Pecore senza pastore

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di don Aldo Buonaiuto

(pubblicato in “In Terris” del 27 agosto 2015)

Le pecore oggi si sono modernizzate, super avanzate nella scienza e conoscenza;sembra che sappiano tutto all’istante, che non abbiano più bisogno né di guide e insegnamenti, né di imparare o di ascoltare. Anche il concetto di branco si è modificato, perché pur sembrando andare unite verso la stessa direzione, di fatto non si relazionano; anzi tra loro neanche si riconoscono, hanno perso il senso di appartenenza.images (39)

Vediamo quindi tanti individui che percorrono la stessa strada, ma senza interagire… se non per minacciare e difendersi. Queste pecore, in verità, non sanno però neanche chi seguire, perché non riconoscono più la voce del pastore, il quale a sua volta è così distratto dietro a tanti intrighi e tornaconti, così indaffarato nelle faccende materiali da non ricordarsi il nome dei propri figli. Anzi dimenticando addirittura di avere un proprio gregge. E così il branco è pronto a dividersi in tanti nuclei non avendo più la capacità di affidarsi alla propria guida. Continua a leggere

I funerali di Casamonica si potevano evitare?

Citazione

di Tommaso Caldarelli

(pubblicato in “Giornalettismo” del 24 agosto 2015)

I sacerdoti coinvolti ripetono: «Il funerale non si nega a nessuno». Ma non è proprio così, il codice di Diritto Canonico parla chiaro

funerali di Vittorio Casamonica si potevano evitare? Alla domanda fanno spallucce i sacerdoti coinvolti, quelli della chiesa di San Giovanni Bosco dove è stato celebrato il funerale, e quello di San Girolamo Emiliano, parrocchia di appartenenza del boss della famiglia che, nel patto di Mafia Capitale, aveva libertà di movimento a Roma Sud. “Si condanna il peccato, non il peccatore”, ha ripetuto oggi a Sky Tg 24 il sacerdote della piccola parrocchia di via Bellico Calpurnio: “Bisogna avere la misericordia di Gesù sulla croce”; “non faccio parte delle forze dell’ordine, non devo certo arrestare i Casamonica”, aveva detto, in precedenza, il sacerdote del quartiere Don Bosco, nella basilica del quale si sono tenute le sontuose esequie: “Lo rifarei”. Continua a leggere

Dio e il mercato

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di Dario Maria Minotta

(pubblicato in “In Terris” il 21 agosto 2015)

download (3)La salvezza e la felicità non vengono da un mercato ma da Dio e dalla condivisione tra gli uomini. Siamo, invece, schiavi di un debito. Un’entità resa metafisica. Le merci diventano divinità che obbediscono a Mammona: “Non vi sono alternative, ce lo chiede il mercato, ce lo chiede l’Europa” come spesso sentiamo dire. Il mercato è divinizzato e l’economia ha perso un disciplinamento da parte della politica, anzi le scelte della politica sono ininfluenti rispetto al mercato. Continua a leggere

Una Chiesa migliore per una società migliore

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download (3)Se un papa scomunica pubblicamente i mafiosi di qualunque latitudine, i cattolici, e in primis i ministri di Dio, sanno o dovrebbero sapere che tutti gli affiliati, a vario titolo e in diverso grado, alle associazioni per delinquere di stampo mafioso non possono fare più parte della comunità religiosa e non possono essere più ammessi ai suoi sacramenti. A meno che un mafioso non rinneghi pubblicamente e sinceramente il suo passato criminale dichiarandosi altresí pronto a subirne tutte le conseguenze anche in senso giudiziario, egli non può più essere assolto dai suoi peccati e riconciliarsi con Dio e con gli uomini, anche se confessasse maldestramente e opportunisticamente i suoi peccati in confessionale poco prima di morire, né può essere ammesso al sacramento eucaristico. Continua a leggere

Accoglienza degli immigrati, il grande affare di enti religiosi e confraternite

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di Redazione di “Giornalettismo”

