Migranti: ecco perché alcuni paesi europei li accolgono ed altri li respingono

di Maghdi Abo Abia

(pubblicato in “Giornalettismo” dell’11 settembre 2015)

La Germania accoglie i profughi per rispondere ad un calo demografico senza precedenti che rischia di mettere in pericolo la sua economia

Perché la Germania accoglie i migranti mentre Ucraina e Danimarca chiudono le loro frontiere? Perché l’Europa è tanto divisa sul tema dei migranti? Il Washington Post a tal proposito ci offre una mappa del Vecchio Continente che mostra come i paesi più “accoglienti” siano quelli che sono alle prese con un più rapido invecchiamento della popolazione. Di conseguenza hanno bisogno di forza lavoro fresca e giovane. I più “ostili” sono quelli che, invece, devono fronteggiare gli effetti della crisi specie nelle giovani generazioni.

GERMANIA, QUANDO IL MIGRANTE SALVA UN PAESE

La mappa, che si occupa di studiare il trend demografico nel periodo 2001-2011, mostra inoltre quali sono i Paesi che, chiudendosi all’immigrazione, stanno perdendo una fondamentale opportunità di crescita. La Germania ha bisogno dei siriani o comunque di rifugiati qualificati. Inoltre l’invecchiamento continuo ed incessante della popolazione rischia di ridurre notevolmente i tedeschi che nel 2060 potrebbero essere tra i 68 ed i 73 milioni, ben meno degli 81 milioni attuali. Non a caso Angela Merkel ha spiegato che la volontà del Paese è quella di sfruttare il cambiamento affinché sia “positivo” per la Germania.

IL SITO TEDESCO CHE OFFRE LAVORO AI MIGRANTI

Già oggi Berlino sente la mancanza di manodopera qualificata. Le aziende soffrono di una discreta carenza di personale e non sono in grado di soddisfare le proprie necessità. Dieter Zetsche, presidente della Daimler-Benz, per intenderci la società proprietaria di Mercedes, ha spiegato che molti rifugiati sono giovani, istruiti, competenti e motivati, proprio le persone di cui ha bisogno la sua azienda. Ed è già nato un sito destinato ai rifugiati che vogliono un lavoro. I migranti avranno indubbiamente un beneficio sulla società tedesca in quanto potranno sostenere il welfare, al momento piegato dalle troppe spese per mantenere pensioni e sistema sanitario. Al momento in Germania ci sono tre lavoratori per pensionato ma nel 2060 ci saranno solo due impiegati per 1. Per questo la risposta della Germania è considerata a dir poco pragmatica. Certo, qualcuno storcerà il naso ma il miglioramento delle condizioni economiche nel Paese metterà tutti d’accordo.

LA SVEZIA ED I MIGRANTI CHE NON TROVERANNO MAI LAVORO

Un altro Paese pronto ad accogliere i rifugiati è la Svezia. Stoccolma ha attualmente raggiunto il record di Paese col più alto numero di rifugiati in relazione alla popolazione in Europa. Il tutto nonostante non ci sia una crisi demografica in corso, a differenza della Germania. La Svezia è storicamente accogliente ma al momento circa il 50 per cento degli immigrati dall’età compresa tra 25 e 64 anni è senza lavoro. Per poter trovare un impiego serve un livello educativo molto alto e possibilmente la conoscenza della lingua svedese. Senza è molto difficile riuscire a sbarcare il lunario perché di posti poco qualificati non ce n’è.

IL REGNO UNITO ED UNA SCELTA PIU’ CONSERVATRICE

Il Regno Unito dovrebbe diventare la nazione più popolosa d’Europa nel 2060 grazie all’alto tasso di natalità. E nonostante le aperture di Berlino, il primo Paese per i migranti resta comunque la Gran Bretagna. David Cameron, primo ministro inglese, ha presentato in piano di ricollocazione di 20.000 migranti in cinque anni, lo stesso numero di persone arrivate in una settimana a Monaco di Baviera. La scelta di Londra è più “umanitaria” rispetto a Germania e Austria, Paesi che necessitano di forza lavoro fresca. L’attaggiamento del governo inglese è sostenuto dalla maggioranza della popolazione, timorosa di una concorrenza lavorativa e dalla possibilità di non riuscire ad integrare i migranti.

FRANCIA, MIGRANTI E TENSIONI SOCIALI

La Francia è uno dei pochi Paesi europei dove la popolazione continua a crescere in maniera costante grazie all’immigrazione e ad un alto tasso demografico costante anche nelle zone rurali. Il problema qui è dato dalle sacche di terrorismo che rischiano di rovinare l’integrazione nel Paese. I musulmani francesi sono il 7,5 per cento della popolazione totale e la politica più conservatrice teme che vi siano conseguenze nella società a lungo termine, con Jean François Cope, presidente del partito di destra UMP, che nel 2012 diceva come alcuni bambini non possono mangiare il “Pain au Chocolat” a causa del Ramadan. Inoltre la Francia ha un problema legato alla mancata integrazione dei migranti, con numerose sacche di esclusi costretti a vivere di espedienti. Inoltre il Paese non censisce gli stranieri ed è quindi difficile provare le discriminazioni. Alcuni studi hanno infine dimostrato che le persone con nomi stranieri hanno più difficoltà a trovare un posto di lavoro mentre molti figli di migranti non sono considerati francesi dai loro coetanei. Questo porta il Paese ad essere freddo sul tema dell’accoglienza.

MIGRANTI, PERCHE’ L’EUROPA DELL’EST DICE NO

I paesi dell’est europeo, infine, devono fare i conti con un declino continuo della popolazione. Nonostante questo rifiutano di accogliere altri rifugiati, costruendo in caso delle barriere per dire no. Viktor Orban primo ministro ungherese, ha specificato che il loro obiettivo è quello di proteggere l’Europa cristiana dall’influsso musulmano. Il tutto nonostante il declino continuo della popolazione ungherese che entro il 2030 si ridurrà del 5,8 per cento. La Slovacchia è messa peggio ma ha annunciato che accoglierà solo profughi cristiani, non musulmani. Contrari agli islamici anche Estonia e Bulgaria. Un rifiuto bi-direzionale. Anche i migranti non vogliono stare in questi Paesi.

 Maghdi Abo Abia

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