Spesso mi arriva una rosa

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Intervista di Papa Francesco a «Paris Match»

di Caroline Pigozzi

(pubblicata in “L’Osservatore Romano” del 15 ottobre 2015)

imagesPapa Francesco è solo e viene verso di me sorridendo. Gli presento Marc Brincourt, caporedattore fotografico ed Eric Vandeville, con la macchina fotografica digitale tra le mani. Affabile, il Santo Padre pronuncia qualche parola in francese e ci invita a seguirlo in una piccola sala che dà su un cortile interno. Ho un fiume di domande. Questo Papa è carismatico, il suo timbro di voce mite, rassicurante, e il suo modo di parlare italiano con dei giri di frase spagnoli rendono rari questi momenti, tanto spontanei quanto singolari. Venerdì 9 ottobre resterà una data impressa nella mia memoria. Continua a leggere

Padre Tony Adams confessa: «Ho fatto sesso in Vaticano per fare carriera»

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Redazione di “Il Giornalettismo”

(pubblicato il 13 ottobre 2015)

L’ex cerimoniere pontificio, dichiaratosi gay ma che non è mai stato ridotto allo stato laicale, vuota il sacco su Rete4

«Ci sono veramente molti gay in Vaticano, come fuori, ma non ne parlano mai». Padre Tony Adams, il sacerdote gay americano 73enne si confessa al programma di Retequattro “La Strada dei Miracoli” e afferma: «La maggioranza dei preti sono gay ma non ne parlano mai».images

A maggior ragione i cattolici si stringano in preghiera e azione attorno alla santa Chiesa di Cristo!

Forse sarebbe tempo di ripristinare, per il bene della Chiesa, un’antica pratica adottata dalla Chiesa per tutto il primo millennio della sua storia e mai da essa ritenuta contraria alla lettera e allo spirito del Vangelo: quella di ammettere al sacerdozio uomini sposati, con o senza figli, di riconosciuta integrità morale e di provata fede, uomini cioè decisamente eterosessuali che non potrebbero non esercitare, per diversi motivi, un benefico condizionamento sulla qualità del reclutamento dei presbiteri e della vita complessiva della Chiesa. 

In merito alla presunta relazione sessuale avuta con un importante vescovo polacco, poi travolto da uno scandalo di pedofilia, l’ex cerimoniere pontificio Tony Adams, ha risposto: «Volevo fare carriera e ho fatto questo solo per motivi politici, in molti lo fanno». E continua, «il coming out una volta era molto diverso da oggi, oggi è molto più facile. All’epoca non dissi niente al mio vescovo, i preti non ne parlano di questo – e prosegue – I miei amici preti hanno avuto una vita molto strana, senza amore, senza amici, solo in vacanza avevano una vita sessuale e così – ha concluso – ho pensato che questa non fosse una bella vita».images

Padre Adams, che non è mai stato ridotto allo stato laicale e non ha mai subito una scomunica (ma solo un allontanamento dalla sua diocesi americana), su Papa Francesco ha detto: «Sarò un prete per sempre, non ho sbagliato e penso che anche il Papa, in cuor suo, voglia cambiare tutto questo, ma ha paura, ma non so perché abbia paura».

Così Erdogan tradisce il suo Paese

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di Roberto Toscano

(pubblicato in “La Stampa” dell’11 ottobre 2015)

La Turchia è tornata in Medio Oriente. Un Medio Oriente dilaniato dai settarismi e dall’autoritarismo, e colpito da un feroce terrorismo. Gli oltre ottanta morti di ieri ad Ankara si sommano alle trenta vittime dell’attentato di luglio a Diyabarkir e – anche se mancano risposte definitive sugli autori – in nessuno dei due casi possono esserci molti dubbi.download (42)

La verità sta nella natura dei bersagli: in entrambi i casi si è trattato di manifestazioni convocate da forze progressiste, in particolare l’Hdp, il partito nato come curdo ma ormai punto di riferimento crescente, dopo aver superato alle ultime elezioni la soglia di sbarramento del 10 per cento per l’ingresso in Parlamento, dell’opposizione al regime di Erdogan. Continua a leggere

