Christian Rosso: un eroe civile

di Maria Giovanna Giuliano e Gabriele Isman

(pubblicato con altro titolo in “La Repubblica” il 25 luglio 2015)

Schermata-2015-07-25-alle-18.54.06-300x173

Christian Rosso, giovane autista ATAC di Roma, che rischia il proprio posto di lavoro solo per aver detto pubblicamente la verità sulle cause reali del pessimo funzionamento del suddetto servizio pubblico di trasporto. 

E’ un autista dell’Atac e ha deciso di spiegare perchè gli autobus non passano. Si chiama Christian Rosso e il 24 luglio ha pubblicato un video su Youtube che in meno di 24 ore ha fatto il giro dei social network, diventando virale. “Il 21 luglio ho postato su Facebook il racconto di una mia giornata di lavoro”, spiega Christian nel filmato. “Alle 14.30 dovevo iniziare il mio turno all’Eur, ma non c’era nessuna vettura. Erano tutte guaste. Ho cominciato a lavorare intorno alle 19, quando secondo l’azienda possono iniziare a circolare autobus senza aria condizionata”. Ma Christian non si ferma qui e le sue parole diventano un fiume in piena di informazioni mai date. “I cittadini se la prendono con noi autisti, quando dovrebbero sapere che i colpevoli non siamo noi”.

Gli autobus ci sono, ma non passano. Rimangono in deposito, contrassegnati dalla sigla “MM”. Christian spiega che quella sigla vuol dire “impossibile da riparare per mancanza di pezzi di ricambio”. E mentre i passeggeri sono costretti ad aspettare ore alle pensiline, su 12 mila dipendenti dell’Atac solo meno della metà guida gli autobus. E quelli che lo fanno, arrivano ad avere anche 100 giorni di ferie arretrate.

Eppure si continua ad incolpare loro, gli autisti che chiedono solo di poter svolgere il proprio lavoro. Forse perché per un cittadino arrabbiato e stanco il macchinista risulta essere il capro espiatorio più facile da individuare. Per Christian, è proprio così: “Gli scioperi? Organizzati solo per mettere voi contro di noi”. E spesso le agitazioni – spiega l’autista – sono organizzate di venerdì per permettere a chi non guida di stare tre giorni consecutivi a casa. “Ma ultimamente il trasporto funzionava anche durante gli scioperi, quindi hanno cambiato strategia: hanno abbandonato il servizio a sé stesso, facendo credere che il privato sia la cosa migliore, ma non è così. Il privato pensa solo al suo profitto, non agli interessi dell’utenza. Forse non tutti sanno che il privato a Roma già esiste, e ci sono autisti che lavorano 10 ore e non prendono stipendi da due mesi”.

Nel filmato anche le fasi, riprese di nascosto dall’autista, delle contestazioni che gli sono state mosse dagli ispettori dell’azienda per un video pubblicato nei giorni precedenti. Non tralascia niente, il giovane autista stanco di sentirsi responsabile per una colpa che non è la sua. E lancia un appello: mercoledì 29 luglio dalle 9 alle 20 in piazza del Campidoglio, autisti e cittadini insieme per il bene comune. E conclude: “Per tornare a darci il buongiorno quando vi accompagno a scuola, a lavoro o a casa”.

Maria Giovanna Giuliano e Gabriele Isman

Lascia un commento