Il mondo prepara una nuova guerra

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di Angelo Perfetti

(pubblicato in “In Terris” il 30 giugno 2015)

images“Stiamo scavando nei nostri orti per tirare fuori tutte le armi che abbiamo nascosto alla fine della guerra del 1992”. E’ la testimonianza che viene dalla Transinistria, una striscia di terra diventata uno Stato de facto dopo l’autoproclamata indipendenza dalla Moldavia. Non è un dispaccio istituzionale, ma una mail di gente semplice che si organizza, che fiuta aria di guerra. Continua a leggere

La crisi della famiglia è colpa del capitalismo?

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Intervista di Federico Cenci a Diego Fusaro (pubblicata in “Zenit” il 26 giugno 2015)

Secondo il filosofo Diego Fusaro, il sistema economico oggi dominante si serve di una finanza selvaggia e di una cultura che, col pretesto dei “nuovi diritti”, abbatte ogni comunità solidale che si oppone alla logica mercantile

imagesÈ opinione diffusa che la famiglia si trovi oggi a vivere, per mutuare papa Francesco, “una seria crisi culturale”. Le cause del dissesto della cellula fondante d’ogni società sono oggetto di studio e di ricerca da parte di pensatori d’ogni risma. Secondo il giovane filosofo Diego Fusaro, volto noto dei talk show televisivi che ama descriversi come “intellettuale dissidente e non allineato”, il depotenziamento della famiglia va letto nella recente logica di sviluppo del capitale, che consiste in un progressivo superamento “d’ogni limite reale e simbolico in grado di opporsi all’estensione della forma merce a ogni ambito della realtà e del pensiero”. Continua a leggere

Stato e Chiesa: la brutta figura

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don Aldo Buonaiuto

(pubblicato in “In Terris” il 24 giugno 2016)

imagesPecore senza pastore”, cittadini senza rappresentanti.Una marea umana è scesa in piazza il 20 giugno. E’ la prima volta che un popolo si muove da solo, autoconvocandosi per difendere il futuro dell’umanità: i figli.

Se qualunque altro soggetto avesse realizzato un’impresa simile, i media si sarebbero scatenati per lunghe giornate a darne notizia. Ma questa volta ad aggregarsi erano persone spinte da una profonda convinzione sui valori e sui principi. Temi poco amati dal mondo della comunicazione.

Famiglie crocifisse

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di don Aldo Buonaiuto

(pubblicato in “In Terris” il 19 giugno 2015)

                  FAMIGLIA CROCIFISSA

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Il preoccupante vuoto educativo che affligge le giovani generazioni si assomma alle azioni disgreganti e distruttive nei confronti della famiglia, cellula vitale della società. Quando poi si sentono notizie di maestre che picchiano, insultano, maltrattano i loro allievi, risulta chiaro che il gap è ancora più difficile da colmare. Insegnare, lungi dal ridursi alla sola trasmissione di nuove nozioni, dovrebbe soprattutto aiutare il giovane a formare un giudizio critico che gli permetta di imparare a scegliere il bene tra le tante proposte illusorie della società moderna. Continua a leggere

Charles Péguy: un “cristiano irregolare”

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imagesChi, pur professandosi cristiano, non si sente realmente ferito dal peccato, non geme per la miseria o la grettezza, le turpitudini o i crimini che in un modo o nell’altro abitano nel suo cuore, non vuole mai diventare seriamente consapevole delle fonti peccaminose della sua sofferenza e della sua insoddisfazione esistenziale lasciando che tutto scivoli sull’armatura delle sue consolidate abitudini mentali; chi, pur in regola da un punto di vista sacramentale, si sente una persona perbene, una brava persona o una persona degna per via della sua apparente autosufficienza spirituale e di una sua presunta coerenza morale, e si sente gratificato più dal bene che crede di fare che dalla capacità ricevuta in grazia da Dio di saper e voler lottare umilmente contro il male che continua ad esistere in lui; chi, pur operando in modo efficiente ai vari livelli della comunità ecclesiale, non si è mai veramente impegnato perché il suo incontro con Cristo fosse in effetti un incontro tra i suoi peccati non solo elencati ma intimamente riconosciuti in ineccepibile spirito di pentimento e contrizione e il sangue di Cristo che salva, non si è ancora incontrato con Cristo e rischia di non incontrarlo mai. Questo concetto fa parte della predicazione di papa Francesco, ma la dinamica psicologica e spirituale descritta attraverso questo concetto era anche quella sperimentata personalmente, nella sua singolare esperienza di vita di “cristiano irregolare”, da un grande intellettuale francese, morto un secolo fa: Charles Pèguy. Continua a leggere