Siria, a un passo dalla guerra totale

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di Maurizio Piccirilli

(pubblicato in “In Terris” del 10 ottobre 2015)

imagesGuerra o non guerra. In queste ore il dibattito in Italia si sta infuocando sull’ipotesi di un intervento diretto delle forze armate nel conflitto contro lo Stato islamico. L’Italia da un anno partecipa alla coalizione internazionale fornendo supporto logistico e addestrando truppe. In una base a Erbil nel Kurdistan iracheno istruttori dell’Esercito addestrano soldati curdi e iracheni. A Baghdad, da giugno, sono presenti i carabinieri che stanno preparando le forze di polizia irachene. Non solo. Aerei Tornado e droni dell’Aeronautica militare volano ogni giorno sui cieli della Mesopotamia per individuare obiettivi. Ora però c’è una richiesta a Roma da parte del governo di Baghdad e degli Stati Uniti per utilizzare i nostri aerei in missioni di bombardamento. Una richiesta che non scaturisce dagli interventi russi di questi ultimi giorni ma a un fatto specifico. Gli aerei dell’Arabia saudita e degli Emirati che in un primo momento partecipavano alle missioni non ci sono più perché impegnati nello Yemen a combattere la secessione degli Houthi. E’ venuto meno un supporto militare; ecco perché gli Stati Uniti, visto soprattutto l’intervento russo, si sono visti costretti a chiedere rinforzi all’Italia. Continua a leggere

Quel fantasma che si aggira per l’Occidente

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di Matteo Borghi

(pubblicato in “La Nuova Bussola Quotidiana” del 4 ottobre 2015)

imagesC’è un fantasma che s’aggira per l’Europa: non è il comunismo, ma il politically correct. Un’ideologia egualmente totalitaria che, pretendendo di stabilire cosa sia corretto dire e cosa non lo sia, punta a dividere le persone in due categorie: i puri, che ne rispettano i dettami, e gli impuri che, per la loro mancanza, meritano di essere esclusi dal lavoro o ogni consesso umano.

Ma di cosa parliamo, esattamente? Secondo la definizione della Treccani, il termine politically correct “designa un orientamento ideologico e culturale di estremo rispetto verso tutti, nel quale cioè si evita ogni potenziale offesa verso determinate categorie di persone”. Categorie, ovviamente, prefissate con cura: stranieri (specialmente di carnagione scura), donne, omosessuali, portatori di handicap. Persone che, a detta dei sacerdoti del politically correct, sarebbero meritevoli di protezione particolare per una presunta intrinseca debolezza (a parte l’ultima categoria stenteremmo a dire che le altre tre lo siano) e per offese subite nel presente o nel passato. Continua a leggere

Cecchi Paone non vuole si dica che un omosessuale è un malato, ma un omosessuale è un malato!

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Non posso e non voglio dire che il signor Alessandro Cecchi Paone faccia schifo e sia ributtante perché sono cristiano e so che non è lecito usare espressioni siffatte nei confronti di un essere umano, chiunque egli sia e qualunque cosa abbia fatto; anche se il signore sopra citato, dall’alto della sua arcinota presunzione, non ha esitato a dare ripetutamente dello “schifoso” a un anziano prete, reo di aver dichiarato in televisione, nel quadro della trasmissione “La Gabbia”, che a suo avviso un omosessuale è un malato. Vero è che questo prete si sia mostrato incomprensibilmente più comprensivo verso i pedofili, meritando su questo punto la giusta censura del mondo cattolico, ma in ogni caso perché dare dello “schifoso” a una persona che potrebbe aver manifestato in perfetta buona fede il suo pensiero? In questa nostra democrazia, c’è o non c’è ancora libertà di pensiero per tutti? O la libertà di pensiero deve valere solo per certe lobbies di potere, tra cui quella ormai potentissima dei gay, così potente e impudente da essere uscita persino allo scoperto in Vaticano per sovvertire fondamentali indirizzi dottrinari e pastorali della stessa Chiesa cattolica? C’è gente che ancora ritiene che l’uomo non sia realmente andato sulla luna: che facciamo, l’arrestiamo? Già, ma l’omosessualità è un’altra cosa: è un’altra cosa, ma io, come uomo e come cittadino, sono libero di dire quel che voglio. Hai capito signor Cecchi Paone? E se io ritengo che un omosessuale sia un malato, qualunque cosa decretino in merito molti psicologi americani o dell’universo mondo di dubbio valore scientifico, dico che è un malato, così come ovviamente tu puoi continuare a dire quello che ti pare. Anche se un giorno dovesse essere vietato per legge fare una simile affermazione, io continuerei a dire che un omosessuale è un malato, anche se non necessariamente un peccatore, perché per peccare occorre che ci sia una condotta perversa. Hai capito Pavone? Cerca di capirlo, perché, contrariamente a quel che pensi con tanta supponenza, non la farai franca per sempre.

