere

La prostituzione non è un lavoro

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di Raffaele Bonanni

(pubblicato in “In Terris” il 16 maggio 2015)

Sul tema della prostituzione assistiamo a un falso storico: vogliono diffondere come cultura nell’opinione pubblica il principio che sia un “lavoro” come un altro, e sono diverse le realtà che vivono di luoghi comuni come questo, anche politiche.

Questo approccio è profondamente sbagliato: il lavoro infatti dà dignità alla persona, è il mezzo per esprimere la propria intelligenza e intraprendenza. La prostituzione è il contrario. E’ la condizione di chi viene schiavizzato, con la forza, l’inganno o facendo leva sulla difficoltà finanziaria. E’ il caso di molte giovani poco più che bambine portate in Italia con la promessa di un’occupazione, o addirittura vendute dalle proprie famiglie in cambio di un po’ di denaro. Si ritrovano dunque schiave, e non possono ribellarsi per paura di ritorsioni contro i propri cari nei luoghi d’origine. Continua a leggere