C’è un’aggressione grave contro la famiglia

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di Riccardo Cascioli

(pubblicato in “La Nuova Bussola Quotidiana” il 15 giugno 2015)

Essere in piazza a Roma il 20 giugno non è dogma di fede, ma non possiamo restare indifferenti alle forze politiche e culturali che hanno deciso di cancellare la famiglia naturale

imagesSia chiaro, andare sabato 20 giugno a Roma per la manifestazione per la famiglia non è un dogma di fede né da questo gesto ci si deve aspettare la salvezza. Ma è una possibilità che è data al nostro popolo per testimoniare l’esistenza e la bellezza della famiglia naturale mentre ci sono potenti forze politiche e culturali che vorrebbero eliminarla. Per questo abbiamo invocato da molti mesi un’occasione del genere, ringraziamo quanti si sono mobilitati perché si potesse realizzare (pur tra mille ostacoli non escluso il fuoco amico), sosteniamo con convinzione la partecipazione. Continua a leggere

Bilderberg, tra padrini e padroni

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di Francesco Volpi

(pubblicato in “In Terris” il 13 giugno 2015)

Centotrenta potenti chiusi per una settimana in un albergo di lusso a discutere di politica, finanza, economia. Una riunione riservata, organizzata con la massima cura e con una sola regola: bocche cucite. L’attenzione dei media si accende e decine images (100)di giornalisti da tutto il mondo accorrono per cercare di capire cosa filtri dalla scacchiera mondiale, il luogo dove parlano tycoon, lobbisti e uomini di Stato. Ma la pesca va quasi sempre a vuoto, perché ai partecipanti viene imposto il silenzio. Uno schiaffo al diritto di sapere, principio basilare di ogni sistema democratico. A parlarne sono in pochi, di ceti medi o bassi. Al di sopra di un certo strato sociale questo incontro annuale – inaugurato nel 1959 all’interno dell’hotel Bilderberg di Oosterbeek nei Paesi Bassi – diventa evanescente, quasi non esistesse. E come il test dei vasi comunicanti il vuoto finisce col riempirsi di qualcosa: voci, chiacchiere, scenari, ipotesi e ricostruzioni inquietanti. La domanda che aleggia intorno ai summit del club Bilderberg è sempre la stessa: può un gruppo ristretto di uomini dettare i ritmi della nostra storia futura? Siamo veramente noi la causa degli eventi che devono accadere? O tutto viene deciso in una elitaria stanza dei bottoni? L’unica cosa certa in questo gigantesco thriller orwelliano è la lista dei partecipanti al vertice iniziato ieri in un hotel di Telfs-Buchen, a due passi da Innsbruck, celato fra le nebbie e i boschi austriaci, nemmeno fosse il castello di Dracula. Continua a leggere

Quelli che gridano “onestà, onestà!”

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images (94)Magari lo fossero, magari fossero veramente onesti quei parlamentari pentastellati che aizzano continuamente la folla contro i potenti o meglio contro quei potenti che sbarrano il passo alle loro ambizioni di potere! L’Italia non avrebbe che da guadagnarne, ma in realtà si danno buoni motivi per ritenere che ancora una volta gli slogan da loro usati in modo livoroso contro l’intero mondo politico istituzionale siano solo frutto di un populismo deteriore, di calcoli esclusivamente demagogici e soprattutto di un sentimento collettivo di frustrazione che è molto diffuso e ricorrente in quel composito esercito di invidiosi marginali che, essendo fuori da ogni gioco di potere in quanto protagonisti principali, vengono manifestando per l’appunto la loro rabbiosa frustrazione contro coloro che, essendo invece al centro di quei giochi, vengono considerati “disonesti” a prescindere da analisi realmente obiettive. Continua a leggere

Effetto Renzi

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di Antonella Sica

(pubblicato, con il titolo FCA: altri mille nuovi assunti entro l’anno, in data 8 giugno 2005 su “Info.Oggi”)