Capolavoro all’Onu. Da oggi a vigilare sui diritti umani ci sarà l’Arabia Saudita

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di Leone Grotti

(pubblicato in “Tempi” del 21 settembre 2015)

Nella monarchia islamica, dove vige un’applicazione rigida della sharia, vengono violati tutti i principali diritti umani. «Ha fatto decapitare più persone dell’Isis»

download (40)Le minoranze, i perseguitati, i discriminati e chiunque nel mondo soffre per il mancato riconoscimento dei suoi diritti umani può stare tranquillo: nel 2016 sarà difeso dall’Arabia Saudita. Purtroppo non è uno scherzo: l’ambasciatore saudita Faisal bin Hassan Trad è appena stato eletto a capo del Consiglio per i diritti umani dell’Onu per l’anno 2016.DIRITTI UMANI.  Continua a leggere

Gli squilibrati

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di Angelo Perfetti

(pubblicato in “In Terris” del 30 settembre 2015)

imagesLa storia dei milioni di emendamenti che ha visto contrapposti il presidente del Senato Grasso e il leghista Calderoli apre uno spaccato sulla società che va molto al di là del regolamento parlamentare e della contrapposizione politica. Attiene invece all’incapacità tutta italiana di autoregolarsi, di controllarsi, di mettere dei limiti che non siano scritti nero su bianco ma restino nell’empireo delle buone intenzioni, del convivere civilmente, del rispetto reciproco. Non accade solo ai politici, ma ne siamo spesso incarnazione anche noi, in mille rivoli quotidiani. Diciamolo pure: siamo “squilibrati”. Continua a leggere

Tasse sulla casa, scontro con la Ue. Renzi: non mettete bocca

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da Sky Tg 24, 28 settembre 2015

download (37)“Confermo che nella Legge di Stabilità ci sarà l’eliminazione della tassa sulla prima casa da ora e per sempre. Ricordo alla Ue che il compito della Ue non è mettere bocca su quali scelte fiscali fa uno Stato”. Il presidente del consiglio Matteo Renzi risponde così da New York all’esecutivo di Bruxelles dopo la pubblicazione di un rapporto nel quale si sollecitano gli Stati a ridurre le tasse sul lavoro anche compensando il mancato gettito con un aumento della tassazione sugli immobili. “Non deve decidere al posto dei singoli governi quali scelte fiscali vanno fatte. Quali tasse ridurre lo decidiamo noi, non un euroburocrate”, ha aggiunto Renzi. Continua a leggere

I “cattivi” ebrei di Sodastream offrono «un lavoro e una nuova vita» a mille profughi siriani

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Redazione di “Tempi”

(pubblicato in data 22 settembre 2015)

L’azienda israeliana, al centro l’anno scorso di una grande campagna di boicottaggio per uno stabilimento nei territori occupati, sfida ora il governo Netanyahu che ha deciso di non accogliere rifugiati.

imagesC’è un’impresa israeliana che osa sfidare la decisione del governo di Gerusalemme, annunciata nei giorni scorsi dal primo ministro Benjamin Netanyahu, di non accogliere nei propri confini alcun profugo siriano per ragioni “demografiche”. E non si tratta di un’azienda qualsiasi, ma della famigerata Sodastream, l’industria produttrice di macchine per bevande gassate fai-da-te divenuta l’anno scorso, suo malgrado, uno dei nemici principali dell’attivismo anti-israeliano. Continua a leggere