La torta dei bandi degli enti locali vale un miliardo. Lo spiega Il Messaggero

La macchina a pagamento dell’accoglienza dei migranti funziona a pieno regime, con la Caritas che partecipa insieme ad altre associazioni religiose al grande affare dei bandi degli enti locali. Lo racconta un’inchiesta del Messaggero a firma di Claudio Marincola. La torta da spartirsi sarebbe di circa un miliardo di euro:

Quando Papa Francesco lanciò l’appello, «aprite i conventi agli immigrati» la risposta fu assai deludente. Fu offerta una disponibilità per soli 15 mila posti a fronte delle 23 mila parrocchie italiane. In compenso la macchina dell’accoglienza a pagamento funziona a pieno regime. Le associazioni religiose, compresa la Caritas da anni partecipano e si aggiudicano i bandi degli enti locali attingendo ai finanziamenti. E le arciconfraternite si industriano per trasformare vecchi locali cadenti in residence. Ad ogni sbarco una nuova emergenza, una nuova ondata di migranti da accogliere con spirito pellegrino.
Negli anni la torta si è dilatata. Nota è la vicenda di Mafia Capitale, gli intrecci tra cooperative bianche e rosse. Il patto esplicito tra Buzzi e l’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento – oggi commissariata e affidata a monsignor Liberio Andreatta, il responsabile dell’Opera romana pellegrinaggi – per spartirsi l’accoglienza. Sono storie di ieri gli imbarazzi del Vicariato. Le accuse di monsignor Pietro Sigurani, il coinvolgimento di Tiziano Zuccolo, dipendente de La Cascina e al tempo stesso responsabile dell’Arciconfraternita. L’amicizia con Luca Odevaine, il patto non scritto, «che nun se move d’un millimetro», per dividersi i 30 milioni l’anno destinati dal Campidoglio all’emergenza. Mentre a livello nazionale nel 2015 è prevista una spesa di un miliardo di euro.
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Avvertenza per il pubblico cattolico

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Il signor Giovanni Sarubbi, direttore del giornale on line “Il Dialogo”, promotore da qualche lustro di un nefasto sincretismo religioso e in particolare di un equivoco e deleterio dialogo interreligioso tra islamismo e cristianesimo, nonché teorico di una linea politica che vorrebbe essere “non violenta” perché in apparenza ancorata ad alcuni passaggi evangelici significativi (benché usati in modo manifestamente unilaterale e strumentale) e incentrata su una aprioristica benché astratta e generica richiesta di coincidenza programmatica tra mezzi e fini, continua a ripetere che il suo sito sarebbe “luogo libero da condizionamenti economici di alcun tipo, dove si possa continuare a scrivere ciò che non si trova da nessun altra parte. Ed è questa l’unica cosa di cui personalmente mi vanto”. Ognuno, naturalmente, è libero di illudersi come vuole, ma è opportuno che il pubblico cattolico non sottovaluti le attività giornalistico-culturali di chi, come Sarubbi, pur attaccando frontalmente l’istituzione ecclesiastica cattolica, fa continue incursioni nei testi biblico-evangelici per accreditarsi come genuino spirito religioso e per veicolare in realtà immagini erronee e distorsive del Vangelo di Cristo.

Il corto respiro dell’Europa in Italia (tra europeismo di regime e ripiegamenti neosovranisti)

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di Francesca Lacaita

(pubblicato in “Micromega” del 30 luglio 2015)

È proprio l’“Europa” l’ambito in cui resistere alla pressione neoliberista e invertire la rotta, ampliando i di-ritti di cittadinanza e modificando i Trattati per riconsegnare la sovranità al popolo europeo. La sinistra italiana sembra invece tentata dalla riscoperta dell’antieuropeismo e della dimensione nazionale. Una strada che inevitabilmente impoverirebbe la qualità della nostra democrazia. 