TORINO, 08 GIUGNO 2015 – Nel corso di un incontro tenutosi oggi con i sindacati metalmeccanici firmatari del contratto di gruppo, Fim-Cisl, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri all’Unione industriali di Torino, il responsabile FCA per l’area Emea, Alfredo Altavilla, ha annunciato che il Gruppo Fiat Chrysler assumerà altri mille lavoratori negli stabilimenti italiani entro il 2015 applicando il Jobs Act. Prevista inoltre la stabilizzazione con contratto a tempo indeterminato dei 1500 neoassunti a Melfi. Le nuove assunzioni avverranno per far fronte all’aumento produttivo dello stabilimento lucano, ma anche in vista del lancio dei nuovi modelli Alfa Romeo. Continua a leggere

I cattolici e il dovere fiscale

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(Intervista di P. Nardini del 28 febbraio 2015 al Prof. Giovanni Franchi, docente di filosofia politica all’Università di Teramo, pubblicata nel sito “Conferazione Civiltà Cristiana”)

Questo del limite del dovere fiscale è un argomento da sviluppare al meglio per far tornare nei cattolici e nei cittadini onesti in genere la conoscenza e la consapevolezza di aspetti non più presenti nei discorsi, purtroppo quotidiani, circa l’incredibile pressione fiscale che caratterizza i nostri giorni.

Prof. Franchi, al giorno d’oggi il problema fiscale è molto pressante sui cittadini avendo raggiunto livelli molto alti. È un argomento molto sentito, ma si ha la sensazione che le persone non conoscano a fondo il problema dei limiti morali al dovere fiscale. Ci può fare una breve panoramica sullo stato attuale di reale conoscenza di questo limite e sulle motivazioni di questa mancanza di conoscenza?

images (2)Quello dei limiti del dovere fiscale è sempre stato un tema controverso nella vita degli ordinamenti pubblici e degli stati. Anche oggi che viviamo in un sistema politico rappresentativo i problemi legati alla determinazione di questi limiti non sono stati affatto risolti; azzardo anzi nell’affermare che il tema dei limiti del dovere fiscale è uno dei veri “punti oscuri” delle moderne democrazie. Per l’Italia, fa fede l’articolo 53 della Costituzione (dovere di concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva e principio di progressività delle imposte) che si fonda sugli art. 2 (doveri di solidarietà) e 3 (rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana). In effetti, però, nulla si dice su quanto effettivamente i cittadini debbano dare allo stato dei propri beni, sul limite del dovere fiscale. Mentre negli antichi ordinamenti feudali e poi assolutistici i sudditi e i possidenti danno vita a forme di contrattazione col potere centrale in merito all’entità dei tributi da versare – va ricordato che l’embrione di un sistema rappresentativo, con la Magna Charta Libertatum (1215), nasce in Inghilterra proprio perché i baroni del Regno vogliono avere voce in capitolo sull’imposizione di nuove tasse da parte del sovrano -, un sistema democratico rappresentativo, come il nostro, può dare l’idea che ogni nuova imposta sia, in fondo, una forma di auto-imposizione! Ma se questa ignoranza in merito ai limiti del dovere fiscale nel mondo della cultura laica è in qualche modo comprensibile in un’ottica in cui il diritto è ridotto a mera legge positiva dello stato – sia questa la stessa Costituzione -, così non è, invece, in ambito cattolico: qui noi troviamo fin da subito una dottrina teologico-filosofica assai articolata, che risale alla predicazione di Nostro Signore e a s. Paolo. Ma oggi le gerarchie, i teologi e gran parte degli esponenti della cultura cattolica si limitano ad affermare che non pagare i tributi è un furto, secondo un’interpretazione che colloca il dovere fiscale nell’ambito del rispetto del settimo comandamento – una dottrina minoritaria nella tradizione -. I vescovi e le associazioni di cattolici vogliono educare i fedeli alla “legalità”, ad una legge che però non è né lex naturalis, nélex rivelata, ma mera legge dello stato, il cui contenuto non è evidentemente più considerato un problema. In pratica, la Chiesa si fa paladina della religione civile della modernità, e sembra essere diventata la ‘quinta colonna’ delle istituzioni pubbliche, simile ad una chiesa di stato protestante o a quella che prestò giuramento alla Repubblica francese e a Napoleone. E così addio alla libertas ecclesiae, per la quale si erano battuti i grandi papi e i santi del medioevo! Continua a leggere