A partire dal referendum del 5 luglio, il governo greco pare aver sconcertato parecchi dei suoi (ex?) sostenitori in questo paese. Innanzitutto quei no-euro di ogni colore che hanno scoperto, alquanto tardivamente, che il referendum noncontemplava l’uscita dalla moneta unica. Per continuare con quanti hanno preso le distanze da Tsipras durante e dopo le trattative con i leader dell’Eurozona concluse con un Accordo la notte tra il 12 e il 13 luglio. Continua a leggere

Italia, una Grecia extralarge

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Il quotidiano tedesco Handelsblatt rimprovera a Matteo Renzi una grottesca distorsione della realtà

 (pubblicato in “Giornalettismo” da Redazione il 20 luglio 2015)

Secondo un’analisi del quotidiano tedesco Handelsblatt l’Italia è una Grecia formato extralarge. Il debito pubblico, in termini assoluti, accumulato nei primi mesi dell’anno è superiore al costo del terzo programma di assistenza finanziaria per il governo di Atene. La dinamica della produttività è ancora più preoccupante, e secondo Handelsblatt Matteo Renzi propone una grottesca distorsione della realtà quando critica l’austerità imposta dalla Germania.images

ITALIA GRECIA CRISI –

L’Italia crea 8866 euro di nuovo debito al secondo da inizio anno, una constatazione che spinge il quotidiano finanziario Handesblatt a indicare il nostro Paese come il vero problema dell’eurozona.

Numeri che non sono negativi, ma drammatici. Dall’inizio dell’anno il debito pubblico è cresciuto di 83,3 miliardi di euro fino alla fine di maggio, e secondo gli analisti la soglia dei 100 miliardi di euro è già stata superata in modo chiaro. In questo modo, in soli sei mesi, l’Italia ha aumentato la sua montagna di debito di una cifra maggiore rispetto all’intero programma di aiuti per la Grecia. Un processo di indebitamento così forte, che potrà danneggiare la stabilità dell’eurozona più della stessa Grecia.images Continua a leggere

Bambini gender

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di Manuela Petrini

(pubblicato in “In Terris” del 28 )

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I cattolici italiani hanno l’obbligo di opporsi ad un’Unione Europea che, sia sul piano economico sia su quello morale e religioso, dimostra sempre più di voler costruire un mondo profondamente difforme dalla Creazione di Dio e anzi radicalmente contrario alla sua Volontà. Bisogna prepararsi ad uscire da quest’Europa satanica.

I bambini di 7 anni potranno “cambiare sesso” dal punto di vista anagrafico. Basterà che si presentino negli uffici comunali e che dichiarino di non voler più appartenere al sesso maschile e quindi voler appartenere a quello femminile, o viceversa, ed il gioco è fatto. Non saranno necessarie visite mediche o psichiatriche, ma basterà il consenso di mamma e papà. Accade in Norvegia, dove il ministero della Salute, guidato da Bent Hoie, ha presentato al Parlamento una proposta di legge sull’estensione dei diritti dei transgender anche ai minori. Continua a leggere

Che cos’è l’eurotassa

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di Elisabetta Moretti

(pubblicato in “In Terris” del 27 luglio 2015)

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L’eurotassa ovvero di male in peggio. La prospettiva ultima dell’Italia resta, anche per non pochi cattolici, l’uscita dall’euro e dalla stessa Unione Europea sempre più autoritaria e intollerante nei confronti di consolidate e proficue tradizioni nazionali di religiosità e di istanze solidaristiche scaturite, in diversi Paesi europei, da secoli di dura e                                                                             talvolta sanguinosa lotta civile.   

Tra Bruxelles e Berlino prende forma in questi giorni la proposta avanzata dal ministro del Tesoro tedesco, Wolfang Schauble, cioè quella di un’eurotassa che avrebbe lo scopo di creare una sorta di fondo comune dell’Eurozona in modo da affrontare ogni emergenza all’interno dei Paesi della moneta unica, come nel caso della Grecia. “Schaeuble è pronto a cedere una parte del gettito fiscale per farla finire in un bilancio separato dell’Unione monetaria” scrive lo Spiegel online annunciando per primo le intenzioni del ministro del Tesoro di Berlino.